Un’epoca così nel tennis italiano non l’avevamo mai vista. A Bologna gli azzurri l’hanno fatto di nuovo: terza Coppa Davis di fila. È storia. Parallelamente si giocava la dodicesima giornata di Serie A: domenica sera nel derby della Madonnina il Milan ha battuto l’Inter per 1 a 0; due partite di cartello si erano già concluse, Fiorentina-Juventus e Napoli-Atalanta, e la Roma di Gian Piero Gasperini è salita prima in classifica, anche questa è una novità. Che le cose nello sport italiano stiano cambiando lo si vede soprattutto da ciò che è accaduto il mattino seguente in edicola. La Gazzetta in apertura di prima pagina mette Matteo Berrettini, Flavio Cobolli, Lorenzo Sonego, Simone Bolelli, Andrea Vavassori e Filippo Volandri. La Coppa ce l’ha in mano Berrettini, uno di quelli che ricorderà con più gusto questo trionfo. Viene da mesi complicati, fatti di parziali rilanci e troppe sconfitte. Una bella storia che solo con la Nazionale poteva scrivere: lui con la maglia azzurra dà il meglio di sé. Cobolli non sapeva che dire a fine partita e ha resistito a togliersi di nuovo la maglia. Volandri ci ha sempre creduto, più di tutti probabilmente, sul finire era commosso. Sulla Gazzetta il primo articolo sul calcio arriva a pagina 10. Alla 9 c’è un’intervista al presidente della Federazione tennis Andrea Binaghi: “Rivendichiamo pari diritti con la Nazionale di calcio”. E ci mancherebbe pure. Mettendo a confronto i risultati delle due Nazionali, quella del tennis (e in generale dei tennisti italiani) e quella di Gennaro Gattuso, non si può non dar ragione al presidente Binaghi.
La settimana scorsa Jannik Sinner è diventato Maestro per la seconda volta alle Atp Finals di Torino, dimostrando per l’ennesima volta che il miglior atleta azzurro è lui, senza discussioni; a Bologna è arrivata la terza Davis consecutiva; a settembre la Nazionale femminile di tennis ha conquistato la Billie Jean Cup, battendo le americane favorite in finale. Veniamo da un’estate di vittorie anche nella pallavolo e nell’atletica: Velasco e le azzurre hanno costruito una squadra tra le più grandi di sempre, i colleghi maschi si sono presi il secondo mondiale dopo quello del 2022; Mattia Furlani ha saltato più lontano di tutti, Nadia Battocletti ha vinto un argento e un bronzo (rispettivamente nei 10mila e 5mila), e la squadra italiana ha fatto record di medaglie (7) in un’unica edizione del mondiale. Lo sport nel nostro Paese sta cambiando. Lo vedono gli appassionati, lo capiscono i giornalisti. Il nostro punto di vista sul mondo non è neutrale: anche la scelta dell’inquadratura conta. I movimenti nel mondo dello sport vanno valutati anche in base a come se ne parla. E se la Serie A, nella settimana del derby e dopo partite di vertice, arriva solo a pagina 10 della Gazzetta dello sport significa che davvero siamo di fronte a un punto di svolta. E i fallimenti della Nazionale maschile di calcio faranno sempre meno male. Per fortuna.