Continua il cammino di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia, ma chi si aspettava una prestazione impeccabile ha dimenticato un dettaglio fondamentale: anche i tennisti, anche i numeri uno del mondo, hanno bisogno di tempo. Di riprendere il ritmo. Di ritrovare le sensazioni. Di lavorare il campo, e non in allenamento, ma in partita vera, davanti a migliaia di persone, con l’adrenalina che ti stringe le gambe. È questa la realtà. E Jannik la sta affrontando nel modo giusto. Vittoria su Jesper De Jong, 6-4 6-2 in un’ora e mezza. Il tabellino dice che è filato tutto liscio, ma il match ha raccontato altro. Sinner ha alternato momenti di buon tennis a cali evidenti, con due break concessi nel primo set, errori di misura. Non ha servito benissimo, ha sbagliato palle facili, si è complicato la vita. Ma anche questo fa parte del ritorno. Perché non si rientra dopo tre mesi di stop con il pilota automatico. Il campo va riassaporato. Il corpo va ritarato. La testa va riallenata alla battaglia.

E se c’è un posto dove tutto questo pesa ancora di più, è proprio Roma. Per un italiano, gli Internazionali non sono un torneo qualsiasi. Sono il torneo. Lì dove ti guardano tutti, dove ogni errore pesa il doppio e ogni sorriso è un boato. Lì dove Jannik sta cercando di ritrovare sé stesso davanti al pubblico che più lo ama. Non è una passeggiata, ma è il percorso giusto. Il primo set sembrava in controllo. Avanti 4-1, poi la frenata: errori, un break concesso, De Jong che pareggia. Ma appena il momento lo chiede, Sinner alza la testa, riprende campo e chiude. Il secondo è condizionato dal problema fisico dell’olandese, che a metà parziale smette praticamente di lottare. Jannik fa il suo e porta a casa il biglietto per gli ottavi.

La partita non è stata brillante, ma è solo giocando davvero che si ritrova la misura. E solo sbagliando si rientra davvero: “Onestamente oggi era una partita molto strana, poi a un certo punto c’è stato un calo di attenzione. Mi sono trovato quattro pari senza muovermi più come ero partito. Ma la prossima partita dobbiamo alzare il livello e lo so io in prima persona. Devo cercare di essere pronto e di avere una mentalità ancora migliore e più aggressiva” ha ammesso Jannik nel post-partita. Ora lo aspetta Francisco Cerundolo. L’argentino che lo aveva battuto al Foro nel 2023, e che arriva in fiducia dopo buoni risultati tra Monaco di Baviera e Madrid. Sarà il primo vero test. Ma Sinner lo sa. E lo dice con chiarezza: “Contro Cerundolo so che devo alzare il livello”, ha dichiarato. E lo farà. Perché il vero Jannik sta tornando. A modo suo. A tempo suo. E non ha bisogno di dimostrare nulla. Solo di continuare a giocare.