Lui se l’è sudato, ma adesso ce lo fa sudare. Lui chi? Jorge Martin, il campione del mondo della MotoGP, che ha deciso di farci sudare il numero uno. Sì, perché lo spagnolo, fresco di mega festa cittadina in onore della sua impresa, ha anche recentemente dichiarato che non deciderà se correre con l’1 nel 2025 o restare fedele al suo 89 (che poi non è neanche il suo vero numero, visto che ha sempre corso con l’88). Quello che conta, per Martin, a quanto pare è l’averne guadagnato il diritto, ma se sarà o no sul suo cupolino lo deciderà con calma e senza ascoltare condizionamenti di sorta.
Fermi tutti, però, perché non ci sono di mezzo vincoli o contratti vari, ma sembra essere più una scelta da fare ponderando ogni scaramanzia. “Non lo so cosa farò – ha spiegato – difficilmente in passato chi ha corso con l’1 è riuscito a confermarselo anche l’anno successivo”. Chi pensa, quindi, che ci sia di mezzo un qualche cavillo sbaglia di grosso: Martin vuole solo capire se “fregarsene dei precedenti come Pecco Bagnaia” o se mantenere fede alla tradizione di Valentino Rossi e Marc Marquez, che invece se ne sono sempre guardati bene dall’appiccicarsi l’1 addosso. In Aprilia, intanto, Massimo Rivola ha tagliato corto sulla questione: “Se vorrà l’1 sarà lui a deciderlo, è una scelta solo sua e quindi totalmente libera”.
Parole, quelle del CEO di Aprilia, utili a ribadire che a Noale cambierebbe poco o niente anche dal punto di vista del marketing e che l’interesse, piuttosto, è tutto concentrato sul permettere a Martin di mantenere il numero o la possibilità di indossarlo, soprattutto dopo le buonissime indicazioni avute nel test di Barcellona. Paradossalmente, più interessati di quelli di Aprilia potrebbero esserlo quelli di Ducati, visto che chiaramente brucerebbe e non poco vedere quel numero conquistato con una Desmosedici sul cupolino di una RS-GP. Davide Tardozzi, in maniera giocosa, l’ha anche detto: “Se correrà con l’uno è perché lo ha vinto con Ducati, vedremo se con l’Aprilia riuscirà a mantenerlo”. Parole, quelle di Tardozzi, che avevano provocato la risposta (geniale) proprio di Massimo Rivola, ma a cui ora ha risposto anche lo stesso Martin. “Se lo avrò per un solo anno – ha spiegato il campione del mondo – vorrà dire che mi farò scattare abbastanza foto da tappezzarci ogni muro a casa mia. Vedremo cosa succederà, per ora non mi interessa quello che sarà in futuro”.
Quello che succederà, in verità, Jorge Martin ce l’ha ben chiaro in testa sin dal giorno dopo a quello in cui ha capito di voler fare il pilota di moto da corsa: proverà a vincere. Scrivendo un’altra storia che possa essere degna della prima e di un record, vincere con una squadra satellite, che può avere nella sua testa un significato grande: si può vincere anche quando sembrerebbe il contrario. Il resto dovrà farlo Aprilia, al di là del numero che sarà appiccicato sul cupolino.