Se c’è un posto in cui la realtà riesce a superare la più surreale delle fiction, quello è La Zanzara, il programma di Giuseppe Cruciani su Radio 24. E quando scatta l’intervista ad Andrea Diprè – ex avvocato a detta sua in procinto di tornare a esserlo, ex critico d’arte, oggi autoproclamato plutocrate – la puntata si trasforma in un’epopea gintonica. Il pretesto? Il caso Gintoneria e Davide Lacerenza. Il risultato? Un momento di radio tra delirio e tragicommedia, con Diprè che pontifica sulla purezza del controverso personaggio milanese e il coconduttore del programma David Parenzo che lo demolisce, mentre Cruciani cerca – inutilmente – di riportarlo alla realtà e invitarlo, se possibile, a fare qualcosa per rimanere in vita.
Ecco il clamoroso dibattito integrale.

Diprè, con voce non chiarissima: “Sono a Tenerife e sto andando in piscina”.
Cruciani: “Ma stai già messo così a quest’ora, Andrea?”
Parenzo: “Male è messo”.
Diprè: “Eh, sto tornando in una delle mie ville. Ormai sono un plutocrate”.
Cruciani: “Sei un plutocrate sì, sei un plutocrate”.
Parenzo: “No, secondo me è un coglione e basta”.
Diprè: “Noblesse oblige. Oh, sono ricchissimo. Pensa che ho una villa qui, ne ho tantissime disseminate ovunque nel mondo, dove ho fatto due piscine, una olimpionica, e sto andando adesso a fare… a nuotare. Nel lusso, pieno di influencer, sudamericane eccetera”.
Parenzo: “E droga”.
Cruciani: “Droga quella sempre, figuriamoci. Non può mancare a casa Diprè, no?”
Diprè: “Ma secondo voi un avvocato può usare la droga?”
Cruciani: “Ex avvocato…”
Diprè: “No, io sono di nuovo avvocato e contro ogni forma di droga”.
Cruciani: “Sì, sicuro, infatti sei conosciuto per fare per fare sempre delle campagne antidroga e ti dovrebbero assumere per le questioni dell'antidroga. Guarda, come testimonial dell'antidroga. Scusami, abbi pazienza, Andrea, tu sei così sicuro che il signor Lacerenza sia innocente?”
Diprè: “Come Muzio Scevola, metterei la mano sul fuoco”.
Cruciani: “Eh, addirittura…”
Diprè: “Lacerenza è come Van Gogh”.
Parenzo: “Non esageriamo”.
Diprè: “È di una bontà così infinita…”
Parenzo: “Sì, buono con i reati? Cosa vuol dire?”
Diprè: “Lacerenza non l'ho mai visto pippare, se non sale grosso per la canzone (Io sono il king, ndr)”.
Cruciani: “Ma dai, non diciamo cazzate. Ma se gira un filmato, un filmato in cui pippavate tutti e due, o comunque tu pippavi lì. Dai, non diciamo cazzate, dai su”.
Parenzo: “Menomale che non lo difende in tribunale, altrimenti è già condannato all’ergastolo”.
Cruciani: “Ma è ridicolo, dai”.
Diprè: “La stanza rosa, la famosa stanza rosa altro non è che un museo, un museo dove Davide raccoglieva ricordi, tipo delle sue avventure, eccetera. Cioè, signori, Lacerenza deve essere eletto sindaco a Milano, dopo questa avventura”.
Cruciani: “Ci manca solo questo. Scusa, ma secondo te è un reato, facciamo un esempio, distribuire cocaina all'interno di un locale agli avventori o fornire dei pacchetti che comprendono cocaina e mignotte?”
Diprè: “La cocaina la distribuivano i client, le clienti. Infatti anch'io ho detto «Vergognati, vattene via, puttana. Vattene via, vergognati che rovini la fama del locale più prestigioso di Milano». Infatti la Gintoneria è più importante del Just Cavalli ormai”.
Cruciani: “Ehhhh, sicuro… Tu al massimo quanti grammi ti sei riuscito a fare durante una giornata?”
Diprè: “Ma io, io, io guardate, beh, qui a Tenerife… a Tenerife… non lo so neanch'io, perché mi avete preso in un momento in cui sono molto carico. Sono un po’ fatto, questo lo ammetto, questo lo ammetto”.
Parenzo: “Eh, questo si sente”.
Cruciani: “Ma che stranezza…”
Diprè: “Sono nella mia vita, nel mio privato”.
Cruciani: “Ma per carità, ma guarda che fosse per me, tu ti puoi fare anche 20 grammi di cocaina al giorno...”
Diprè: (ride)
Cruciani: “Non me ne può fregar di meno, ognuno fa quello che vuole. Ti chiedevo semplicemente cosa avevi visto all'interno, ma è inutile ormai quasi domandartelo, all'interno della Gintoneria”.
Diprè: “Allora, io all’interno della Gintoneria non ho mai visto Davide spacciare, perché lui ha bisogno di farlo. L'ho sempre visto giocare a scacchi”.
Parenzo: “Mm-mmhhh”.
Diprè: “L'ho sempre visto puntare sulle bottiglie di champagne e descriverne le qualità”.
Cruciani: “Spacciare non l’hai mai visto”.
Diprè: “Assolutamente”.

"Coca e mignotte"
Cruciani: “E le escort?
Diprè: “Le escort lui le voleva cacciare sempre…”
Cruciani: “Seee…”
Diprè: “Ma essendo lui un galantuomo non riusciva a farlo, tant'è che spesso queste, queste meretrici possiamo dire, queste disoneste… Cioè mi ricordo una che mi dice «Vieni a pippare con me?». E io «Ma che stai dicendo? Come ti permetti? Sono un avvocato»…”
Cruciani: “Ehhh….. «Sono un avvocato, ma come ti permetti? Per carità, io la droga non l'ho mai vista in vita mia. Io sono un avvocato famoso». Come no, certo”.
Parenzo: “Che disastro”.
Diprè: “Cazzo… Comunque volevo dire una cosa…”
Parenzo: “Sta rovinato, questo qui sta rovinato. Sta proprio male sta”.
Diprè: “Qui in Africa…”
Cruciani: “Africa? Tenerife non è in Africa”.
Diprè: “Qui a Tenerife, qui comunque... Adesso vado in piscina, sono fatto e…”
Parenzo: “Vai in ospedale, vai a disintossicarti, altro che in piscina”.
Diprè: “Devo capire se la bamba è compatibile con il nuoto, però Davide non ha mai spacciato, Davide è innocente, punto”.
Cruciani: “Ma perché non inizi un serio percorso, per carità poi fai quello che vuoi, di disintossicazione? Dato che non vorrei che la fine fosse vicina, caro amico”.
Diprè: “Ragazzi, la fine arriva per tutti, prima o poi…”
Cruciani: “Cioè preferisci morire con coca e mignotte?”
Diprè: “Ma io sono un capo di religione. Cioè, io sono eterno”.
Cruciani: “Sì, sei eterno, ma tu preferisci morire così?”
Diprè: “Fatemi una domanda qualunque, di qualunque materia. Cioè, sono intelligentissimo, sono un avvocato”.
Cruciani: “Ma quello lo so benissimo, tu fai quello che vuoi. Sei sicuramente una persona intelligente ma ormai hai il cervello completamente bruciato, amico mio. Cioè, che ti devo dire…”.
Parenzo: “Distrutto”.
Diprè: “Io sto per essere riammesso all’ordine degli avvocati signori”.
Cruciani: “Il punto non mi sembra questo”.
Parenzo: “Mamma mia”.
Cruciani: “Il punto mi sembra un altro: perché non inizi un serio percorso di disintossicazione dalla cocaina?”
Parenzo: “È impossibile, mi pare”.
Diprè: “Ma se sono al top dell’intelligenza e sto benissimo? Sono ricco, ecco, basta, questo è il mio problema. È una colpa essere ricchissimi?”
Cruciani: “Non mi dirai mica che fa bene la cocaina, dai…”
Diprè: “La cocaina ti rende invincibile, ti permette di squarciare i tuoi nemici…”
Parenzo: “Sentilo com’è distrutto, sempre”.
Cruciani: “Sì, a sentire te… Posso dirti che tu quando parli in questo modo, indirettamente, inconsapevolmente, sei il migliore spot per chi non si vuole fare di cocaina, cioè sei il migliore sport”.
Diprè: “Ma mi avete preso in un momento in cui, cazzo, vado in piscina, sono fatto. Cioè è come se vi aveste preso mentre uno ha un orgasmo, cioè è incredibile”.
Parenzo: “No, sei sempre così”.
Diprè: “No…. Ma non si fa così… Cioè, cos’è?”
L’intervista si chiude così: “Incredibile”, decreta Cruciani. E gli si può dare torto?
