Il no di Jannik Sinner all’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua a far discutere. Il numero uno al mondo avrebbe dovuto essere presente al Quirinale il 29 gennaio, per celebrare, insieme alla squadra di Coppa Davis e alle ragazze della Billie Jean King Cup, i successi del tennis italiano nel 2024. Ma Sinner, come è oramai noto, ha declinato l’invito, spiegando che il suo corpo necessitava di riposo dopo le fatiche degli Australian Open e il lungo viaggio di ritorno dall’Australia. Ma il dibattito non si ferma e a scatenare nuove polemiche sono state alcune immagini circolate nei giorni successivi, in cui Sinner è stato avvistato a sciare sulle nevi della Val Pusteria, rilassato e sorridente, mentre firmava autografi ai bambini. Un dettaglio che ha acceso ulteriori interrogativi: davvero non aveva le energie per un breve viaggio a Roma? Sul tema è intervenuto Adriano Panatta, si è espresso così: “Sinceramente io sarei andato. Ma credo che questa scelta sia frutto di una gestione che lo tiene dentro una sorta di bolla, in cui il recupero dagli impegni in Australia è la priorità. Evidentemente, tra le sue priorità, ci sono allenamenti, riposo e andare a sciare in Val Pusteria piuttosto che andare da Mattarella. A mio parere è un errore, ma ormai è accaduto”.
Allo stesso tempo, però, Panatta smorza i toni: “Certo, c’è da dire che anche l’anno scorso la squadra era presente al Quirinale e lui c’era. Non è che ogni volta che si vince si può andare dal Presidente della Repubblica. Per cui, io non lo metterei in croce per questo”, sono queste le sue dichiarazioni nel corso dell’ultima puntata della Domenica Sportiva. Ma l’ex campione ha parlato di Sinner anche nel programma Tv Talk con Mia Ceran: “Io e Sinner diversi come carattere? Intanto lui è più bravo di me come giocatore sicuramente, è straordinario, in campo ha una continuità di rendimento pazzesco che non ricordo negli ultimi anni. Poi ha un comportamento in campo perfetto, non impreca mai, non fa mai un gesto di stizza. Esce dal campo e fa le dichiarazioni, non sbaglia una parola, sì, forse un po’ ripetitive, però sempre giuste. Credo che siamo vicini alla beatificazione, beato subito. La santificazione è più complessa, però alla beatificazione ci possiamo arrivare”. Poi ha parlato del canale YouTube aperto da Jannik: “Ai miei tempi era diverso, quando giocavo io c’erano solo due canali, Rai Uno e Rai Due, che era in bianco e nero. Se giocavi in Australia non sapevi cosa stava succedendo in Italia. Se io avessi 17 milioni di follower significherebbe che uno su tre sarebbe un mio follower, sarei un po’ spaventato”.
Potevano non parlare del rivale ma amico Nicola Pietrangeli? Ovviamente no, e infatti Panatta ha scherzato dicendo "ogni tanto lancia qualche bordata a Sinner tra un complimento e l'altro? Nicola è Nicola, mica puoi cambiarlo, ci ho parlato mezz’ora fa, si è sbagliato a telefonarmi. È stato male, gli ho detto ‘Nicola, che è successo?’. È più forte di lui, è rimasto ai gesti bianchi, al tennis di una volta, ci tiene tantissimo. Al contrario di me, che mi dà fastidio anche fisico parlare di quando giocavo a tennis, perché è stata una cosa bellissima che ho vissuto, però anche basta, non si può dire ‘Sì però io ho vinto più di lui’. Io gli dico sempre ‘Nicola, basta, ma perché ti metti a fare queste cose?’. Lui mi risponde: ‘La gente non mi capisce’. ‘No, ti capisce’”.