Daniela Santanchè annuncia querele contro Il Fatto Quotidiano e Selvaggia Lucarelli, ma la vicenda delle borse Hermès false regalate a Francesca Pascale non si chiude qui. Il quotidiano di Marco Travaglio ha contattato un presunto venditore di merce contraffatta in Versilia, che avrebbe raccontato di rifornire personalmente la ministra: “Lei le prende sul mare, si mette sotto la tenda per non farsi vedere. In tv poi vedo che le mie borse le porta sempre, ma quando le portano questi personaggi nessuno dubita”. Ma la conferma arriva proprio da Francesca Pascale, che ha ricostruito tutto in un’intervista a Repubblica: “Adesso che sono stata spinta a ripensarci, rivedo le scene. Mi ricordo il pacco enorme di Hermès, con i fiocchi eleganti, ero emozionata. Ma lui mi fissa e mi avverte: ‘Ma no, non accettare, lascia stare’”. Chi era quell’“avvocato del diavolo” che la metteva in guardia? “Eh sì, lui. ‘Magari è falsa’. Con la sua ironia, me la butto lì”, racconta Pascale, riferendosi a Silvio Berlusconi. “Pensai mi prendesse in giro. Lui le pesava le persone, conosceva un po’ Santanchè. Falsa, come le sue borse”.
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Eppure, lei non ebbe dubbi e accettò il regalo senza sospetti: “Lei ne sfoggia di tutti i colori, sempre. Tutte fatte per lei, sostiene. Mah. Eppure, clienti facoltosissime aspettano mesi per averne solo una”. Pascale ricorda perfettamente quando arrivarono quei regali: “Credo fossero due Kelly, entrambe con un manico solo: una rosa pesca, l’altra verde bosco”. E, dettaglio non secondario, quelle borse non furono semplici omaggi tra amiche: “Era il 2013, un periodo di tensione altissima. Santanchè e Verdini aspiravano a tutti i costi a prendersi il partito dalle mani di Alfano, volevano sponde”. Le cronache politiche di quegli anni raccontano la lotta interna al centrodestra e la spaccatura tra Berlusconi e Alfano. Santanchè e Verdini, secondo Pascale, formavano una coppia affiatata e ambiziosa: “Erano il gatto e la volpe. Berlusconi visse quel periodo con dolore per lo strappo con Alfano e anche disagio per gli altri”.
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La certezza della contraffazione arrivò in modo clamoroso. “Uno dei miei cagnolini si mangia il manico, allora vado in boutique a via Montenapoleone. Scrutano la Kelly e mi fanno un cenno: ‘Scusi, è contraffatta. Dovremmo ritirarla, ma non lo faremo per non metterla in imbarazzo’". Pascale racconta di essersi infuriata: “Ero incazzata. Dissi: ‘Ma me l’hanno regalata!’. Loro: ‘Ce lo dicono spesso’”. A quel punto, decise di sentire la Santanchè. “La chiamai furiosa. Lei replicò più offesa di me: ‘Ma passameli, scusa. Ma dalla a me, te la cambio io!’”. Poi la stilettata: “Ma dico io: vuoi fare una roba del genere proprio a una napoletana?”. Poi una parentesi politica in cui Pascale fa intendere che nella maggioranza non tutti sono entusiasti di dover difendere Santanchè: “Da quello che so, lo pensano in tanti. Ma lei ha La Russa a proteggerla, chissà”.