Conor McGregor ha ufficializzato le sue ambizioni politiche annunciando sui social media la sua candidatura alla presidenza dell'Irlanda. Dopo Trump, Musk e gli altri spacconi da fight, fight, fight del populismo internazionale, ci mancava un vero lottatore. La star dell'Ufc ha spiegato di voler offrire ai cittadini del suo Paese un'opportunità concreta di esprimersi sul futuro della nazione. Il tema centrale della sua campagna sembra essere l'opposizione al Patto UE sulle migrazioni, un argomento che McGregor aveva già affrontato durante la sua recente visita alla Casa Bianca, dove ha incontrato l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Durante l'annuncio, ha sottolineato che le elezioni presidenziali in Irlanda si terranno entro l'11 novembre 2025 e ha sfidato apertamente il governo su questa questione. “Chi altro si opporrà a questa legge?” ha dichiarato McGregor, aggiungendo che nessun altro candidato si schiererà con la stessa determinazione. Pur opponendosi fermamente al Patto, ha ribadito che la decisione finale dovrebbe spettare ai cittadini, sottolineando il principio della democrazia diretta. “Ogni cittadino irlandese deve avere voce in capitolo sul proprio futuro!”, ha dichiarato l'ex campione Ufc, mostrando apertura al confronto con i sostenitori della legge e auspicando un dibattito pubblico sul tema. L'idea di entrare in politica non è nuova per McGregor, che già lo scorso anno aveva espresso il desiderio di vedere un Presidente attivo e vicino al popolo irlandese. “Sono io. Sono l'unica scelta logica. Il 2025 è alle porte…” aveva scritto pochi mesi fa. L'annuncio ufficiale della candidatura è arrivato il 5 settembre, sebbene McGregor sia un emigrante di lusso, residente negli Stati Uniti. Oltre ai guadagni ottenuti nell'Ufc, ha costruito un impero etilico-economico con il whisky Forever Twelve e altre attività imprenditoriali. La sua dichiarazione è stata accolta con il sostegno di Elon Musk, che ha espresso apprezzamento per il progetto. Tra bulletti, ci si capisce.


Nonostante la totale mancanza di esperienza politica, McGregor ha già fatto parlare di sé per le sue prese di posizione su temi di attualità irlandese. In particolare, aveva commentato le rivolte scoppiate a Dublino dopo l'aggressione a tre bambini e una badante, episodi che lo hanno reso una figura controversa nel dibattito pubblico. Inoltre, il suo passato non è privo di ombre: nel 2021 Francesco Facchinetti lo ha accusato di aggressione, mentre nel 2023 una donna ha sporto denuncia per violenza sessuale. Prontissimo per la politica, insomma. McGregor ha ribadito la sua volontà di affrontare direttamente l'establishment politico irlandese. In un post su X, ha affermato di avere “tutte le risposte che il popolo irlandese cerca” e ha lanciato un attacco diretto alla classe dirigente, accusandola di danneggiare i lavoratori, le famiglie e le piccole imprese. “Come Presidente, avrò il potere di convocare e sciogliere il Dáil”, ha dichiarato, lasciando intendere che, se necessario, non esiterebbe a intervenire drasticamente. "Questi ciarlatani al potere dovranno rispondere al popolo irlandese e io farò in modo che accada entro la fine della giornata. Altrimenti, non mi resterà altra scelta che sciogliere il governo”. Il suo appello ha già raccolto il sostegno di alcuni personaggi noti, tra cui Andrew Tate. L'ex kickboxer, attualmente agli arresti domiciliari in Romania e noto per le sue posizioni controverse, ha dichiarato di essere pronto a votare per McGregor, grazie alla sua doppia cittadinanza irlandese. “Mio nonno è di Limerick. Ho il passaporto irlandese. Voterò per te. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”, ha scritto Tate, alimentando ulteriormente il dibattito intorno alla candidatura dell'ex campione Ufc. McGregor ha concluso il suo messaggio con un appello diretto ai cittadini: “Vota McGregor e fai sentire la tua voce!”. La sua corsa alla presidenza irlandese è ufficialmente iniziata, e le reazioni non tarderanno ad arrivare.

