Ci risiamo: un altro pezzo di Italia cambia passaporto. Questa volta tocca al pandoro, quello “vero”, con la M maiuscola. Melegatti, il marchio veronese che ha inventato il dolce natalizio più iconico del Belpaese nel lontano 1894, finisce nelle mani di Valeo Foods, colosso alimentare con quartier generale a Dublino e portafoglio gonfio di brand europei. A vendere è la famiglia Spezzapria, imprenditori veneti con una storia nell’aerospazio (Forgital), che avevano salvato Melegatti dal fallimento nel 2018, rimettendola in pista tra pandori, panettoni e colombe. Missione compiuta: rilancio riuscito, stabilimenti attivi nel Veronese, 27 milioni di euro di fatturato. Ma ora il testimone passa agli irlandesi. Cheers.

Valeo Foods — 1,8 miliardi di euro di ricavi e quasi 6.000 dipendenti — aggiunge così alla sua collezione (già nutrita: ci sono anche Balconi e Dal Colle) un simbolo natalizio del made in Italy. Il pandoro resta veronese nella forma e nella sostanza, ma la proprietà è tutta straniera. Il dolce sarà pure soffice, ma il retrogusto per l’Italia è un po’ amaro. D'altra parte, la “fuga di pandori” è solo l’ultima di una lunga serie: marchi storici, nati tra le colline italiane, che finiscono per parlare inglese (o francese, o tedesco...). Per sopravvivere e crescere, servono capitali e reti distributive globali. Ma ogni volta resta il dubbio: stiamo esportando eccellenza o cedendo pezzi di identità? Intanto, il Natale prossimo rischia di avere un sapore un po’ più internazionale. E chissà che sotto l’albero, accanto al pandoro, non troviamo anche un biglietto d’auguri in inglese: Merry Christmas, from Dublin with love.
