Fino a ora la questione di Davide Lacerenza e della Gintoneria è stato trattato ovunque per come era nato: un fenomeno ipertrash, quasi comico, di costume. Ovvio che la sostanza fosse tragica, ma Massimo Giletti, seguendo il caso, a Lo Stato delle Cose ha tirato fuori davvero una storia assurda, sulla quale non c'è nulla da ridere. Roberta, una ragazza che si è tolta la vita buttandosi dalla finestra in pieno centro a Milano, di fronte al Castello. La finestra era quella di Tommaso Conca Bonizzoni, il padre di Clotilde, compagna di Lacerenza. Il king dello champagne milanese, a quanto racconta una testimone, è stato il primo a trovarla morta. Dietro, una storia preoccupante di depressione e denunce. Vediamo cos'è successo in studio. Parla un'amica di Roberta, messa di spalle e in ombra, di fronte a Giletti. “Quando è morta Roberta, tutti hanno parlato di suicidio. Ma per noi non è così. Sappiamo che non voleva togliersi la vita. Era una ragazza solare, una bravissima mamma”. Roberta gestiva una propria attività; una vita normale e felice, spiega Giletti, finché non incontra “l'uomo sbagliato” durante una vacanza in Puglia. L'amica di Roberta racconta che lui “era problematico, violento, la trattava male anche in pubblico, davanti agli amici. Io sapevo che la picchiava”. L'uomo, ormai lo si è capito, sarebbe stato il padre di Clotilde. “L'ha trasformata”, ricorda la ragazza. “C'erano delle denunce per maltrattamenti”, aggiunge Giletti. “Sì, lei aveva il braccialetto dello stalking”, conferma l'amica di Roberta. Quando lei si mette con lui, la sua vita cambia, aggiunge Giletti, “lo confermano i parenti sentiti al telefono”, ma soprattutto l'amica in studio.


Roberta si trasferisce a vivere in casa di Tommaso Conca Bonizzoni, hanno un figlio, ma la sua vita, a quanto racconta l'amica, diventa un incubo. “Aveva paura di rimanere sola con lui. Chiedeva a tutti gli amici di stare con lei la sera, a cena”. A un certo punto lei denuncia, trova la forza di andarsene dalla casa del padre di Clotilde, stufa del perenne clima di violenza, spiega Giletti, delle “urla, confermate anche dai vicini di casa con cui abbiamo parlato. Però poi torna. Torna a vivere con Tommaso, forse anche per il bambino, nell'aprile dello scorso anno. Poi avviene la tragedia, nella notte tra il 17 e il 18. Roberta cade dalla finestra. “È stata trovata morta sotto la terrazza dove vivevano loro”, racconta l'amica, “e quando il giorno dopo sono stata avvisata, sono andata di corsa sul posto”. “Una volta arrivata lì”, domanda Giletti, “chi hai trovato?”. “Il signor Lacerenza”, risponde lei. “Era solo?”, chiede il presentatore. “Aspettava Clotilde, e mi ha detto che lui era stato il primo a trovarla lì perché riportava a casa Clotilde”.

“Secondo lei Lacerenza andava in quella casa? Era presente più volte?”. “Sì”, risponde lei. La ragazza però aggiunge anche che secondo lei “la situazione è molto strana, e andrebbe fatta luce su ciò che è successo”. In che senso? Giletti rimanda in onda un'intervista realizzata al papà di Clotilde, Tommaso Conca Bonizzoni, sempre in Rai, dalla trasmissione Ore14. L'inviata del programma insiste sulle denunce per maltrattamenti, ma lui rifiuta le accuse spiegando che sarebbe “una situazione comune a tutti i divorzisti”, e che avrebbe insieme sottovalutato l'aspetto psicologico ma anche reso partecipi lui stesso le amiche di Roberta su quello che stava succedendo: “Non sono stato capace di capire che poteva arrivare a un gesto così estremo, ma io ho avvertito le sue amiche e la sua famiglia tante volte, fino all'ossesso, di farla ricoverare. Non mi colpevolizzo per quello. Lo sapevamo che era malinconica, che era molto depressa, ma non pensavo sarebbe arrivata a tanto. In quel momento eravamo tutti in casa, con i bambini. Era tardi, e loro dormivano. Avevamo litigato, certo, lei piangeva spesso ma a me non raccontava nulla. Poi ho scoperto dopo che aveva detto a una sua amica che si voleva uccidere. Violenze fisiche? Assolutamente no. Neanche uno schiaffo”. Si torna in studio, con l'amica di Roberta. Giletti cerca di far emergere che su tutta la questione di Lacerenza, della Gintoneria, dei cavalli e della droga si è scherzato anche troppo, ma la questione è davvero seria e tragica, tanto che “avvicinarsi a quel mondo” può essere deleterio anche per chi prima conduceva una vita del tutto normale, come Roberta. Anzi, in chiusura del servizio diventa ancora più diretto e moralistico: “Attenzione, quello che vi sembra il mondo del lusso e del divertimento porta a questo. Sappiatelo”. L'ammonimento è questo, ma rimane una domanda: quanto andrà avanti questa storia dal punto di vista legale?
