L’omicidio di Antonio Bellocco, capo dell’omonima ‘ndrina calabrese, arrivato a Milano dopo una condanna e avvicinatosi alle curve, per mano dello storico ultrà Andrea Beretta è diventato oggetto di approfondimenti e l’inchiesta si è chiaramente allargando, mostrando i confini di un’indagine che andava avanti da anni e che forse, solo nel momento in cui ci è scappato il morto, è deflagrata sui giornali, in televisione e nel dibattito pubblico. Noi abbiamo seguito la vicenda, fornendo in tre diverse occasioni informazioni di prima mano, confermate nei giorni successivi da quanto emerso, ogni volta, dalle dichiarazioni della Procura di Milano, degli inquirenti e degli interessati. Ci sono anche delle domande, che abbiamo segnalato qui, a cui persino la magistratura dovrebbe rispondere. E poi l’ultima rivelazione: il primo a sparare sarebbe stato proprio Bellocco (qui tutta la storia). Sa due settimane, inoltre, il tema è finito anche su Rai 3, nel nuovo programma di Massimo Giletti, Lo stato delle cose, che ha dedicato el prime due puntate al caso. L’ultima, lunedì 7 ottobre, insieme a Klaus Davi (che abbiamo già intervistato proprio sul caso ultras e criminalità organizzata).
Oltre ai soliti approfondimenti, e ad alcuni video emersi nel corso della puntata, sono le ultime frasi del conduttore, poco prima dei saluti, a dare un’altra notizia: “Il passaggio pericoloso è che questo mondo [quello della criminalità organizzata, delle curve, delle inchieste milanesi, ndr] ha a che fare anche con i cantanti”. Il riferimento è chiaro: “Vi dico una cosa su cui ho una fonte abbastanza certa. Fedez, per esempio, che probabilmente verrà sentito nei prossimi giorni dai magistrati, starà in silenzio per molto tempo. Ha fatto una scelta, mi è giunta voce che ha fatto una scelta di silenzio”. Intanto, dallo schermo degli studi, Klaus Davi fa un gesto che non passa inosservato: “Klaus non fare quel gesto lì perché si vede, chiaramente”. Ha paura, vuol dire; ha strizza. Di chi? Della ‘ndrangheta? Fedez è stato coinvolto in modo laterale, dal momento che non ha nessuna indagine a suo carico legata a questi ambienti, per via dell’arresto della sua guardia del corpo (e ultrà), Christian Rosiello. Non è l’unico cantante a essere coinvolto. Anche Emis Killa potrebbe trovarsi a dover rispondere alle domande della magistratura (soprattutto sui suoi legami con la curva sud e con il leader Luca Lucci). Giletti, poco prima di passare la linea ai programmi della notte, chiude così: “È una scelta perché sa che è in un momento complesso. L’aria è molto pesante, lo dico a tutti. Qui non si parla di criminalità normale, stiamo parlando di mafia”.