“Non mi aspetto che facciano appello”. Con queste parole Iga Swiatek ha messo un punto al caso di doping che l’ha travolta lo scorso agosto. Positiva alla trimetazidina, un farmaco per il cuore, durante un controllo fuori competizione, la tennista polacca, numero 2 al mondo e già quattro volte regina del Roland Garros, ha dovuto affrontare un mese di sospensione. Ora, a Sydney per la United Cup, Swiatek si dice pronta a guardare avanti. “Ho fornito tutte le prove possibili e non c’è molto altro da fare”, ha dichiarato in conferenza stampa, spiegando come il caso sia stato chiuso rapidamente grazie alla capacità di dimostrare la fonte della contaminazione. Secondo l’International Tennis Integrity Agency (Itia), l’assunzione della sostanza non è stata intenzionale, un dettaglio che ha giocato un ruolo cruciale nella decisione finale. Eppure, il confronto con situazioni simili non manca.
Anche Jannik Sinner, infatti, è stato coinvolto in un caso di contaminazione involontaria, questa volta con il Clostebol. Ma, a differenza di Swiatek, la Wada ha deciso di presentare ricorso, e la decisione definitiva si fa ancora attendere e spetterà al Tas di Losanna pronunciarsi con il verdetto finale: “Non posso esercitare alcuna influenza su ciò che accadrà”, ha ammesso la polacca, sottolineando però la correttezza delle procedure seguite nel suo caso. Per Swiatek, però, non si è trattato solo di una questione burocratica: “È stato mentalmente difficile da superare”, ha confessato, aggiungendo che la reazione dei tifosi, in gran parte comprensiva, l’ha aiutata a rimettersi in piedi. Ora il focus è tutto sul campo: la United Cup rappresenta il primo passo verso una stagione che vuole iniziare con il piede giusto, lasciandosi alle spalle le ombre di questi ultimi mesi. Resta da vedere come questa vicenda influenzerà la sua immagine e la sua concentrazione in campo. Swiatek, però, sembra determinata: “Penso che la maggior parte delle persone abbia capito”. E, se è vero che il tennis si gioca anche nella testa, la sua battaglia più grande potrebbe essere già stata vinta.