Una premessa: il mercato si muove in fretta. Senza firme, a volte anche con quelle, le cose cambiano. Così prima di Barcellona il grande favorito a condividere il box con Pecco Bagnaia era Marc Marquez, mentre nei giorni che ci hanno portato al Mugello la situazione si è capovolta: Ducati, chiaramente, è partita con l’idea di portare a casa il massimo risultato, quindi promuovendo Jorge Martín nel team interno e passando Marc Marquez su quello ufficiale. Quest’ultimo, che non è uno stupido, ha negato ogni possibilità di firmare con la squadra di Paolo Campionati, spiegando che passare da un team satellite all’altro non avrebbe avuto senso. Ha anche detto che ora l’obiettivo è una Ducati ufficiale e che ha tre possibilità per il futuro, probabilmente la Ducati rossa seguita dalla KTM arancione e dall’Aprilia nera.
Ora, a questo punto se Ducati avesse davvero scelto Jorge Martín l’annuncio sarebbe stato ufficializzato proprio al Mugello. Invece, vista l’impossibilità di salvare l’uno e l’altro, Ducati è tornata sui propri passi, facendoci dedurre che non comunicare una scelta significa aver già scelto Marc Marquez. Lo avrebbero stabilito Dall'Igna e Domenicali dopo il GP di domenica, in un'operazione già segnata. Lo sa bene Jorge Martín che a causa di questa serie di notizie ha perso un po’ di lucidità, chiudendo con uno zero la Sprint del sabato e con un terzo posto la domenica - ottimo risultato , ma con quel sorpasso subito all’ultima curva che sa di sconfitta - e dando qualche piccolo cenno di cedimento.
L’altra opzione per lo spagnolo è la KTM, ma non quella ufficiale che ha già affidato le sue moto a Brad Binder e Pedro Acosta: la sella libera è quella del Team Tech3, che per altro dal prossimo anno dovrebbe abbandonare il marchio GasGas per tornare con un brand differente. Questa, più che per Martín, potrebbe essere la direzione di Enea Bastianini, in bilico tra la squadra francese e l’Aprilia. A Noale aspettano con un sorriso sornione sul volto e una moto velocissima nel box, sapendo che ogni opzione è una buona opzione. Anche per quanto riguarda Bastianini le cose sembrano promettere bene: per quanto la sua permanenza all’interno del team ufficiale sia sempre più difficile - nonostante il bel secondo posto al Mugello, davanti sia a Martín che a Marquez - Enea può approfittare della situazione: pilota italiano su moto italiana da un lato, pilota di Alberto Giribuola (Performance Engineer KTM nonché suo ex capotecnico in Gresini) dall’altra. Un vecchio amore che potrebbe produrre grandi cose.
Marc dal canto suo, che non manca di ricordarci di essere intelligente tra un’intervista e l’altra, si fa vedere in giro, due giorni fa con i signori di KTM e oggi a colloquio prima con Alberto Puig e poi assieme a Davide Tardozzi fuori dal suo garage. Jorge Martín sembra demoralizzato e promette che la sua firma per i prossimi due anni arriverà presto. Perché tra accordi, denaro e macchinari competitivi c’è una cosa che continua a mancare ed è l’orgoglio del pilota, un motore potente che ha risolto più contratti di quanto si possa immaginare.
Tra Valentino Rossi e la Honda per esempio, la questione fu tutta lì. E anche con Biaggi, forse con Stoner e ugualmente per Lorenzo - che lasciò Yamaha per come era stato percepito l’ultimo mondiale nel 2015 - l’orgoglio ha sempre avuto un ruolo fondamentale. E a onorarlo stavolta dovrebbe pensarci Jorge Martín, a cui tutto il mondo sembra consigliare un passaggio all’Aprilia: forse Ducati non lo vuole abbastanza, a Noale c’è una moto veloce e un posto libero, per altro lasciato dal pilota che Martín ha sempre definito un fratello maggiore, quando non addirittura un padre. Dal canto suo Aleix Espargarò, che passa ad HRC dove farà il collaudatore, ha parlato abbastanza chiaro a riguardo in un’intervista rilasciata a Guido Meda per Sky al Montmelò. “Vorrei che sulla mia moto ci andasse il numero uno”, ha detto. E anche, rispondendo a un’altra domanda su Jorge Martín: “Abbiamo una relazione spettacolare, non so se sia il mio migliore amico, mio fratello o un figlio, lo adoro, è straordinario”. Quindi: Aleix in Aprilia ci vorrebbe il numero uno e considera Martín il numero uno, come se non bastasse i due condividono anche il manager Albert Valera.