Fabrizio Corona torna On Air, accompagnato dall'uomo che gli fa da contraltare legale, o che comunque gli fa da analgesico: l'avvocato Ivano Chiesa. Il punto di partenza della puntata sono, puntualmente, tutte le critiche arrivate a Corona dopo lo spettacolo con Gurulandia al Teatro Nazionale. “Quello che dicono di me non mi interessa, soprattutto un certo tipo di stampa e un certo tipo di Circolino, non me ne frega niente. Mi interessa invece che 1500 persone della Milano bene siano state felicissime di vivere una serata unica, e noi riempiremo tutti i teatri d'Italia facendo quello che vogliamo. Se poi il Teatro Nazionale si spaventa così tanto dei giornalisti e pubblica delle cose dicendo che il nostro pubblico non è il vostro pubblico, devo dire: quello è il mio pubblico!”. Non entriamo nel merito delle critiche né della polemica, più personale che altro, tra Lucarelli e Corona, né sul fatto che ormai tutti i teatri cerchino di tirare su soldi mettendo in cartellone qualunque tipo di podcast, però che dire: il bello del pubblico è che paga, e molto probabilmente è più facile riempire un teatro coi Corona e coi Biagiarelli, che non con Brecht o Pirandello. E dissociarsi a posteriori suona quantomeno ipocrita.

“Quella sera, a teatro, non abbiamo fatto un falsissimo onirico, come qualcuno ha scritto, ma uno spettacolo con un tono preciso, un tono di inchiesta, un tono educato. Abbiamo già fatto un podcast su Gurulandia, che troverete sul web, sono 15 puntate, ed è esattamente quello il tono che volevamo”. Su questo tocca dargli ragione: davvero chi ospita Gurulandia e Corona a teatro può non sapere di cosa si tratta? Poesia, profezie, insulti, bestemmie. Così è, ed è sempre così. Nulla di nuovo. “Oggi, leggo sul web che la Lucarelli ha fatto 250 storie, ha convocato tutte le femministe nazionali, si è sentita usurpata, trattata male. Alcuni colleghi importanti che scrivono su Today, ma cos'è Today? Che giornale è? Comunque, uno dei suoi colleghi, ne prendo uno a caso, dice che quello che ci stanno mostrando in queste ore è selvaggio, non è da paese civile, parla di un noto pregiudicato, e così via. Poi, leggo, si va a teatro e in scena c'è uno spettacolo ripugnante, con pesanti insulti a persone sgradite. Ci sono giornali, e persino tg nazionali, che lo rilanciano come se fosse un divo. Qui stiamo facendo una cosa seria, mi vergogno per quei colleghi che stanno facendo questa cosa indegna per due click. Dove sta l'ordine dei giornalisti?”, si chiedono i detrattori di Corona, letti da lui stesso che passa al contrattacco. “Allora, caro Salamita (Sarebbe Fabio Salamida, ndr)... Ma cosa c’entra l’ordine dei giornalisti con uno spettacolo teatrale di qualcuno che non è giornalista? Non lo so, non capisco. Mi sembra che stiano approfittando di questi commenti per passare da vittima, come Fedez che tanto critica, ma la sua vita è basata proprio su questo. Che cosa possiamo dire? Dobbiamo sentirci in colpa?”.

Qui risponde l'avvocato Chiesa: “No, non dobbiamo. Per due motivi: il primo è che la signora Lucarelli da decenni critica aspramente chiunque, e dalle mie parti si dice: “un po’ per uno a cavallo dell’asino. Cioè, quando sali sull’asino, ti fa male la schiena. È scomodo. Il secondo motivo è che la scena con il cartonato, quella in cui tu hai baciato il cartonato, era palesemente goliardica. Ho riso, non si poteva non ridere. Era come se Putin baciasse il cartonato di Zelensky, no? Faceva ridere tutti i presenti. Non era una cosa da dileggiare e, soprattutto, non c’entra niente con il fatto che fosse una donna. Ho ricevuto anche commenti del tipo avvocato, lei dovrebbe difendere le donne. Io difendo donne, uomini, gay, tutti allo stesso modo. Per me non c’è nessuna differenza. Questo problema della differenza di genere ormai ha rotto le palle, detto proprio chiaramente. Sta nella testa dei moralisti di serie C. Io non sono un moralista di serie C, sono un penalista. Per me gli esseri umani sono tutti uguali: colore della pelle, razza, religione, tutto uguale. Quando vengono da me, li difendo se posso, altrimenti non ce la faccio perché le prove sono contro di loro. Non mi interessa se sono maschi o femmine”. Spara anche l'avvocato, ma a differenza di Corona è professionalmente inattaccabile. Poi riparte il signor Falsissimo. “Per entrare in un altro dettaglio, sai che ho fatto quella battuta sul fatto che ero nullatenente? Diciamolo, era solo una battuta. Ma se prendi uno spettacolo teatrale bellissimo e lo decontestualizzi, prendendo alcune parti per farti pubblicità e passare da vittima... Beh, amplifichi la portata del danno. E così ti fai pubblicità, cavalchi la vittimizzazione e usi il potere che noi ti abbiamo dato. Nel momento in cui ci metto la faccia e dico in faccia quello che penso, è chiaro, ma lei invece che cosa fa? Regolarmente, quando pubblica qualcosa, prende una notizia di qualcun altro, un follower, uno youtuber che dice: Corona merita 8 anni di galera per la criptovaluta. E lo ripubblica. È chiaro che questo ti fa arrabbiare, lo capisco. Potrei anche denunciarla, sì, ma capisco anche che veicola il messaggio di uno che dice che dovrebbe prendere 8 anni non ci mette la faccia. Come ho detto l’altra sera sul palco, se io insulto uno che mi insulta, è uno contro uno. E la palla è al centro”. E sulla questione degli insulti?
“Non voglio parlarne ora, davanti a lei, di questo soprannome che le ho dato. Le avevo promesso che stasera non ne avrei parlato, ma nelle puntate di Falsissimo lo dirò sempre. Porterai quello che ho fatto io e io porterò tutto ciò che hai fatto tu, perché il materiale ce l'abbiamo conservato. Poi vediamo se finirà come l’altra volta”, insiste Corona, tornando sulla questione del teatro. “L’unica cosa che ci ha dato fastidio in tutta questa vicenda è stato il Teatro Nazionale. Ho avuto una telefonata con la titolare e le ho detto: Scusa, sei venuta alla fine dello spettacolo a dirmi che era bellissimo, mi hai fatto i complimenti e ti abbiamo dato 15.000 euro. Cosa c’entri tu con il nostro spettacolo? Non è che pubblicizzavamo il Nazionale. Come ti permetti di fare una dichiarazione stampa dicendo che ti dissoci? Il problema è che io non ti querelo, ma ti sputtano. Così giochiamo sullo stesso piano”. Poi si torna ad attaccare Biagiarelli. “Voglio fare una domanda tecnica. Quando, dal palco, attacco Gino Paoli, il sindaco Sala, Mediaset e la Lucarelli, sto attaccando delle persone. Possono difendersi? Certo che sì! Non può difendersi la ristoratrice che ha due posti a tavola, però è un’altra storia. In questa inchiesta stiamo recuperando un’informazione fondamentale: una telefonata tra il fidanzato della Lucarelli e la ristoratrice di sei minuti. Dopo questa telefonata, la donna si è suicidata. Questa telefonata non è mai stata fatta ascoltare alla polizia, l’hanno cancellata”. Qui risponde l'avvocato Chiesa, sempre più legalmente prudente di Corona. “Non voglio fare supposizioni, ma l’istigazione al suicidio richiede degli elementi in più. Se parliamo di un comportamento disdicevole dal punto di vista etico e morale, merita sicuramente delle critiche. Dal punto di vista penalistico, però, non credo si possa parlare di istigazione.
Per quanto riguarda Fedez, invece, riprende la palla Corona: “Mi sono preso tutte le critiche, perché ho detto che sono il cattivo, mentre Fedez è quello buono. Ora, facciamo finta che io sono Fedez e voglio querelare Corona. Bene, ma io a Corona l'ho chiamato 7000 volte negli ultimi mesi, gli ho dato 7000 notizie e gli ho chiesto di pubblicarle, gli ho raccontato tutta la storia di Angelica, gli ho chiesto di pubblicare le cose, la puntata di Falsissimo l'ho vista 4 giorni prima e non l'ho vista solo io, l'ha vista mia mamma, l'ha vista Marra, l'ha vista la mia assistente e ho detto va bene, pubblicala, tanto non farà danni, e tutto questo è registrato, allora: come risponderemo alla querela? La verità è che ci sono diversi campionati, ma in Champions League ci gioco solo io”. A proposito di campioni, l'ultima parte della puntata è sul king dello champagne, Davide Lacerenza. “Oggi sono arrivate notizie fortissime, che ho deciso di passare ad altri. La puntata di martedì approfondirà lo scoop di Massimo Giletti. Parleremo ancora di Lacerenza e della fidanzata, che ha una madre che conosceva un uomo molto potente, con un patrimonio impressionante. Non voglio entrare troppo nei dettagli, ma è una storia incredibile”. Già, quale? “La domanda che ci poniamo è: se sei ricca, hai una certa educazione e te la puoi permettere, come mai a 17 anni ti metti con un uomo di 60? Se hai soldi per comprarti tutto, che cosa ti spinge a fare queste scelte? La situazione è ancora più complessa quando scopri che la compagna della madre di Erica è stata coinvolta in episodi violenti e tossicodipendenti. Ci sono questioni legali aperte e non si sa ancora come andranno a finire. Le indagini continuano, e i risultati potrebbero cambiare tutto. Il caso di Tommaso Conca, padre di Clotilde, è ancora irrisolto. E, secondo una testimone, Lacerenza sarebbe stato presente la notte in cui la fidanzata del padre di Clotilde è morta”. Rimaniamo in attesa.
