Ma veramente Chiara Ferragni ha così paura del confronto e del dissenso da ritenersi costretta a bannare alcune parole? A quanto pare la risposta è si. In questi giorni la Ferragni, dopo averlo annunciato nelle sue Instagram story e dopo aver chiesto un parere ai propri follower, ha aperto un proprio canale Telegram. Canale che si chiama esattamente come il gruppo che ha su Instagram, ovvero Chiara’s most loyal. Conta al momento in cui abbiamo scritto questo articolo 56.305 iscritti e mostra i suoi outfit esattamente come su Instagram, con la possibilità di mettere delle reaction e di commentare. Ma, a proposito di commenti, siamo sicuri che tutte le parole siano consentite e che non ci sia alcun divieto nella scelta dei termini? Serena Doe, tramite una storia il suo profilo Instagram, ha fatto notare per prima un’anomalia non da poco: scrivendo “malati” o “pandoro” la parola si polverizzava nel nulla. Un nuovo meccanismo di censura dopo quello apparentemente attivo su Instagram? Da quando la Ferragni ha sbloccato i commenti, infatti, su Ig non tutte le parole possono essere scritte e i commenti negativi spesso e volentieri vengono nascosti. Non eliminati, in modo tale che chi lo scrive, secondo lei, non se ne accorga. Gli utenti però sono tanto fedeli all’inizio quanto attenti, e si sono accorti della preponderanza di commenti positivi o di elogio rispetto a quelli che mostravano dissenso o risentimento. Proprio alla luce di quanto abbiamo letto, e dopo aver visto quello che ha scritto Serena Doe, siamo andati, increduli, a controllare in prima persona. Avevamo parlato di questa strategia e dei follower sospetti con Alex Orlowski, esperto di social e cyber propaganda, che già tempo fa aveva analizzato il profilo dell’influencer. Ed ecco cosa abbiamo potuto verificare su Telegram.
Su Chiara's most loyal abbiamo provato a inserire diverse parole: ospedale, pandoro, Balocco, truffa, truffatrice, beneficenza e persino separazione. Niente, nessuna funziona. Ognuna di queste parole viene immediatamente cancellata dopo la pubblicazione. Abbiamo fatto diversi tentativi con un unico risultato: la censura (perché di questo a tutti gli effetti si tratta). Sembrerebbe proprio un nuovo passo falso dopo il caso pandoro Balocco (non a caso, tra le parole "vietate"), dopo la presunta separazione da Fedez, dopo il parcheggio in divieto di sosta, dopo le cinture non messe, dopo le polemiche sullo "sfruttamento" dei bambini, dopo l'intervista a Che tempo che fa da Fabio Fazio, dopo la copertina dell'Espresso e così via.
Stavolta la Ferragni ammetterà che si tratta di censura o parlerà ancora, magari, di "errore di comunicazione"?