Il cuore produttivo del gruppo Armani, la G.A. Operations, chiude l’esercizio con risultati in flessione, segnando un raffreddamento rispetto all’anno precedente. La società – che realizza e fornisce alla capogruppo le collezioni a marchio Giorgio Armani, Emporio Armani, EA7 e A|X – ha registrato ricavi per 765 milioni di euro, in calo del 13% rispetto agli 883 milioni dell’anno precedente, e un utile netto sceso a 59,7 milioni, con una contrazione del 42%. Nel bel mezzo di un risiko della moda, nonostante il contesto meno favorevole e margini in calo – anche a causa dell’effetto cambi – G.A. Operations ha deliberato la distribuzione di un dividendo da 85 milioni di euro a favore della capogruppo Giorgio Armani Spa, utilizzando in parte la riserva straordinaria (26,5 milioni). L’ebitda si è attestato a 85 milioni, in diminuzione del 41%, ma comunque superiore al livello registrato nel 2022 (77 milioni), segno di una tenuta relativa anche in presenza di una contrazione del valore della produzione.

Nella relazione gestionale, l’andamento è attribuito principalmente a una minore performance della stagione Autunno/Inverno rispetto alla controstagione e a un rallentamento nelle consegne della Primavera/Estate successiva, solo in parte bilanciati da una crescita delle vendite verso il canale outlet. La produzione – gestita attraverso dieci stabilimenti in Italia e una rete di confezionisti esterni – è realizzata su specifiche indicazioni della capogruppo e venduta quasi interamente (per il 99%) a Giorgio Armani Spa, che ne cura la distribuzione globale. Anche sul fronte retail si osservano segnali di raffreddamento: Giorgio Armani Retail, la controllata che gestisce la rete di punti vendita diretti nelle principali capitali europee, ha chiuso con ricavi per 366 milioni di euro, in calo rispetto ai 399 milioni dell’esercizio precedente. L’utile netto è sceso a 0,7 milioni, dai 3,5 milioni dell’anno precedente, riflettendo un andamento più cauto nei consumi di fascia alta. Per avere il quadro completo occorrerà attendere la pubblicazione del bilancio consolidato di Giorgio Armani Spa, che nel precedente esercizio aveva totalizzato ricavi per 2,4 miliardi e un utile netto di 163 milioni. Ma i numeri delle due principali controllate operative, G.A. Operations e Giorgio Armani Retail, forniscono già un’indicazione chiara: anche per uno dei nomi più iconici della moda italiana, la stagione si è fatta più prudente.
