Non sa ancora bene cosa aspettarsi da sé stesso. Ma sa che ci sarà, che è già molto. Lorenzo Musetti si presenta a Wimbledon da numero 7 del mondo e semifinalista uscente, ma anche da giocatore che, in questa stagione, non ha ancora messo piede sull’erba. E che, tre settimane fa, ha lasciato la semifinale del Roland Garros zoppicando. “Onestamente non ho aspettative, il mio obiettivo era arrivare qui, e ci sono riuscito. Ora che ci sono, ovviamente, non voglio perdere subito”. Il problema all’adduttore sinistro che lo ha fermato a Parigi si è rivelato più grave del previsto. “Avevo sperato di essermi sbagliato, ma le risonanze hanno confermato la lesione di primo grado. I medici dicevano un mese, io in due settimane e mezzo sono riuscito a rientrare”. E così, con l’aiuto dell’età e dei trattamenti intensivi, Musetti si è rimesso in moto. Prima gli allenamenti in Italia, poi la partenza per Londra e l’inserimento graduale sul verde di Wimbledon. Dove ha testato la gamba, anche ieri, in un’ora di lavoro con Matteo Berrettini. Tutto bene, per ora. “Non ho mai avuto ricadute. Adesso vedremo in partita, ma l’abbiamo messa alla prova più volte”.

Il primo test vero sarà contro Basilashvili, un avversario che il suo coach Simone Tartarini ha definito “un bombardiere”. Una mina vagante, su un campo nuovo. Perché se l’anno scorso Musetti era arrivato a Wimbledon da finalista al Queen’s e semifinalista a Stoccarda, oggi si presenta senza partite ufficiali sull’erba. “È una superficie che si prova una volta l’anno per un mese scarso, va a sensazioni. Sarà una scoperta. Spero di potermi aggrappare ai ricordi dell’anno scorso, e alle cose buone che ho fatto”. L’obiettivo dichiarato è fare il massimo. Quello non dichiarato, ma nemmeno troppo nascosto, è un possibile quarto di finale con Jannik Sinner. “Sarebbe una bella partita, non l’abbiamo potuta giocare a Parigi, speriamo qui. Ma per arrivarci dobbiamo passare entrambi turni duri. Per noi sarà difficilissimo”, ha ammesso Tartarini. E intanto, l’altro obiettivo è diventare il giocatore che, a 23 anni, Musetti sta ancora costruendo. “Non è ancora nel pieno della maturità tennistica ci arriverà almeno tra un anno”. Musetti aprirà il suo Wimbledon domani, ma oggi l’Italia sarà già pienamente protagonista. A partire da Fabio Fognini, che sul Centre Court sfiderà il campione uscente Carlos Alcaraz. Sarà la 15ª, e forse ultima, apparizione di Fognini ai Championships, dove è arrivato fino agli ottavi in sette occasioni. Da una parte il sorteggio peggiore possibile, dall’altra il tributo più simbolico: affrontare il numero 3 del mondo sul campo più iconico del tennis.

Torna in campo anche Matteo Berrettini, finalmente. Dopo l’ennesimo stop per l’infortunio agli addominali, il finalista di Wimbledon 2021 esordisce contro il polacco Majchrzak (numero 108) sul campo 3. Uno Slam che per lui ha un sapore particolare: “Wimbledon mi fa sentire bene. Mi è dispiaciuto saltare Stoccarda e Queen’s. So quanto possa essere alto il mio potenziale su questa superficie. Due anni fa ho fatto un percorso quasi insperato, ora sono molto più allenato di allora. Solo esserci, in forma per giocare, è già una vittoria. Non vedo l’ora di scendere in campo”. Debuttano oggi anche Luciano Darderi, Matteo Arnaldi, Mattia Bellucci e Giulio Zeppieri. Darderi, che ha già raggiunto il secondo turno a Wimbledon nel 2024, affronterà il russo Safiullin, che l’anno scorso si è spinto fino ai quarti. Arnaldi se la vedrà con l’olandese Van de Zandschulp, Bellucci affronterà il britannico Crawford (wild card), mentre Zeppieri sfiderà il giapponese Mochizuki.