Può il rumore diventare un’arma di difesa? Probabilmente sì. O quantomeno un’arma di distrazione dei bambini. Questo è il tema trattato da Jeremy Clarkson: “Ogni volta che devo comprare un regalo per le mie nipoti, entro nel negozio di giocattoli più vicino e chiedo la cosa più rumorosa che abbiano. Mia figlia e suo marito fingono di arrabbiarsi con me per questo, ma in realtà so che adorano essere tenuti svegli tutta la notte dalla nuova macchina per il karaoke e dall’orsetto che canta una filastrocca americana quando lo schiacci”. La vendetta della coppia, però, è arrivata lo scorso Natale, quando hanno “regalato una dozzina di faraone” per la fattoria di Jeremy. “All’epoca erano dei pulcini soffici che emettevano adorabili squittii”, ha scritto l’ex Top Gear, “Ma ora sono cresciuti. E, mio Dio, sono assordanti”. Il paragone è di quelli pesanti: “Ho visto dal vivo i The Who ai tempi in cui il loro impianto audio era alto un chilometro e sono stato presente quando la Nasa ha testato uno dei suoi motori dello Space Shuttle da 37 milioni di cavalli. Quindi so cos’è il rumore. E non è niente in confronto a una dozzina di faraone che chiacchierano tra loro”. Un chiasso che gli ha fatto dimenticare il senso della parola dormire. I problemi sono molteplici, in primis la puzza del fienile, così pestilenziale che “per entrarci bisogna indossare una tuta hazmat completa. Mi hanno detto che l’area sarà inabitabile per i prossimi mille anni”. “Questa settimana, però, era giunto il momento di liberarle nel mondo reale, dove ci sono le volpi, che vedono le faraone come un delizioso spuntino di metà mattina”. Non intendeva mandarle al macello, dato che “Mi era stato assicurato che non sarebbe stato un problema, perché le faraone possono perforare i timpani di una volpe se questa si avvicina a meno di due chilometri e, se l’attacco persiste, possono sempre rifugiarsi su un albero”. Insomma, le faraone avrebbero dovuto essere al sicuro.


“Ho comprato pali di recinzione e li ho piantati nel terreno. Ho sepolto due strati di rete metallica nelle profondità della terra. E per una sicurezza extra, ho aggiunto tre fili di recinzione elettrica”. Peccato che i volatili, per definizione, volino: “Ho capito che erano scappate e che stavano sul mio prato davanti casa perché il rumore ha fatto andare in frantumi tutte le finestre della mia cucina”. “La mattina dopo, una era morta. Un’altra era gravemente ferita”. Il motivo? Una famiglia di volpi, “le avevo recintate dentro fornendo loro quella che consideravano una cena di lusso”: “Mi sono sentito un completo idiota”. Ad ogni modo, era giunto il momento per la conta degli animali in fattoria: “Ci sono due cani, 30 oche, più di 100 pecore, 55 maiali, 17 mucche, 70 galline, 29 capre e, poiché Lisa ha deciso di entrare nel business della skincare, 8.000 lumache. Mi sembravano troppi e pensavo di dover ridurre. Le faraone sarebbero state la prima scelta per cominciare”. Tutto regolare, comunque. Almeno fino a due settimane fa, quando “cinque uomini su un furgone sono entrati nel cortile della fattoria. Hanno controllato le telecamere di sicurezza e hanno chiesto a Kaleb quanti cani ci fossero sul posto”. Dopo aver segnalato la cosa alla polizia, si è scoperto “che le targhe del furgone erano clonate. Ancora più preoccupante: nelle ultime due settimane, per due notti consecutive, un drone è stato avvistato mentre sorvolava la casa e il cortile della fattoria. La polizia dice che sembra proprio che ci stiano tenendo d’occhio dei malintenzionati e che dovremmo assicurarci che i nostri sistemi di sicurezza siano ben funzionanti”. Per fortuna che ci sono i rumorosi animali a difesa della proprietà. Clarkson prosegue parlando del programma Crufts, “uno show per pazzi e i loro cani laccati e cotonati. Ma io lo adoro. Principalmente perché adoro tutti i cani (…). I miei preferiti, ovviamente, sono i miei Labrador rosso volpe, ma ho un debole anche per i cani d’acqua portoghesi, i West Highland Terrier e gli Scottish Terrier, che stanno diventando una specie in via d’estinzione. Mi dicono anche che il cane coreano Jindo sia fantastico, a meno che non ti venga servito su un letto di purè all’aglio”. Crufts, però, sbaglia il target: “Cercano sempre il cane più obbediente o il più agile. Io invece penso che il pubblico adorerebbe una gara per il cane più sporco di fango, quello più flatulento o il più maleducato. È sicuro che i miei due, Sansa e Arya, vincerebbero l’oro in quest’ultima categoria”.

“Ovviamente non commenterò il nuovo show televisivo di Meghan Markle. Se non per dire che mai come ora vorrei che AA Gill fosse ancora vivo. (…) E sospetto che persino il brillante critico televisivo del Sun, Ally Ross, sarebbe d’accordo con me”. Liquidato in poche righe, quindi, il programma di Markle. Si passa alle previsioni meteo: “Da quando ho iniziato a fare l’agricoltore, presto la massima attenzione alle previsioni del tempo. Perché quando cerchi di coltivare, contano davvero. E quello che ho imparato è che è quasi impossibile trovare due previsioni uguali”. Tutti abbiamo avuto esperienza di questa incertezza. “Non voglio essere sleale, ma la previsione del Sun è sempre la più deprimente”, prosegue Clarkson, “Questo weekend, ad esempio, dice che sarà nuvoloso. E lunedì? Nuvoloso di nuovo”. Ma Jeremy ne ha anche per gli Oscar, che ogni anno “forniscono alla gente normale una guida utile per capire quali film evitare. Se un film vince un premio in quell’evento di wokeismo e autocelebrazione arancione, è quasi sempre noioso, pretenzioso e terribile”. E passa in rassegna alcuni esempi celebri: “12 anni schiavo. Tre Oscar. Una schifezza. Thor: Ragnarok. Nessun Oscar. Un capolavoro. Di solito, quindi, eviterei Anora, che quest’anno ha vinto cinque Oscar. Cinque è sinonimo di noia mortale. Ma l’ho visto per sbaglio e… non è male. Non è certo Titanic o Il ponte di Remagen, ma è un modo abbastanza innocuo per passare il tempo. E ho persino riso una volta”.
