Novak Djokovic si prepara alla sua sfida più impegnativa al Roland Garros 2025. Nei quarti di finale lo attende Alexander Zverev, in quello che promette di essere uno degli incroci più affascinanti dell’intero torneo. Il serbo, leggenda con 24 titoli del Grande Slam all’attivo, è alla ricerca del numero 25, che lo proietterebbe oltre Margaret Court nella classifica dei più titolati di sempre. Ma la sua condizione fisica non è più la stessa. E a dirlo è Boris Becker, ex coach di Novak, che da qualche mese commenta il circuito per Tnt Sports: “Novak Djokovic continua a giocare solo per vincere i tornei del Grande Slam. Il numero magico di 25 è nell’aria, ed è per questo che resta il più pericoloso nei Major”. Ma proprio per questo l’ostacolo Zverev potrebbe essere insidiosissimo. “Sascha è forse il giocatore fisicamente più forte ancora in gara. Ama le maratone, ama le battaglie. Ma le partite importanti si vincono con la testa, non con le gambe”.

E quindi, cosa conta di più sulla terra rossa di Parigi? La freschezza o la solidità mentale e l’esperienza? Per Becker, il Roland Garros resta “un torneo estremamente fisico, dove ci si deve spingere al limite per tre o quattro ore. In questo Zverev ha un vantaggio su Novak. Ma vedremo cosa sarà decisivo alla fine”. Il tecnico tedesco ha anche tracciato una linea tra due generazioni: quella storica di Djokovic, Federer e Nadal, in cui i giochi mentali erano centrali, e quella nuova di Sinner, Alcaraz e lo stesso Zverev, “più rilassata sotto questo aspetto”. Ma, Becker che avverte Novak non è da sottovalutare e che “mobiliterà tutte le sue risorse per vincere questa partita”. Il tema chiave resta quello della condizione fisica. “Se dovessi scegliere solo in base alla forma attuale direi Zverev. È più giovane, è in grande condizione. E ama giocare contro Djokovic: lo ha battuto più volte. L’ultima, però, è arrivata agli Australian Open, quando Novak fu costretto al ritiro per infortunio”.

Nonostante tutto, l’ex allenatore resta prudente: “Sulla carta Sascha potrebbe essere leggermente favorito. Ma è una partita da 50 e 50. Bisogna vederli in campo, magari dopo un paio di set si potrà capire meglio chi ha in mano l’inerzia”. Dal canto suo, anche Zverev ha provato a tenere basse le aspettative, senza però rinunciare alla consapevolezza del proprio momento. “Djokovic? Quel ragazzo ha vinto 24 Slam, non sarà mai un outsider”, ha detto il tedesco, che ha poi rilanciato le sue ambizioni con una dichiarazione chiara: “Per me il favorito è Alcaraz. Poi direi Sinner, io e Novak. Ma credo ancora che Djokovic sia alla nostra altezza, per tennis e per esperienza”. Sascha si aspetta una seconda settimana durissima: “Credo di avere il tabellone più complicato di tutti, ma sono pronto per queste sfide. Voglio affrontare i migliori”. E tra i migliori, anche se in difficoltà, c’è sempre Novak Djokovic.