Leonardo Caffo è stato condannato. Il filosofo antispecista intorno a cui si era concentrata l’attenzione prima di Più Libri Più Liberi è stato condannato per maltrattamenti e lesioni all’ex compagna. L’ex ha testimoniato per quattro ore in tribunale, raccontando tutta la storia a partire dal 2019. Le accuse riguardavano violenze fisiche, morali e verbali, tra cui l’accorciamento di un dito, dovuto alla torsione della mano in modo innaturale e, secondo le perizie mediche, difficilmente compatibile con una caduta (piuttosto con un’aggressione). La pm Milda Milli ha dunque accolto le istanze dei legali della donna, che avevano chiesto quattro anni e mezzo per Caffo. MOW aveva rilanciato il caso sollevato sui social dal poeta Demetrio Marra, che accusava Chiara Valerio di aver accettato come ospite un indagato per maltrattamenti nell’edizione dedicata a Giulia Cecchettin. La donna ha raccontato così uno degli episodi: «Dopo che ha cercato di strangolarmi io gli ho detto “pensavo volessi uccidermi” e mi ha risposto “io in quelle situazioni vorrei ucciderti”». Inizialmente Chiara Valerio aveva difeso l’amico filosofo, che però scelse comunque di rinunciare alla partecipazione annunciandolo sui social con un post poi cancellato.
«36 oggi. Anni migliori ne ho avuti parecchi, ma anche oggi va bene così: c’è C., ci sono tanti amici, c’è ancora la voglia di leggere, scrivere, creare. Ci sono tante polemiche, tanta energia negativa sprecata perché chissà… forse è destino dell’universo che forze contrarie si equilibrino tra loro in conflitto. Sono comunque vissuto più di ciò che credevo da ragazzino, ho avuto una vita piena e una discreta dose di momenti intensi. Ho scritto un verso, costruito la mia casa, piantato un albero come diceva qualcuno… e ho anche dato modo a tanta gente di inventare tante storie su di me di vario tipo. Ho ritirato oggi stesso la mia partecipazione a Più libri più liberi e ringraziato Chiara Valerio e Raffaello Cortina per il gentile invito. Loro non hanno nessuna colpa: rispettatele, se potete. Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose. Molto presto si capirà come sono andate le cose; sarà mia cura, qualora mi sia sbagliato, fare un ulteriore passo indietro e smetterla di arrecare ogni disturbo derivante dalla mia sola esistenza in vita. Se posso: non litigate, né tra di voi né con me. Io me ne sono andato, ora ricominciate a parlarle di cose belle: ne abbiamo tutti bisogno. Non shitstorm, non cattiverie inutili: se ho sbagliato pagherò, se non ho sbagliato non pagherà nessun altro. Voglio solo un po’ di pace, leggere e scrivere. Auguri»