Matteo Renzi ha scritto un libro, L'influencer. Ma che figura è per lui? Ovviamente Giorgia Meloni, ma l'accezione è questa, e l'ha spiegata al podcast Pulp, ospite di Fedez e Marra: “Il politico che si preoccupa soltanto di stare sull'onda della comunicazione, e non di fare le riforme. Se io faccio le cose, poi racconto la storia, allora va bene. Un esempio: quando c'era da fare una conferenza stampa sulla legge di bilancio, Giorgia Meloni si è chiusa al terzo piano di Palazzo Chigi per fare un commento sullo spot Esselunga. Lei ha fatto un'intervista da Diletta Leotta sull'essere mamma, bellissima. Mi sono piaciute tutte e due, davvero, ma se poi nel frattempo alzi l'Iva sui pannolini e la abbassi sulle opere d'arte, allora mi stai prendendo per il… ?”. “Culoooo”, chiude Fedez. “Io”, continua Renzi, “comunicavo su Twitter ma ho fatto un sacco di riforme: l'Imu, le unioni civili, il terzo settore, il Jobs Act che molti hanno contestato ma che io difendo… Giorgia Meloni quante riforme ha fatto? Il Ddl sicurezza, che è un provvedimento da influencer”.

Si stava meglio con Renzi? Secondo lui, ovviamente sì. Quando c'era lui, non lvi, ma il buon Matteo, “C'erano gli 80 euro”. “Ma ancora con sti 80 euro?”, sbotta Fedez. “Ma tu sei un milionario, non rompere le palle, che ne sai della gente che sta make? Tu non hai idea, per uno che fa il metalmeccanico a 1200 euro, di che cosa vuol dire arrivare a 1280”. Di sinistra o destra? “Il mio modello? Tony Blair, ma anche Bill Clinton che alla sua età è ancora un figo pazzesco”. Ma, se comunicava così bene, cos'è successo poi? “Con il referendum ho sbagliato comunicazione”, dice, e più avanti Fedez spiega la sua: “Perché sei passivo aggressivo, sei diventato stronzo!”. E qui Renzi inizia a flexare: “Io ho portato il Pd al massimo risultato della storia italiana negli ultimi sessant'anni. Nemmeno lo zio Silvio ha fatto tanto”. Ma gli errori? Partiamo dal suo famoso inglese. “Il mio inglese is not very good, quindi shish, first reaction e va bene, mi prendo in giro tranquillamente. Ma facciamo una sfida: tu mi porti quelli che mi prendono in giro sull'inglese, Meloni o Vannacci. Ok, loro sono più bravi, ma se ci mettiamo a parlare in italiano io gli dò anche due o tre congiuntivi di vantaggio”, e qui c'è spazio anche per una rivelazione di Fedez: “Non sapevo una parola d'inglese, ma quando mi sono lasciato l'ho imparato scopando”. Quale didattica migliore?

Altra critica: i rapporti con l’Arabia Saudita e Mohammed bin Salman: “Senza di lui, avremmo rischiato di veder saltare il Medio Oriente. Ha combattuto il terrorismo”. E i soldi presi come relatore? “Ha ragione mia moglie Agnese che mi dice: ti pagano per parlare? Io pagherei per farti stare zitto”. Su Gasparri, precedente ospite di Fedez e Marra: “Voi due siete stati un'ora a parlare con lui, e questo a miei occhi vi rende molto simpatici. Non ho visto la puntata, ma ho visto l'intervento di Fedez con il signor Cruciani alla convention di Forza Italia, perché faccio questo di lavoro”. Sulle intercettazioni di Paragon: “Non sei tu che guardi il telefonino, è il telefonino che guarda te. Se lo Stato non ci tutela da quello che vuole guardare il tuo telefonino, non viviamo più in democrazia. Se io sono lo Stato e vedo che ti entrano nel telefonino, mi puoi anche stare sulle palle ma ti devo tutelare”. Con Calenda, torneranno insieme? “Calenda con me era diventato ministro e ambasciatore, secondo me ha dei talenti. Di nuovo insieme? Cos'è, Beautiful? Un featuring? Lui (Fedez,ndr) con Clara, io con Calenda. Quali sono le scelte stupide?”. In chiusura, il Codice della Strada. “A te, la toglierei indipendentemente da quello che fumi”, rivolgendosi a Fedez, “ma non sono d'accordo con la legge. Quando ero sindaco avevo avuto il caso di un ragazzo falciato da un ubriaco. I suoi genitori mi hanno dato una grande lezione di vita, mi hanno insegnato che è chi si mette alla guida sotto effetto di stupefacenti a essere un pericolo ambulante, non una settimana dopo. Le norme che ha fatto Salvini in alcuni casi sono norme da influencer”.
