Di nuovo una partita folle all’andata, come l’anno scorso. Juve-Inter finisce 4-3, con il gol al 91esimo di Vasilije Adzic che porta i tre punti a Tudor. Seconda sconfitta in tre gare di Serie A per i nerazzurri e per Christian Chivu. Un inizio difficile in campo, con le certezze degli ultimi anni che sembrano essere venute meno e i nuovi ancora in fase di adattamento, e fuori. Di tutto quello che sta succedendo con la curva Nord, la protesta contro le blacklist e la repressione voluta dal club su indicazione di Procura e Questura. Gli ultras rivendicano la loro identità, il senso di appartenenza che non vedono più a San Siro, dove ora ci sono troppi turisti. Dopo il 4-3 di Adzic, mentre era ancora in corso un check al var, Marcus Thuram è stato inquadrato mentre rideva con suo fratello Khephren. Entrambi hanno segnato, ma è stato lo juventino a vincere. Quando il numero nove dell’Inter ha segnato il momentaneo 3-2, però, ha esultato in maniera molto tranquilla. Quasi per niente. Nino Ciccarelli, leader e fondatore dei Viking, ha postato un video sui social in cui ha criticato l’atteggiamento di Marcus: “Penso che ci aspettano tempi bui, la società non deve rispondere solo a noi ultras, ma a tutti i tifosi. La cosa brutta di oggi è vedere segnare un giocatore dell’Inter non esultare e ridere sotto la maglia con il fratello quando noi abbiamo preso gol. Società sveglia”.
Sempre Ciccarelli nelle storie ha ripostato diversi messaggi di tifosi interisti che attaccavano Thuram: “Va bene tutto ma questo gesto è stato troppo. Oltre alla sconfitta c’è questo gesto. Va bene essere fratelli, ma quando scendi in campo devi essere onorato e uomo per indossare la maglia. Non si può ridere dopo che sei sotto di un goal”. Altri sono ancora più diretti: “Thuram così non va”. Ma davvero quello che ha fatto l’attaccante dell’Inter è così “inaccettabile”? Davvero si deve suggerire alla società di svegliarsi e dunque prendere provvedimenti? Il momento per quella risata non era dei migliori, va detto. Bastava un’inquadratura per far scattare le polemiche. Ma stiamo parlando di due fratelli che dopo una partita incredibile si scambiano una risata, qualche parola, magari una battuta. Khephren ha detto che Marcus “non ha riso, però ha detto bravo con gli occhi di un grande fratello”. Anche Chivu ha abbassato i toni: “Smettiamo di fare polemiche, non fa bene a nessuno”. È proprio così. Le polemiche, in questo momento, non fanno bene all’Inter. Né ai giocatori né all’ambiente. C’è bisogno di serenità, nuove idee da mettere in campo, fiducia da recuperare. È calcio, non una guerra. Una risata tra due fratelli non può essere il problema.

