Il conto alla rovescia è iniziato. Jannik Sinner tornerà in campo il 5 maggio agli Internazionali Bnl d’Italia e il Foro Italico si prepara a tributargli l’accoglienza che si riserva ai fuoriclasse. Dopo lo stop imposto dalla sospensione per doping (un caso di contaminazione riconosciuto dalla Wada, senza squalifica piena), l’azzurro ripartirà proprio da Roma, davanti al suo pubblico, nel torneo che più di ogni altro può trasformare il rientro in una celebrazione. A confermarlo, anche un nome eccellente del tennis mondiale: Andy Roddick. L’ex numero uno americano, oggi commentatore autorevole, è convinto che Roma sia il luogo perfetto per rimettere in moto la macchina-Sinner: “Tornerà agli Internazionali e il suo pubblico di casa a Roma impazzirà”, ha dichiarato. “Con il supporto e la fama di cui gode in Italia, non sono sicuro che ci sarebbe potuto essere un posto migliore per lui per ripartire. Ha giocato bene a Torino e ha vinto le Atp Finals lì, ma a Roma non ha partecipato l’anno scorso: quindi i tifosi non lo vedono dal vivo da quando è diventato il miglior giocatore del mondo”.

Parole che sanno di investitura, ma Roddick non nasconde le difficoltà del rientro, soprattutto per chi torna sulla terra battuta, superficie che per Sinner non è mai stata un terreno completamente naturale. “Non credo che il chiacchiericcio sul suo ritorno possa influenzarlo, convive con l’attenzione mediatica dallo Us Open dell’anno scorso, e in quel periodo ha vinto due Slam”, ha aggiunto l’ex campione. “Penso che abbia ancora il rispetto dello spogliatoio, anche se non condivido la natura confusa dei protocolli antidoping. Forse c’è chi ha più voglia di giudicare che di leggere i fatti. Ma Jannik è sobrio, lucido. Non credo tornerà con un atteggiamento polemico. Il problema, semmai, sarà il ritorno su una superficie che non è la sua preferita. E questo potrebbe condizionare la sua preparazione per il Roland Garros. Non credo si possa stare fuori tre mesi e tornare come se nulla fosse cambiato”.

Parole che suonano come un promemoria per chi pensa che il ritorno in campo coinciderà automaticamente con la vittoria. Eppure, se c’è un dato che racconta la solidità mentale di Sinner, è quello che riguarda il ranking mondiale: anche durante lo stop, l’azzurro non ha mai mollato la vetta. Anzi. Jannik è oggi alla 43ª settimana da numero uno del mondo, un risultato che lo porta ad eguagliare Gustavo Kuerten, simbolo del tennis brasiliano. Il prossimo traguardo? Le 58 settimane di Jim Courier, che occupa il dodicesimo posto nella classifica all-time. Un obiettivo alla portata, ma che richiederà costanza, concentrazione e risultati immediati una volta tornato sul circuito. Intanto, il Masters 1000 di Miami ha movimentato leggermente le retrovie del ranking senza toccare i vertici. Le prime sette posizioni restano intatte: Sinner al comando, seguito da Zverev, Alcaraz, Fritz, Djokovic, Ruud e Draper. Ma si segnala il rientro nella Top 10 di Stefanos Tsitsipas, ora ottavo, che ha superato Andrey Rublev e Alex De Minaur. Il colpo grosso, però, lo firma Jakub Mensik, il diciannovenne ceco vincitore a sorpresa proprio a Miami, che con il suo trionfo guadagna 30 posizioni, issandosi al 24° posto del mondo. È il suo miglior piazzamento in carriera e un segnale inequivocabile che nel circuito qualcosa si sta muovendo.
Capitolo italiani: Lorenzo Musetti resta stabile in 16ª posizione, mentre Matteo Berrettini, dopo qualche luce riaccesa, sale al 27° posto. Appena dietro, Lorenzo Sonego (38°), Matteo Arnaldi (39°), Flavio Cobolli (45°) e Luciano Darderi (57°). Completano la presenza tricolore in Top 100 Mattia Bellucci (71°), Luca Nardi (93°), Francesco Passaro (97°) e Fabio Fognini, che rientra nel club dei primi cento, alla posizione 99. Insomma, mentre Roma si prepara ad accogliere il suo campione, il tennis mondiale prende fiato in attesa del grande ritorno. Che non sarà solo il ritorno di Jannik Sinner, ma il ritorno dell’uomo che ha portato l’Italia là dove mai era stata. E adesso vuole riprendersi tutto. Anche la terra.