image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Milano e il mattone, San Siro venduto, il Leoncavallo e le proteste per Gaza: è negli spazi che si decidono le sorti della politica

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Ansa

9 ottobre 2025

Milano e il mattone, San Siro venduto, il Leoncavallo e le proteste per Gaza: è negli spazi che si decidono le sorti della politica
Nelle piazze, nei centri sociali e nei quartieri ricchi. La politica si decide negli spazi. A Milano le contraddizioni sono diventate insostenibili: da una parte i ricchissimi, dall’altra la periferia che si allarga. E nella linea spaziotemporale della capitale meneghina ci sono alcune tappe fondamentali. Le ripercorriamo qui

Foto: Ansa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

I miliardari del mondo puntano allo spazio al di fuori dell’atmosfera terrestre, a conquistare Marte. La gente vuole qualcosa di diverso, con meno ambizioni scientifiche – e imprenditoriali – ma seguendo bisogni e principi molto più essenziali. L’abbiamo visto la settimana scorsa con gli scioperi e le manifestazioni che hanno bloccato l’Italia dopo l’attacco alla Global Sumud Flotilla e l’indignazione verso l’operato di Israele. Ormai sono rimasti pochi a negarlo: nella Striscia di Gaza è in corso un genocidio. Le persone per protesta si sono riprese le piazze, le autostrade, le stazioni ferroviarie, schierandosi in migliaia e milioni di fronte ai cordoni di Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa, nonostante i lacrimogeni e i manganelli sulle schiene delle prime linee dei manifestanti. Quelle persone lo hanno detto senza troppi giri di parole: le abbiamo pagate noi, le abbiamo costruite noi, noi ce le riprendiamo. Questione, anche questa, di spazi. Un concetto che vale al di là della geometria: lo spazio è politica. C’è un luogo in cui la natura politica dello spazio diventa evidente e problematica: la città. Lo è da sempre, da quando dalle campagne cominciò l’esodo verso i centri urbani, da quando le grandi fabbriche si presero le masse come forza lavoro. Nel Novecento il tema è stato preso in considerazione da molti intellettuali. Basti pensare a Walter Benjamin e alle sue riflessioni sui “passages” parigini, le gallerie coperte costruite nell’Ottocento: un ecosistema in cui la Storia si concretizza, con tutte le sue ferite e le contraddizioni. Ma anche a uno sguardo più ingenuo alcuni elementi sono facili da intuire: l’architettura dei palazzi, l’illuminazione delle strade e la loro pulizia, la presenza di parchi e scuole, gli abiti firmati delle persone, il colore della pelle dei passanti. Basta osservare bene le variazioni nelle diverse zone di una metropoli per ritrovare in esse le stratificazioni della società. In Italia la città in cui si esprime la massima tensione tra le forze sociali è Milano. La città per eccellenza, “l’unica vera città europea della penisola”. Il cuore economico finanziario del Paese, il nucleo della ricchezza e dunque, per contrapposizione, il luogo in cui le differenze diventano più esplicite. Di fronte ai ricchissimi la massa di poveri diventa più numerosa. La presenza di chi ha più degli altri rende più dolorosa l’esistenza di chi non ha nulla. Se poi il lusso diventa sfacciato si arriva al punto di rottura. Nelle proteste per il popolo palestinese, sottotraccia, pulsano anche queste energie compresse.

Le proteste pro-Palestina a Milano
Le proteste pro-Palestina a Milano Ansa

La Milano da bere è diventata la Milano del mattone. Un passaggio nemmeno così troppo brusco a ben guardare. Da anni è così. Tra le ultime tappe di questa metamorfosi c’è l’inchiesta sull’urbanistica della Procura di Milano, che aveva parlato di una “incontrollata espansione edilizia” condita da un presunto “patto corruttivo” tra amministrazione comunale e imprenditoria, tra Commissione paesaggio e alta società meneghina. Il Tribunale del Riesame ha pesantemente demolito le accuse rivolte all’architetto Alessandro Scandurra (Commissione paesaggio) e ad Andrea Bezzicheri di Bluestone per diversi progetti, dall'Hidden Garden al Pirellino. Le argomentazioni della Procura, per le magistrate Vincenza Papagno, Francesca Ghezzi e la presidente del collegio Paola Pendino, “non convincono”. Una vera morale di questa storia si avrà solo dopo il ricorso in Cassazione, ma la reazione alla notizia dell’apertura di un fascicolo è già di per sé indicativa. Si moltiplicarono in quei giorni le critiche al “modello Milano”. Attacchi non riconducibili solamente alle ipotesi investigative: è uno scontro culturale. La novità, a Milano, è come un rullo compressore, spiana ciò che ha davanti, non importa quanto profonde siano le sue radici. San Siro è stato venduto a Milan e Inter per 197 milioni. Il Meazza poi sarà abbattuto. Quei terreni ospiteranno un nuovo stadio, più bello e moderno, ma senza storia. Una decisione arrivata con il favore delle tenebre e una maggioranza di 24 a 20 in consiglio comunale. Beppe Sala ha detto che il prezzo è giusto, nessun trattamento di favore ai due club, il progetto sarà affidato a Lord Norman Foster e David Manica. Gli ultras dell’Inter hanno parlato sui social: “I ricordi non possono essere demoliti”. Le luci a San Siro si spegneranno, ormai la decisione è presa. Forse era necessario, una scelta sofferta ma inevitabile. C’è una Milano che procede spedita e un’altra che invece vuole restare ferma. Altro nodo sulla linea spaziotemporale milanese: lo sgombero del Leoncavallo. Chi era fuori dai cancelli del centro sociale occupato al numero 22 di quella strada ne parlava come se questo esistesse da sempre. Una presenza talmente sostanziale da diventare scontata. E quando ha smesso di esserlo la gente è scesa in strada per difenderlo. Ancora: c’è chi guarda lontano, all’innovazione e al futuro; altri, al contrario, si ostinano a muoversi a una velocità diversa, lentamente, tenendo conto di chi resta indietro.

Leoncavallo
Il Leoncavallo non si tocca Ansa

Certo, un possibile inizio di tutto è l’ascesa di Silvio Berlusconi, la città che si espande, Milano 2. A ogni costo, letteralmente. Procediamo più avanti, perché le implicazioni politiche di quegli anni sono troppe per essere sintetizzate. È un periodo complesso e non possiamo permetterci semplificazioni maldestre. Un altro caso, però, è altrettanto denso di significato. Un altro punto sulla linea spaziotemporale che stiamo provando a tracciare. Il periodo, nei primi anni Duemila, dei “furbetti del quartierino”, gli immobiliaristi come Stefano Ricucci e Danilo Coppola. Una classe imprenditoriale giovane, spregiudicata, che in poco tempo arrivò ai vertici della società italiana. Uomini d'affari che avevano anche quote in alcune banche, che tentarono scalate e lanciarono apertamente offerte pubbliche d'acquisto. Il main business, però, resta quello: le costruzioni. Prospettive da miliardari. Sono passati anni da quel periodo. Il popolo ha deciso di schierarsi dalla parte dei palestinesi e ha occupato i luoghi pubblici. Gli abitanti della Striscia chiedono dignità. E questo significa, torniamo ancora una volta lì, rivendicare la sovranità sul proprio territorio. Prendersi spazio per esistere, questo è il punto. Negli spazi si giocano le battaglie: in città, nei quartieri più ricchi che imprenditori come Danilo Coppola aspiravano a rinnovare, nelle periferie e nei centri sociali, in piazza e nelle stazioni dei treni. Oggi come allora: sembra un coro ultras. È la politica.

Milano, le proteste, le contraddizioni e la politica
Milano, le proteste, le contraddizioni e la politica Ansa
https://mowmag.com/?nl=1

More

San Siro venduto e abbattuto. Il saluto degli ultras dell’Inter e di Nino Ciccarelli: “Luci a San Siro non ne accenderanno più, ma nessuno può demolire i ricordi”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Ultimi romantici

San Siro venduto e abbattuto. Il saluto degli ultras dell’Inter e di Nino Ciccarelli: “Luci a San Siro non ne accenderanno più, ma nessuno può demolire i ricordi”

Il Leoncavallo non si tocca? Attivisti in strada contro la città dei padroni e per riprendersi un centro sociale che è un simbolo: “Milano non si svende, si difende”

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

presa di posizione

Il Leoncavallo non si tocca? Attivisti in strada contro la città dei padroni e per riprendersi un centro sociale che è un simbolo: “Milano non si svende, si difende”

Giù il Leoncavallo, su CasaPound? Naike Rivelli a Giorgia Meloni dopo lo sgombero: “Ma non era meglio pensare anche agli estremisti di destra?”. E lancia un appello agli influencer: “Aiutate il centro sociale a riaprire dopo lo sfratto”

di Naike Rivelli Naike Rivelli

Liberté, Egalité, Naiké

Giù il Leoncavallo, su CasaPound? Naike Rivelli a Giorgia Meloni dopo lo sgombero: “Ma non era meglio pensare anche agli estremisti di destra?”. E lancia un appello agli influencer: “Aiutate il centro sociale a riaprire dopo lo sfratto”

Tag

  • San Siro
  • Striscia di Gaza
  • Proteste
  • Milano

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…
  • Tutti dentro tranne uno. La curva Sud è tornata, ma il nuovo capo ultrà “Pacio” Pacini non potrà acquistare nessun biglietto: qual è il motivo?

    di Domenico Agrizzi

    Tutti dentro tranne uno. La curva Sud è tornata, ma il nuovo capo ultrà “Pacio” Pacini non potrà acquistare nessun biglietto: qual è il motivo?
  • Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?
  • Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”
  • Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi

    di Ottavio Cappellani

    Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi
  • Signori, forse è successo: Vittorio Brumotti tr0mbato da Striscia la Notizia? Belandi! Ecco chi ci sarà ancora e quante (poche) puntate vedremo

    di Grazia Sambruna

    Signori, forse è successo: Vittorio Brumotti tr0mbato da Striscia la Notizia? Belandi! Ecco chi ci sarà ancora e quante (poche) puntate vedremo

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Se non Israele, chi protegge l'Italia? Negri sul Mossad a Udine per la partita Italia-Israele e su Papa Leone...

di Gianmarco Serino

Se non Israele, chi protegge l'Italia? Negri sul Mossad a Udine per la partita Italia-Israele e su Papa Leone...
Next Next

Se non Israele, chi protegge l'Italia? Negri sul Mossad a Udine...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy