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Musetti e quel click mentale per il Roland Garros: “Sono pronto a ogni battaglia”. Vorrà vendicarsi di Alcaraz? Ecco come Lorenzo è cambiato e no, non c’entra solo il tennis

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

3 giugno 2025

Musetti e quel click mentale per il Roland Garros: “Sono pronto a ogni battaglia”. Vorrà vendicarsi di Alcaraz? Ecco come Lorenzo è cambiato e no, non c’entra solo il tennis
Parigi è la sua casa, la terra rossa il suo elemento. Ma quest’anno c’è qualcosa in più: Lorenzo Musetti non è solo talento da affresco, è maturità conquistata giorno dopo giorno. Il toscano arriva ai quarti del Roland Garros con una striscia vincente impressionante, una nuova consapevolezza mentale e la voglia di misurarsi, forse vendicarsi, con Carlos Alcaraz, che lo aveva battuto qui l’anno scorso. "Mi sento pronto a ogni battaglia", dice lui. Merito del lavoro, della famiglia, di un figlio appena nato e di una crescita interiore che lo ha reso finalmente solido. “Ero quello che buttava via le partite già vinte, ora no: è scattato un clic”. La rivincita è pronta, la nuova versione di Musetti pure

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Parigi, città dell’arte e del genio, sembra fatta su misura per Lorenzo Musetti. I suoi boulevard, le luci e il rosso del Roland Garros sono lo scenario ideale per il talento affrescato del toscano, che qui ha vissuto alcuni dei momenti più intensi della sua carriera: gli ottavi di finale raggiunti nel 2021 e 2023, il bronzo olimpico vinto un anno fa, e ora i quarti contro Tiafoe con vista su Alcaraz. “Qui ho sempre fatto bene e ovviamente ci metto anche i Giochi, è il campo dove mi trovo meglio. Mi piace molto, ho sempre espresso un ottimo tennis e ho giocato alcune delle partite più belle della mia carriera. Inoltre, le ultime settimane mi hanno dato fiducia, speranza e la consapevolezza che sto lavorando nel modo giusto”. Finale a Montecarlo, semifinali a Madrid e Roma, 27 vittorie e 5 sconfitte sul rosso dal luglio 2024. Agli ottavi, il primo successo Slam contro un top 10: Rune. Musetti oggi non si limita a sperare, punta dritto alla gloria. “La posizione in classifica devi dimostrarla ogni volta che scendi in campo. Dopo questa stagione su terra mi sento pronto per andare a vincere il titolo, è un obiettivo. Sono venuto qui con l’ambizione di andare il più avanti possibile e di provare ad alzare la coppa. Fisicamente mi sento pronto a ogni tipo di battaglia ed è per questo che ho l’ambizione di poter andare avanti”.

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C'è stato un tempo in cui Lorenzo era quello talentuoso ma fragile: “Ero quello che non si sporcava le mani, che aveva talento ma buttava via partite già vinte. Per una parte della carriera, forse è stato vero. Ma adesso ho un’altra attitudine, un’altra consapevolezza. Con le vittorie, è scattato un clic”. Quel clic, oggi, è il suo vero X Factor. Musetti ha fatto un cambiamento profondo e visibile, non solo tecnico ma soprattutto caratteriale. È diventato grande, dentro e fuori dal campo, e questa evoluzione mentale è ciò che gli consente di stare con naturalezza tra i grandi del circuito. Tutto parte da Carrara, casa della nonna Maria e del muro dello scantinato contro cui passava ore con papà Francesco: “Non posso rinunciare ai suoi gnocchi, le lasagne, le crepes salate” raccontava. Tennis nel sangue e gusti vintage: dai Led Zeppelin a De Niro e Battisti, passando per Federer come idolo assoluto. A guidarlo da sempre Simone Tartarini, affiancato da Corrado Barazzutti.

Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti
Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti

Il salto di maturità definitivo arriva con la nascita di Ludovico, il 15 marzo 2024, avuto con Veronica Confalonieri. “Penso che con la semifinale a Wimbledon l’anno scorso ho capito cosa mi servisse a livello Slam, non solo in termini di allenamento fisico, ma anche di routine giornaliera. Prima di Parigi ho trascorso qualche giorno a casa con la mia famiglia per ricaricare le batterie. È stato sorprendente avvertire questo clic proprio dopo Montecarlo”. Oggi Musetti è tranquillo. Sembra tutto normale, ma è diventato grande. “Sto giocando il mio miglior tennis e mi sento molto preparato fisicamente. Sono orgoglioso di come mi sono comportato contro Rune, soprattutto nei momenti di difficoltà. Negli Slam è normale che ci siano alti e bassi, ma è con il lavoro e la consapevolezza che si supera tutto”. Il servizio è più potente e vario, il dritto rapido e preciso, il rovescio resta una meraviglia. Contro Tiafoe si gioca un posto in semifinale, ma la vera partita, quella con sé stesso, Lorenzo sembra averla già vinta.

E il confronto con Carlos Alcaraz è lì, inevitabile e persino stimolante. L’uno è fuoco e muscoli, l’altro è pennello e cervello. Il murciano ha bruciato tappe e conquistato Slam, ma Musetti ora lo insegue con consapevolezza nuova e senza più sensi d’inferiorità. “Carlos è uno dei migliori, ma adesso sento di potermela giocare alla pari. Siamo cresciuti insieme e so cosa serve per batterlo. L’ho visto da vicino, anche nei momenti difficili. E oggi so che posso arrivare al suo livello”.

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