Sciopero dei benzinai? In questi giorni se ne parla e il tema è diventato ancora più caldo nelle ultime ore: molti utenti della strada si stanno interrogando e stanno facendo ricerche riguardo a questa eventualità e alle sue conseguenze. Conseguenze che sarebbero senz’altro percepibili e beffarde, considerando che, oltre a dover pagare sempre di più per il rifornimento, automobilisti, motociclisti e camionisti sarebbero impossibilitati a riempire il serbatoio.
Ma quale sarebbe il motivo dello sciopero? I prezzi del carburante che, nonostante le misure tampone del Governo, non accennano a diminuire, anzi. E perché questo sarebbe un problema per i benzinai? Non dovrebbero essere invece contenti? No, perché come spiegato a MOW dal segretario nazionale della Fegica (Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini) Alessandro Zavalloni, “il benzinaio ha un guadagno medio di 3,5 centesimi al litro, sia che la benzina sia a 1 euro sia che sia a 10. Non è un discorso percentuale, quindi più si alza il prezzo del carburante più è un danno per il benzinaio: un danno economico perché si vende di meno e un danno finanziario perché per acquistare il prodotto bisogna esporsi maggiormente”. Nel recente passato era stata lanciata anche la proposta di tornare ai prezzi amministrati.
In difficoltà in questa fase storica anche gli autotrasportatori, che avevano già protestato.
Tornando allo sciopero, al momento non risulta alcuna comunicazione ufficiale in merito, dunque per ora pare solo una “minaccia” o comunque un’ipotesi sempre sullo sfondo. L’allarme pare almeno temporaneamente rientrato considerando che il Governo ha deciso di prorogare il taglio delle accise fino al 20 settembre.