Jannik è uno dei pochi top a essere ancora rimasto in corsa agli Us Open, visto che i suoi diretti avversari, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, rispettivamente terzo e secondo nella classifica Atp, sono usciti decisamente prima del previsto. Sinner è in momento delicatissimo della sua carriera: oltre ai problemi fisici che lo tormentavano, tra cui quello all’anca, è stato di recente travolto dal caso mediatico in quanto protagonista in una vicenda di doping. Vicenda che non consente alle polemiche di placarsi, anzi. E tra i detrattori numero uno di Sinner c’è il collega Nick Kyrgios, protagonista di un botta e risposta a distanza con il numero uno al mondo. L’australiano, infatti, dopo un iniziale scambio di battute, prima tramite X e poi in tv, ha detto che “come atleti, utilizziamo le nostre piattaforme per garantire che le cose siano giuste ed eque. Questo è tutto quello che ho fatto e alcuni giocatori sono arrabbiati. Sappiamo che Sinner è incredibile, un grande giocatore e uno dei volti principali di questo sport. Ma se aspetta che restiamo in silenzio, no, non lo faremo”. Questo dopo che Sinner lo aveva, a modo suo liquidato: “Cosa gli dirò se mi intervistasse? Non saprei, non voglio rispondere a ciò che ha detto lui. Ognuno è libero di dire ciò che vuole. Se dovesse succedere vedremo. Io sono uno abbastanza rilassato, sono uno che tende a dimenticarsi le cose piuttosto in fretta”.
Se da un lato c’è, quindi, chi continua a non voler mollare la presa, dall’altro ci sono nomi illustri del tennis che difendono il nostro talento azzurro. Tra questi c’è Adriano Panatta, che non ha dubbi: “I tre medagliati a Parigi sono tutti fuori credo che ad Alcaraz il match perso contro Djokovic gli rimarrà dentro per parecchio tempo. Nel tennis sei solo in campo, nel calcio puoi anche non giocare se non stai bene, o ci sono i compagni che ti tirano su. Questa cosa lo ha segnato, così come ha segnato Djokovic dal punto di vista nervoso. Lui ha fatto uno sforzo sovrumano a vincere quella finale e avrà bisogno di tempo per recuperare. Musetti ha fatto tantissimo. Ora resta solo Sinner, e ho quasi l’impressione che non vogliono giocarci contro, cioè perdono prima. Jannik è in buona forma non è ancora al 100%, ma secondo me è al 90%, e gli unici che possono metterlo in difficoltà sono Medvedev e Zverev. Ora gioco contro Paul, un buon giocatore ma leggerino, secondo me fa il solletico a Sinner. Jannik già gioca bene, fino a ora ha giocato contro nessuno. Ha affrontato giocatori contro cui non c’è storia, ha perso solo un set per caso, perché era il primo giorno che andava in campo dopo le polemiche del doping per cui era un po’ frastornato. Ma lui sta giocando bene lo vedo bene anche fisicamente, spero che non mi smentisca ma penso che sia nettamente il favorito”. È questa la sentenza dell’ex campione alla Domenica Sportiva, a cui si aggiunge quella di Paolo Bertolucci, che manda una vera e propria frecciata ad Alcaraz commentando su X l’eliminazione dello spagnolo dall’ultimo Slam della stagione: “Il tabellone inizia ad alleggerirsi. È la conferma che la continuità non è per tutti”. Beh, che l’avversario di Sinner abbia sofferto, da sempre, di discontinuità non è di certo un aspetto nuovo per gli appassionati di tennis, ma abbiamo anche visto quanto e come possa mettere in difficoltà Jannik quando è nei momenti di massima forma fisica. Insomma, se Sinner dovesse vincere contro il numero 14 del seeding, Tommy Paul agli ottavi, avversario che ha già sconfitto due volte in carriera, si aggiudicherebbe un pass per i quarti e un ulteriore distacco dai suoi avversari.