image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Perché De Zerbi non parlava da due anni ma va da Cattelan a Supernova? “Mi usavano per colpire Lele Adani”. La finale di Champions? “Meglio Vasco, ma non voglio incontrarlo”. E su Nazionale, Brescia, Inter, Maradona e il Papa…

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

  • Foto: Ansa

12 giugno 2025

Perché De Zerbi non parlava da due anni ma va da Cattelan a Supernova? “Mi usavano per colpire Lele Adani”. La finale di Champions? “Meglio Vasco, ma non voglio incontrarlo”. E su Nazionale, Brescia, Inter, Maradona e il Papa…
Perché De Zerbi ha taciuto per due anni? A “Supernova” con Cattelan, il tecnico del Marsiglia la butta dentro: Luis Henrique ha potenziale, ma “San Siro va compreso”. Il ruolo dell’allenatore? “Creare fiducia, non imporre”. Cultura e calcio si intrecciano, dai ricordi di Maradona a Vasco Rossi: “Conoscere i propri miti può deludere”. E sull’Italia: “Non produciamo più top player. Il livello? Basso”

Foto: Ansa

di Jacopo Tona Jacopo Tona

De Zerbi, che non rilasciava interviste da due anni, apre la bocca a Supernova, da Alessandro Cattelan. Il tecnico italiano,oggi all’Olympique Marsiglia, ha commentato con lucidità una serie di temi, tra attualità sportiva, visione culturale e riflessioni personali. Sollecitato su Luis Henrique, suo ex calciatore e nuovo acquisto dell’Inter, ha tracciato un profilo tecnico e umano del giocatore: «Ha fisico, qualità e serietà. Se riuscirà ad adattarsi alla pressione ambientale di San Siro e a reggere un calendario fitto, sarà un acquisto di valore». Se lo dice lui, gli interisti possono quantomeno sperare.Sul piano del metodo, De Zerbi chiarisce un punto fondamentale: «L’allenatore non è qualcuno che insegna come si gioca a calcio. Deve creare le condizioni migliori per far esprimere i giocatori e trasmettere fiducia». Il lavoro individuale sui calciatori resta centrale, ma con una consapevolezza precisa: ogni atleta richiede un approccio differente. «Luis Henrique viene da Rio, ha bisogno di una dose di affetto diversa rispetto ad altri. Non si può trattare tutti allo stesso modo». Anche con Mason Greenwood, attuale capocannoniere della squadra marsigliese, il rapporto si è costruito con discrezione. «Abbiamo avuto due conversazioni profonde in tutta la stagione. In quei momenti mi ha fatto capire chi è. Nei momenti più delicati, il tramite è stato suo padre. Se un calciatore non si apre, non lo forzo. Ognuno ha la propria sensibilità e merita rispetto».

Roberto De Zerbi e Alessandro Cattelan
Roberto De Zerbi e Alessandro Cattelan

Non è la prima volta che De Zerbi sceglie di portare la cultura nello spogliatoio. Alla notizia della morte di Maradona tenne una lezione di mezz’ora ai suoi giocatori per spiegare cosa rappresentasse. Un gesto simile lo fece dopo la scomparsa di Papa Bergoglio. «Non mi interessa evangelizzare. Mi interessa condividere il mio punto di vista su figure che ritengo significative, anche oltre lo sport». Il motivo del lungo silenzio con la stampa italiana non è stato casuale. «Una parte del giornalismo ha usato il mio nome per regolare conti con Adani, con cui ho un legame fraterno ma idee autonome. Un grande giornalista mi disse che mi aveva attaccato solo per colpire lui. Da lì ho scelto di non espormi più». A infastidirlo è anche l’etichetta di “filosofo del gioco”, usata spesso per semplificare: «Mi interessa vincere. Se serve, proteggo il risultato con soluzioni concrete. Non ci sono schemi fissi, ci sono principi. A Sassuolo e Brighton ho lavorato anche con la difesa a cinque. Alcune idee oggi le vedo riprese altrove, e questo è positivo». Parlando della tragica situazione del Brescia, club della sua città, De Zerbi mostra amarezza: «La situazione è delicata. Brescia ha la passione di una città del Sud, ma una gestione che l’ha portata al collasso. C’è l’ipotesi di una fusione con altri club locali, ma i tifosi non vogliono perdere identità. Capisco le famiglie e i lavoratori, ma serve un imprenditore che ci creda. È sconfortante pensare che a Brescia non ci sia nessuno disposto a fare ciò che ha fatto Percassi con l’Atalanta».

Vasco Rossi
Vasco Rossi

Durante la finale di Champions, non era davanti a uno schermo. «Ero a un concerto di Vasco Rossi con mia figlia. Abbiamo tre appuntamenti fissi ogni anno. Vasco riesce a toccare corde che il calcio non arriva a sfiorare. Ho anche un tatuaggio con il suo volto, ma non voglio conoscerlo. Ho paura che l’incontro rovini ciò che rappresenta per me. Per questo cerco di essere disponibile con chi mi ferma: so quanto può pesare una delusione». E a proposito del pesante 5-0 subito dall’Inter contro il Psg, offre una lettura fuori dalla retorica: «Non ci sono cinque gol di distanza tra le due squadre. Ma in Italia c’è stata superficialità. Nessuno conosceva Doué, che ha una classe pura. Vitinha è probabilmente il miglior centrocampista al mondo. Anche Joao Neves è di livello. Nessuno però ha scritto che siamo arrivati secondi dietro il Psg». Parlando della Nazionale, altro tema calcisticamente dolente, il giudizio non può che essere impietoso: «Il 3-0 contro la Norvegia fa male. Non è un incidente. L’Italia non produce più giocatori di livello come accadeva ai tempi di Totti o Del Piero. Oggi siamo noi a rincorrere. Barella, Bastoni, Tonali, Locatelli sono buoni giocatori, ma non bastano. Il sistema è in difficoltà, e io stesso ne faccio parte». Sottolinea inoltre che la prestazione contro la Norvegia è stata condizionata anche da contesto e calendario: «Il campionato era appena finito, clima e terreni diversi. La Norvegia ha giocatori che l’Italia non può permettersi, come Haaland o Odegaard. Non tutti riescono a resettare mentalmente in tempi così brevi». Infine, un ritorno all’esperienza in Ucraina, dove fu costretto a lasciare lo Shakhtar Donetsk dopo l’invasione russa. «Eravamo in ritiro ad Ankara. I giocatori, molti dei quali brasiliani, vivevano un’ansia crescente. Un giorno si allenavano, il giorno dopo erano abbattuti. Ho riunito lo staff e capito che la paura era diventata insostenibile. Dopo cinque giorni in un bunker, grazie all’aiuto della federazione ucraina e di Gravina, siamo riusciti a uscire dal Paese».

Lele Adani
Lele Adani
20250411 171442976 4146

More

PAOLA FERRARI TOTALE A MOW: “Nazionale ridotta così? Un’offesa. Dopo Spalletti? Serve un allenatore con cazzimma: non Gattuso, ma Conte o De Zerbi”. Poi difende Baggio, Maldini e San Siro, e su Diletta Leotta e Inzaghi...

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

INTERVISTA

PAOLA FERRARI TOTALE A MOW: “Nazionale ridotta così? Un’offesa. Dopo Spalletti? Serve un allenatore con cazzimma: non Gattuso, ma Conte o De Zerbi”. Poi difende Baggio, Maldini e San Siro, e su Diletta Leotta e Inzaghi...

“Ogni volta” che gioca l’Inter, c’è Vasco (a San Siro, almeno), ma per la finale di Champions contro il Psg Rossi ha altri progetti (a Torino)

di Angela Russo Angela Russo

Brividi nerazzurri

“Ogni volta” che gioca l’Inter, c’è Vasco (a San Siro, almeno), ma per la finale di Champions contro il Psg Rossi ha altri progetti (a Torino)

Il nuovo allenatore della Nazionale di calcio? FACCIAMOLO SCEGLIERE A CHATGPT! Ha analizzato i profili di Mancini, Pioli, Ranieri, De Rossi, Cannavaro e Gattuso. Chi preferisce? A sorpresa...

di ChatGpt ChatGpt

ci ha beccato?

Il nuovo allenatore della Nazionale di calcio? FACCIAMOLO SCEGLIERE A CHATGPT! Ha analizzato i profili di Mancini, Pioli, Ranieri, De Rossi, Cannavaro e Gattuso. Chi preferisce? A sorpresa...

Tag

  • Alessandro Cattelan
  • Brescia
  • Calciatori
  • Calcio
  • Musica
  • Nazionale
  • Nazionale di calcio
  • Podcast
  • Roberto De Zerbi
  • Sport
  • Supernova
  • Supernova podcast
  • Vasco
  • Vasco Rossi
  • YouTube

Top Stories

  • MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)

    di Matteo Cassol

    MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)
  • Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…
  • VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”

    di Domenico Agrizzi

    VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”
  • È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo

    di Emanuele Pieroni

    È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo
  • Marc Marquez è il re, ma LA DUCATI NON È PIÙ LA REGINA? Ascoltate Pol Espargarò per capire cosa è successo alla Desmosedici a Brno

    di Emanuele Pieroni

    Marc Marquez è il re, ma LA DUCATI NON È PIÙ LA REGINA? Ascoltate Pol Espargarò per capire cosa è successo alla Desmosedici a Brno
  • Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

    di Cosimo Curatola

    Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”

di Riccardo Canaletti

Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”
Next Next

Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy