Tutti conoscono e possono apprezzare Jannik Sinner per le sue doti tennistiche e per lo spettacolo che da anni oramai regala al panorama sportivo italiano. Pochi, però, possono dire di conoscere l’uomo Sinner. Ha soli 23 anni ma sembra averne molti di più, non solo per la grande forza mentale che sta dimostrando anche in questo periodo in cui è al centro dell’attenzione mediatica per via del caso doping Costebol, ma anche per l’estrema riservatezza che ama mantenere nella sua sfera privata. Di lui ora sappiamo che è fidanzato con la collega Anna Kalinskaya, ma quante volte lo abbiamo sentito parlare di sé stesso e della sua intimità? Quasi mai, ma questa volta lo ha fatto, e lo ha fatto in gran grande stile ai microfoni di Sky Sport. Ha parlato del suo ritorno a casa, luogo da cui è lontano per via dei tornei e della tanto discussa residenza Montecarlo: “Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha mai cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po’ meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se io domani voglio andare a casa, posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato, diventare il numero uno”.
Ma che cosa prova ora che è sulla vetta del mondo? “È proprio ora che uno deve continuare a lavorare e migliorare perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché, per esempio, sono arrivato qui nello stesso hotel e nella stessa camera e ho detto tra me e me: ‘Quest’anno è passato veramente veloce’. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile ma non possiamo nemmeno buttare via il tempo perché è un bel bilanciamento di miglioramento, lavorare, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e ti possono aiutare”. Altro tema affrontato da Jannik è stata l’assenza alle Olimpiadi, motivo per cui molti si sono scagliati contro di lui: “Gli Slam e sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c'è la Coppa Davis”. Nella produzione originale Sky Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta, lui ammette che “sarà difficile fare meglio di quest'anno, ma vediamo cosa riusciamo a fare”.
Poi ha toccato anche il tema della sua infanzia: “Quando ero a Sesto sono passato a casa di un vicino. Quando eravamo piccoli con i miei amici andavamo lì a suonare e correvamo via, ma un giorno ci ha beccato. Questo signore che ormai ha 85 anni mi ha detto ‘mi ricordo ancora di quando venivate a suonare’. Sono proprio queste le cose belle che mi danno la forza per continuare. Ci vuole poco per me, due giorni e sono di nuovo al 100% e posso lavorare di nuovo”. Nell'intervista Sinner ha parlato apertamente della difficile situazione vissuta prima dello Us Open a causa della vicenda del Clostebol, ammettendo di aver faticato a mantenere il controllo emotivo. Ma, grazie al sostegno del suo team e alla sua forza mentale, è riuscito a superare il momento difficile e a concentrarsi sul gioco. Ha sottolineato, poi, l'importanza delle persone che lo circondano, specificando quanto il loro affetto e la loro vicinanza siano stati fondamentali per superare le difficoltà.