Ma cosa è successo a Donald Trump? Dopo aver passato anni, e anni, a criticare aspramente le politiche ambientaliste e l’ideologia green dell’attuale presidente democratico degli Usa Joe Biden, e dopo aver bocciato le auto elettriche, adesso, in piena corsa per una sua rielezione alla Casa Bianca, ora dovrà vedersela con Kamala Harris, sembra aver cambiato completamente idea. Nelle sue ultime apparizioni pubbliche, infatti, il tycoon, sopravvissuto a un attentato durante un convegno a Butler, in Pennsylvania, ha cominciato ad addolcire le sue dichiarazioni nei confronti delle Ev (electric vehicle), e pare esserci una motivazione molto particolare. Secondo quanto riportato da The Hill, l’ex presidente ha dichiarato di essere “a favore delle auto elettriche. Devo esserlo – ha ammesso – perché Elon mi ha sostenuto con forza. Quindi non ho scelta”. Con Elon, ovviamente, Trump si riferiva a Musk, il patron di Tesla, che secondo alcune indiscrezioni avrebbe aiutato la causa dell’imprenditore donando quarantacinque milioni di dollari al mese al comitato elettorale America Pac; anche se…
Beh, a dire il vero, sempre secondo il sito statunitense, Musk ha negato (in parte) questa offerta pro-Trump, dichiarando di aver donato molti meno dollari rispetto a quanto riportato. Eppure le ultime dichiarazioni del possibile futuro presidente degli Stati Uniti d’America, e non solo le sue, sembrano confermare una stretta relazione tra la donazione e l’apertura alle auto elettriche. Il tycoon, a cui da poco è stato donato anche un Tesla Cybertruck completamente personalizzato, durante il suo comizio ad Atlanta ha affermato di sostenere i veicoli a zero emissioni, anche se “in piccola parte”, aggiungendo di volere “ogni tipo di auto immaginabile”. Inoltre, durante un discorso fatto nello stato del Michigan, ha anche ammesso di averle guidate queste vetture: “Sono incredibili – ha commentato –, ma non sono per tutti”. Trump ma non solo. Infatti, anche Jason Cabel Roe, stratega del partito repubblicano, ha affermato di aspettarsi che “la posizione di Trump non imponga ai produttori automobilistici veicoli elettrici, ma potrebbero esserci incentivi fiscali… Che sarebbero vantaggiosi per Tesla”. Infine, lo scorso mese Trump ha addirittura rivelato di essere stato pressato da Musk affinché smettesse di criticare le auto elettriche; e i due, riporta ancora The Hill, “hanno discusso un ruolo consultivo per Musk per la seconda (eventuale, ndr) amministrazione Trump”. Ma davvero il futuro dell’industria automobilistica potrebbe dipendere dai milioni del numero uno di Tesla?
In realtà, nel difficile se non impossibile tentativo di trovare un equilibro tra alleanza (di comodo?) con Musk, idee della maggioranza degli elettori e lotta all'eredità (presunta) green di Joe Biden racconta da Kamala Harris, Donald ha già fatto una dichiarazione in parte dissonante rispetto alla precedente: "Metterò fine alla guerra di Kamala all'energia e al Green New 'scam' (truffa, al posto di deal)", ha detto Donald in conferenza stampa nel suo resort a Bedminster, riferendosi al maxi piano per la transizione energetica approvato dal Congresso su iniziativa dell'amministrazione Biden. "Metterò fine anche agli obblighi per favorire i veicoli elettrici, nonostante l'endorsement di Elon Musk", ha aggiunto, riferendosi al patron di Tesla e ai sussidi per promuovere il settore. Può sembrare un "tradimento", ma a ben vedere può rientrare nel sostegno condizionato all'elettrico, ossia senza obblighi né favoritismi, ma come una delle possibili tecnologie.