Un capo come Luca Lucci è difficile da sostituire: per carisma, influenza sui compagni ultrà, storia e peso criminale. Ora che è in carcere la curva Sud ha dovuto riorganizzarsi, pur mantenendo un legame con i vecchi leader condannati in primo grado. Marco “Pacio” Pacini è tra quelli che si è preso più responsabilità, parlando in televisione e confrontandosi con i giornalisti fuori dall’aula Bunker di San Vittore. Nel frattempo gli ultras del Milan sono tornati a tifare anche a San Siro al grido di “milanismo” e “appartenenza”. Un sodalizio rossonero che resiste, nonostante tutto. Ma la questione del potere in curva resta aperta. Alcuni dei capi ultrà sono tornati a casa per scontare i domiciliari in attesa dell’appello: Islam Hagag (che poi è stato ricondotto in carcere), Riccardo Bonissi, Christian Rosiello, Fabiano Capuzzo e Francesco Lucci sono usciti dal carcere. Secondo Klaus Davi anche Luca Lucci potrebbe passare ai domiciliari. O quantomeno è quello che i suoi legali hanno richiesto alla Procura. L’esito della valutazione dovrebbe arrivare a giorni.
Davi ha pubblicato un post su Facebook per dare la notizia. Nei commenti si leggono opinioni diverse, anche opposte, su Lucci. C’è chi lo vuole libero, altri parlano di una giusta detenzioni, altri ancora si augurano che il Toro possa rientrare presto in curva. “Torna a casa capitano”, “Tutti ti aspettiamo, sei unico e indiscusso”, “Questi ultras non rappresentano il Milan… non scherziamo”. Certi commenti sono durissimi: “Ultras mafiosi che guadagnano soldi dalla passione degli altri”, “Lucci parcheggiatore calabrese... ultras meno che zero”. Qualcuno guarda al passato e ai gruppi storici che popolavano la Sud: “Next step residenza in piazzale Axum... c'era una volta la vera curva Sud con Fossa e Brigate”, un altro aggiunge: “E Commandos. Mai riconosciuto (Lucci, ndr) come capo o leader. Solo chi conosce la vera storia sa”. La vera storia, per ora, è quella stabilita dal Tribunale in primo grado: Luca Lucci è stato condannato a dieci anni di carcere per reati che vanno dall’associazione a delinquere al tentato omicidio di Enzo Anghinelli, di cui l’ex capo ultrà è accusato di essere il mandante.