L’attesissimo incontro tra Mike Tyson e Jake Paul inizia come una gara di Powerslap. Iron Mike avrà quasi 60 anni ma non ha perso i suoi istinti rissosi. Durante la pesatura per il match, infatti, “The Baddest Man on the Planet” ha rifilato uno sberlone al suo avversario, 31 anni più giovane di lui. La scena ha provocato un marasma sul palco dove si trovavano i due sfidanti, alla Toyota Music Factory di Irving, in Texas. C'era da aspettarselo, lo stesso Tyson aveva dichiarato pochi giorni fa di non essere una brava persona, e che non sarà mai gentile. Come in ogni rissa che si rispetti, non sono mancate le urla in seguito allo schiaffo. “La conversazione è finita”, ha gridato Tyson prima di uscire accompagnato dal suo staff. La reazione di Paul è stata rabbiosa: prima si è messo a urlare, poi ne ha approfittato per minimizzare la forza di Mike: “Non l'ho nemmeno sentito lo schiaffo. È arrabbiato. È un piccolo elfo arrabbiato”. Lo youtuber e boxeur si è poi lanciato in una serie di commenti pieni di parolacce, promettendo di porre fine non alla carriera di Iron Mike nel prossimo incontro, ma alla vita stessa. “Ora è una questione personale”, ha commentato Jake Paul: “Ora deve morire”. Esagerato? Molto probabilmente sì, ma vediamo come ha reagito Tyson a questa dichiarazione di guerra. Stranamente, il pugile che ha dominato la scena della boxe e degli scandali negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, ha preso le minacce di Jake Paul con filosofia, nel vero senso del termine.
La scena è quasi surreale: Mike Tyson viene intervistato da una ragazzina di tredici anni, di nome Jazzy. La studentessa chiede al pugile: “Qual è l'eredità che vuole lasciare quando appenderà definitivamente i guanti al chiodo?”. Premesso che se non li ha appesi al chiodo, i guantoni, a 58 anni, è difficile che smetta, la risposta del campione “più cattivo del pianeta” è stata un concentrato di nichilismo, ateismo e schiettezza: “Non credo nell’eredità”, ha detto Tyson alla ragazza, “sono di passaggio. Morirò e finirà tutto. Chi se ne frega dell’eredità?”. Come dire, chi si è visto, s’è visto. Un modo di affrontare il tema che, a maggior ragione davanti a una bambina delle medie, ha un effetto cinicamente comico. Anche perché lo sfidante di Jake Paul ha poi rincarato la dose con considerazioni di carattere più generale sull’aldilà: “Non siamo niente. Siamo solo morti. Siamo solo polvere. Non siamo assolutamente niente. La nostra eredità non è niente. A chi cazzo importa di me quando non ci sarò più?”. Un po’ come in “Non ci resta che piangere”, quando Savonarola urla a Massimo Troisi: “Ricordati che devi morire” e lui risponde “Mo’ me lo segno, grazie”. Certo, vista la differenza di età tra Iron Mike e lo sfidante, il rischio ci potrebbe essere. I siti di scommesse danno Jake Paul per favorito, 1.43 contro 2.55, ma a vedere il fisico e la grinta del vecchio villain del pugilato, nulla può essere dato per scontato. Paul, a quanto pare, guadagnerà 40 milioni dal match, mentre Iron Mike ne otterrà la metà. Tanto che gli frega: vista la sua concezione nichilista del futuro, i soldi non se li porterà di sicuro nella tomba.