Nel mondo del tennis, l’inizio della stagione è un mix di aspettative, rivalità e sogni. Per Jannik Sinner, però, il 2025 si prospetta come un complesso concerto dove le note brillanti dei successi si mescolano a toni più cupi, scanditi da un caso doping ancora irrisolto e dalle invettive di un rivale irriverente come Nick Kyrgios. Il numero uno del mondo, reduce da un’annata epica con due Slam vinti (Australian Open e Us Open), le Atp Finals e la seconda Coppa Davis consecutiva per l’Italia, ripartirà il 7 gennaio con un match di beneficenza contro Alexei Popyrin. Un’occasione per il giovane altoatesino di ritrovare il ritmo competitivo, in attesa del primo Slam stagionale. Ma la sua preparazione a Dubai non è solo un test fisico: è anche un esercizio mentale per affrontare una pressione crescente. La positività al Clostebol, riscontrata a marzo durante il torneo di Indian Wells, rimane un nodo irrisolto. Prosciolto dall’Itia, Sinner attende l’udienza del Tas di Losanna, fissata non prima dell’11 febbraio. La possibilità di una squalifica aleggia minacciosa, nonostante le parole concilianti di John McEnroe.
“Voglio credere al giocatore,” ha dichiarato la leggenda americana nel podcast Served with Andy Roddick. “Ci hanno spiegato che si tratta di un ‘milionesimo di qualcosa’, un niente. Spero che non crei problemi seri al nostro sport. Sinner sembra onesto e trasparente. Mi auguro che possa continuare a giocare senza che questa storia lo distrugga”. A infiammare ulteriormente l’atmosfera ci pensa Nick Kyrgios, che non ha mai perso occasione per attaccare Sinner. Durante il podcast Nothing Major, l’australiano ha espresso il desiderio di affrontare l’italiano agli Australian Open, promettendo di trasformare il match in una “bolgia”. “Rispetto? Andrà fuori dalla finestra. Farò di tutto per vincere,” ha dichiarato, aggiungendo che Sinner e Alcaraz, sebbene talentuosi, “non hanno l’aura di Federer o Djokovic.” Le sue parole hanno scatenato una reazione compatta da parte dei tifosi di Sinner, che hanno indirizzato una lettera all’Atp chiedendo un intervento formale: “Le espressioni malvagie di Kyrgios sono inaccettabili. È responsabilità dell’Atp difendere i valori fondanti di rispetto e integrità dello sport”. E mentre McEnroe, con la sua autorevolezza, cerca di riportare l’attenzione sull’essenza del tennis, Kyrgios continua a fare scalpore con le sue provocazioni. Per Jannik, però, il 2025 sarà molto più che una semplice stagione sportiva. Sarà l’anno in cui dovrà dimostrare di essere non solo un campione, ma anche un simbolo di resilienza in un circuito sempre più complesso e turbolento.