Poi non dite che non ve l’avevamo detto! Marc Marquez ha rilasciato una lunga videointervista a DAZN in cui è tornato a parlare anche del 2015, del suo rapporto con Valentino Rossi, della pace che non gli interessa perché non dipende solo da lui e pure della rivalità in genere. Tutto andato in onda, proprio come MOW aveva già anticipato, nella serata di ieri. L’otto volte campione del mondo è un fiume in piena e è tornato a avere quello sguardo da cannibale che lo ha caratterizzato fino a quel maledetto giorno di luglio a Jerez, nel 2020. Scherza, la butta sul sarcasmo quando capisce che l’argomento è scomodo, torna a farsi serio quando tira in ballo il rispetto anche nelle rivalità e, poi, racconta ancora il suo calvario durato quattro anni e la scelta – sofferta e dolorosa – di darsi un’altra occasione sopra una moto che potesse realmente valorizzare il suo talento. Cosa ne è uscito? Un ritratto del nuovo Marc, che guarda al presente con meno supponenza, ma che non dimentica il passato e non è disposto alla classica “pietra sopra” su quel 2015 di cui ha voluto essere protagonista pur senza ammetterlo mai fino in fondo.

“Quando qualcosa non dipende solo da te, non puoi dire: 'Sono interessato' – ha detto Marc senza troppi giri di parole - Lo ribadisco: voglio avere al mio fianco solo le persone che hanno qualcosa da darmi”. E’, con tutta probabilità, anche una risposta a Dorna e a Liberty Media, visto che ultimamente s’è parlato tanto di una operazione fortemente spinta dai nuovi proprietari della MotoGP per realizzare un docufilm sul 2015 che si concluda con una stretta di mano tra i due fenomeni che hanno scritto la storia recente delle corse in moto. Per ora, però, nessuno dei due sembra intenzionato a farlo, con Marquez che ha lanciato un messaggio chiaro e Valentino Rossi che, dalla sua, ha pure smesso di seguire gli account social della MotoGP.
Ma s’è parlato solo del rapporto con Rossi? No. E avevamo già anticipato anche questo. Perché Marquez s’è soffermato a lungo sul rapporto con Dani Pedrosa, quasi ammettendo che verso di lui si sente anche un po’ in colpa, visto che è stato a tutti gli effetti il suo maestro silenzioso. E poi Jorge Lorenzo, che era martellante e da cui ha imparato a insistere, così come da Valentino Rossi ha imparato a gestire le gare. “Tutti i rivali mi hanno detto cose brutte – ha ammesso il 93 – ho avuto tensioni con Pedrosa, con Lorenzo, con Valentino, sono colleghi, ma sono pur sempre rivali. Dai rivali devi prendere il bello e il brutto, il buono e il cattivo. La cosa buona è che certe cose a 20 anni possono anche ferirti, ma a me hanno solo motivato e non hanno condizionato il mio carattere o il mio modo di guidare”.
Un modo di guidare condizionato, piuttosto, dall’istinto, verso il quale Marc Marquez si sente quasi impotente a volte. “Mi riconosco ancora nella passione – dice – e nel desiderio”. Anche se è consapevole che a volte gli è costato caro davvero, con il 93 che ammette che il rientro anticipato a Jerez nel 2020 è il più grande rammarico della sua carriera. “Guidavo d’istinto e a volte lo faccio ancora, anche le interviste le faccio d’istinto e pure i miei festeggiamenti sono figli dell’istinto di quel momento (è un’altra frecciatina a Rossi e alle gag preparate in anticipo?, ndr) – conclude Marc – Non mi piace preparare nulla”. Ma ha imparato a farlo, soprattutto adesso che ha un’età in cui altri cominciano a pensare di smettere e sapendo che il suo corpo è più fragile di quello di tutti gli altri. Ma pure che, anche se non lo dice, il suo talento al momento è senza rivali.
Delle sue nuove consapevolezze, Marc Marquez ha parlato anche al Sachsenring. E a raccontarlo è il nuovo episodio di Inside, il docufilm a puntate di Ducati che fa vivere da dentro il box del Team Lenovo la MotoGP 2025. “Non ne avevo bisogno a 20 anni – ha detto il 93 davanti alla torta per il 200esimo GP e alla sua bevanda energetica – ma ora ne ho 32”. Il racconto di Ducati, però, era cominciato già dal giovedì on l'arrivo al circuito, con Marquez ha incontrato la stampa, esprimendo le sue sensazioni sul tracciato, mentre Bagnaia effettuava il consueto giro di ricognizione a piedi.

Venerdì, durante le prove, Bagnaia ha confermato il miglioramento dei freni. Sabato, dopo i meeting preparatori, Márquez ha conquistato la pole position: "Li ho aspettati e li ho visti arrivare... così ho detto 'andiamo'. Ero calmo". Nella Sprint, nonostante le preoccupazioni per le gomme, Marquez poi ha trionfato. Dopo la vittoria in Sprint ha invece scherzato durante una videochiamata con Gigi Dall'Igna che si è come al solito congratulato, ma questa volta da lontano e con Tardozzi come elemento su cui scherzare sempre: "Davide non è molto bravo con la tecnologia". E sul GP lungo? La festa è stata doppia, perché Marquez ha vinto e Bagnaia è salito sul terzo gradino del podio. Ma è tutto qui sotto…