Per la prima volta un testimone oculare della caduta di Liam Payne dal balcone dell’hotel CasaSur di Buenos Aires ha parlato. Si tratta di Bret Watson, che si trovava lì il giorno della tragedia. L’uomo era nella capitale argentina per il suo matrimonio, accompagnato dal suo wedding planner. I due quel giorno erano insieme in stanza, hanno guardato fuori dalla finestra e visto Liam mentre cadeva. Poi hanno guardato giù, dove il corpo dell’ex One Direction era a terra immobile. Secondo Watson Payne è morto sul colpo. Stando al testimone il cantante si comportava in modo strano quel giorno, sembrava in uno stato di confusione dovuto probabilmente alle sostanze che aveva assunto. E Watson ha affermato che alcuni membri dello staff avevano addirittura accompagnato Liam in stanza tenendolo per le braccia e le gambe, lasciandolo poi da solo. E poco dopo ci fu la caduta. Il racconto dell’uomo, che ha parlato in esclusiva a Tmz, è decisamente diverso da quello di Roger Nores, l’amico di Payne ora accusato di abbandono. Nores infatti ha ribadito che l’umore del cantante era buono e che non si spiegava la sua morte. Ma dai documenti raccolti da Tmz sembra emergere un fatto: Liam era in cerca di cocaina. E pare averla chiesta (6 grammi) proprio a Nores. Oltre all’amico e Bret Watson, però, c’è un’altra persona che ha deciso di parlare.
Un cameriere di CasaSur, Braian Paiz, ha ammesso di aver fatto uso di cocaina insieme a Liam durante una festa nella camera del cantante. I due si sarebbero visti in due occasioni, l’ultima due giorni prima della morte di Payne. La stanza, ha raccontato il cameriere, era un disastro, con droga sparsa ovunque. È stato lo stesso Paiz a confermare di aver portato la cocaina. Ma ha insistito su un punto: non è stato pagato. Braian Paiz dice di non essere uno spacciatore e per questo ha rifiutato anche un Rolex che Payne gli avrebbe offerto in cambio della droga. Gli investigatori stanno approfondendo la situazione di Paiz e di altre quattro persone in relazione alla morte di Liam.