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Elkann e Stellantis, altro che made in Italy: investono 4,1 miliardi. Dove, in Italia? No, in Spagna, e intanto la gigafactory promessa a Termoli e Urso...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

10 dicembre 2024

Elkann e Stellantis, altro che made in Italy: investono 4,1 miliardi. Dove, in Italia? No, in Spagna, e intanto la gigafactory promessa a Termoli e Urso...
Ma perché Stellantis continua a occuparsi del resto dell’Europa e non dell’Italia? Ora spunta una joint venture (tra loro e i cinesi) con l’obiettivo di costruire un impianto europeo di batterie al litio a Saragozza, in Spagna. E noi? Che fine ha fatto Termoli? Ecco i termini dell’accordo, la volontà di procedere sull’elettrico, il post Tavares (che non esiste) e la decisione del Ministro Adolfo Urso...

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Altro che “svolta” dopo il licenziamento dell’ex Ceo Carlos Tavares. Stellantis ha raggiunto un accordo con il gruppo Catl per investire fino a 4,1 miliardi di euro in una joint venture (tra Stellantis e i cinesi) con l’obiettivo di costruire un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato su larga scala. In Italia? Ma figuriamoci… a Saragozza, in Spagna e ciò sottolinea il forte impegno dell’azienda verso la transizione elettrica e si inserisce nel quadro di una strategia più ampia di diversificazione e consolidamento nel settore delle batterie. Questo anche in virtù del fatto che il governo di Madrid ha concesso circa 358 milioni di euro in sovvenzioni al progetto di Saragozza, provenienti dai Progetti strategici per la ripresa (Perte) relativi alle auto elettriche e la decarbonizzazione. E il progetto della gigafactory di Termoli? Stellantis sostiene che questo progetto non è in contrasto con quello fermato a Termoli nell’ambito del consorzio Acc con Mercedes-Benz e Total. Anzi, dicono che “lo integri” perché le batterie prodotte in Spagna saranno per auto di piccola dimensione mentre nel futuro impianto molisano saranno per vetture grandi.

Luca Cordero di Motezemolo con John Elkann e Sergio Marchionne
Luca Cordero di Motezemolo con John Elkann e Sergio Marchionne
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La cifra data dal governo spagnolo è simile a quella che il Governo italiano aveva stanziato per Termoli, per poi revocare le risorse data l’incertezza di Stellantis, Mercedes e Total: erano destinati alla conversione della fabbrica molisana quasi 400 milioni di euro che il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato di aver assegnato ad altri progetti green dopo i continui rinvii del consorzio. Urso ha infatti comunicato che “procederà a ricollocare i fondi Pnrr destinati alla gigafactory verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto” ma aveva comunque “assicurato che da parte del governo c’è la disponibilità a valutare di destinare ulteriori fondi, di altra natura, quando Acc sarà in grado di presentare il nuovo piano industriale per Termoli comprensivo della nuova tecnologia”. Poi per il ministro, giustamente, è necessario che il presidente di Stellantis, John Elkann, vada in Parlamento: “Credo che l’audizione sia un passaggio necessario alla luce del nuovo impegno di Stellantis in Italia, in piena discontinuità con quello che ha fatto l'ex ad Tavares”. Ma Stellantis assicura che Termoli si farà: Acc “confermerà i piani per le gigafactory nel corso del primo semestre 2025”. Siamo proprio sicuri? È proprio quello il problema.

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