Dopo il polverone mediatico e soprattutto giudiziario del pandoro-gate abbattutosi su Chiara Ferragni lo scorso inverno, e da cui la sua immagine e reputazione non si sono mai veramente ripresi, è il turno di Fedez. Un recente servizio di Far West, programma di Salvo Sottile in onda su Rai 3, ha infatti svolto un’approfondita inchiesta su alcune campagne di beneficenza del cantante che, proprio per come è stata gestita la comunicazione social – come nel caso della Ferragni – sollevano parecchi dubbi sulla loro trasparenza. Se nel caso della Ferragni l’accordo con la Balocco e la promessa di aiutare i bambini dell’Ospedale Regina Margherita di Torino le avevano fatto guadagnare ben un milione di euro in modo ingannevole ed eticamente scorretto, possibile che Fedez usi lo stesso modus operandi?
La giornalista di Far West Roberta Pecori si è recata ad Amatrice, uno dei comuni più colpiti dal violento terremoto del 2016 che aveva devastato il centro Italia, per fare chiarezza. Subito dopo il terremoto infatti, il 26 agosto 2016, Fedez aveva pubblicato sui suoi social un video appello in cui non solo chiedeva l’aiuto dei suoi fan nel donare il più possibile per aiutare i terremotati, ma si impegnava in prima persona nella causa, promettendo di donare il 100 % dei ricavati delle sue canzoni Andiamo a comandare, fatta in collaborazione con Fabio Rovazzi, e Vorrei ma non posto, in collaborazione con J-Ax, nei tre mesi successivi al terremoto; oltre a una donazione personale dalla sua casa discografica Newtopia. Il tutto fatto per mezzo di un’iniziativa benefica promossa dal Fatto Quotidiano in collaborazione con il comune di Amatrice. Tuttavia, intervistato da Far West l’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha detto di non saperne niente delle donazioni di Fedez.
Il sindaco ha evidenziato come, sebbene ancora piena di macerie a distanza di 8 anni dal terremoto, la città abbia iniziato a riprendersi proprio grazie alle donazioni che hanno contribuito fino al 90% dei fondi per ricostruire nuovi palazzi ed edifici. E i soldi di Fedez allora? “Non ho mai sentito Fedez. Non ho mai saputo niente della sua donazione. È la prima volta che sento che voleva donare gli introiti di due canzoni ad Amatrice. Ho parlato con la Merkel, con Sergio Marchionne, con Trudeau, da Fedez non ho saputo niente…” ha detto infatti Pirozzi ai microfoni di Far West. Ma com’è possibile, e in caso, che ne è stato di quella campagna di beneficenza promessa in video?
A rispondere è stata contatta direttamente Cinzia Monteverdi, amministratore delegato della società editoriale che pubblica il Fatto Quotidiano, che aveva organizzato per prima l’iniziativa benefica per Amatrice. Carte alla mano, Cinzia Monteverdi ha fatto notare a Far West che, è vero che Fedez ha fatto una donazione personale di 5000 euro, attraverso un bonifico datato 30 agosto 2016; come è anche vero che è seguito un altro bonifico da parte della casa discografica Newtopia (ai tempi progetto comune di Fedez e J-Ax) sempre di 5000 euro; ma se le donazioni dovevano riguardare anche i proventi di 3 mesi delle due canzoni, com’è possibile che quelle due somme siano arrivate solo 4 giorni dopo il video postato da Fedez sui social? I soldi di quei proventi sono mai arrivati? La domanda è retorica: dei proventi, così come di ulteriori donazioni, non è stata trovata traccia. Ma non finisce qui, perché se è vero che altre iniziative benefiche di Fedez hanno avuto in effetti successo, Far West sottolinea che purtroppo, la poca trasparenza non ha riguardato solo il caso di Amatrice.
Un altro caso simile è infatti quello del libro di favole per bambini, scritto dallo stesso Fedez per il figlio, Quando sarai grande. In un altro video sui social Fedez aveva infatti annunciato che parte dei ricavati delle vendite sarebbero stati donati alla Heal Onlus, un ente che si occupa della cura dei tumori infantili. Ebbene, anche in questo caso, a far luce è stato contattato direttamente il fondatore della onlus, Simone di Biase, che però ha detto a Far West di aver sì, ricevuto 15mila euro di donazione nel mese di aprile 2019, prima della pubblicazione del libro (che è uscito a maggio 2019), ma non di non aver ricevuto né saputo più niente dopo, quando avrebbero dovuto esserci gli effettivi guadagni. Far West ha contattato anche la Agcm (Autorità Garante di Concorrenza e Mercato) per fare chiarezza, ma l’inaspettata risposta è stata che preferiscono non intervenire sul caso.
Dopo l’inaspettata pace fra Fedez e Carlo Rienzi, il presidente del Codacons, in lotta con i Ferragnez per anni, forse ora le cose sembrano mettersi piuttosto bene per Fedez, ma è mai possibile che davanti a fatti del genere non si voglia fare luce? Se quanto emerso dalle inchieste di Far West fosse confermato (e dopo le dichiarazioni di Cinzia Monteverdi e Simone di Biase pare proprio lo sia), sarebbe davvero giusto farla passare liscia a Fedez, dopo tutto quello che è emerso invece sul conto della ex moglie e delle sue campagne ingannevoli, non solo col pandoro Balocco, ma anche con i biscotti Oreo, la bambola Trudy e le uova di Pasqua Giochi Preziosi?
Sul caso ha indagato ovviamente anche Selvaggia Lucarelli, parlandone nel suo recente libro Il vaso di Pandoro, ma ad ora non è arrivata alcuna risposta ufficiale da Fedez, che anzi, incalzato da Roberta Pecori nella puntata di Far West proprio in compagnia di Carlo Rienzi, ha preferito tacere e sghignazzare, fuggendo in ascensore, di fronte a una domanda sul caso Iovino. Sarà di nuovo una svista? Solo un altro “errore di comunicazione”? “Il messaggio [su Amatrice, nda], era chiaro. Piuttosto vedo una mancanza di trasparenza che sembra diventata una consuetudine. Sparare grosso e poi ridimensionare le cose nella vita reale…” è stato il commento dell’A.D. del Fatto Quotidiano, Cinzia Monteverdi ai microfoni di Far West, e come sempre noi attendiamo fiduciosi una replica, anche se, visto il personaggio, probabilmente non arriverà mai. Se è vero che la beneficenza non costituisce un obbligo, nemeno se si è plurimilionari, perché lucrare e farsi pubblicità su persone che hanno davvero bisogno?