Il 21 febbraio 2017 Andrea Sempio, all’epoca indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, pronuncia questa frase durante un’intercettazione ambientale nella sua auto: “Papà, siccome sono davanti a uno che mi ha fatto girare le balle, posso o dargli uno spintone e sperare che al massimo lui mi sputi in un occhio, oppure gli devo dare una coltellata e sperare che vada giù e basta... Quindi se devo reagire devo reagire con forza”. Andrea Sempio era stato coinvolto nell’inchiesta sul delitto di Garlasco a fine 2016, dopo che il suo profilo genetico era stato isolato sotto le unghie della vittima. Un elemento che, secondo gli avvocati della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, avrebbe dovuto spostare l’attenzione proprio su di lui. Ma non fu così. Il pubblico ministero di allora, Mario Venditti, decise in pochi mesi di archiviare tutto. Per la Procura non c’erano sufficienti elementi per proseguire. Nel febbraio 2017, Sempio è ancora sotto controllo da parte degli investigatori. Viene intercettato più volte a bordo della sua Suzuki, da solo o con i genitori. È con il padre Giuseppe che, in uno dei momenti più tesi, pronuncia la frase sopra citata. I due discutono della possibilità di querelare lo studio legale Giarda, che all’epoca assisteva Alberto Stasi. Ma non è l’unico passaggio di cui si sta discutendo. Il giorno prima, il 20 febbraio, i carabinieri registrano un’altra intercettazione, anche questa riportata dal settimanale Giallo: “Andrea parla da solo, cita un coltello regalato”. Il riferimento agli oggetti affilati non è casuale: in quel periodo il giovane mostra una vera e propria fascinazione per i coltelli. Il suo profilo Facebook è disseminato di immagini di lame, di lupi che osservano prede, di riferimenti a rituali e sacrifici. In rete compaiono video di lui che pratica Krav Maga, disciplina marziale di derivazione militare, che prevede l’utilizzo di tecniche di neutralizzazione con armi e corpo a corpo. In uno dei forum che frequenta Andrea scrive: “Segnati le 10 caz*ate più grandi che potresti fare. I dieci errori che ti fanno stare male solo a immaginarli... e poi falli. Quando ti accorgerai che sei sopravvissuto tutto sommato illeso, le tue paure si abbasseranno di numero e di intensità”.


Nel frattempo, anche i suoi genitori cercano di aiutarlo, come emerge da un’intercettazione del 9 febbraio. Discutono dello scontrino usato da Sempio come alibi durante il secondo interrogatorio nel 2008. Lo scontrino – diceva – dimostrava che era a Vigevano la mattina dell’omicidio. Ma l’orario riportato, le 10:18, sarebbe compatibile con l’orario della morte di Chiara Poggi, avvenuta tra le 9:12 e le 10. Le versioni fornite da padre e figlio sulla scoperta dello scontrino poi non coinciderebbero. “Ne abbiamo cannata una, che io ho detto ai carabinieri che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito e tu hai detto che lo abbiamo trovato prima”, dice Andrea al padre. E in un’altra intercettazione: “Non c’è da fare un caz*o, l’unica cosa è che mi aiuti”, e Giuseppe risponde: “Come al solito, come abbiamo fatto finora, solo così e basta, come abbiamo sempre fatto”. Molti si chiedono perché quegli elementi non siano stati approfonditi. Il pm Mario Venditti, che archiviò il fascicolo su Sempio, oggi è indagato per vicende estranee al caso Garlasco. È stato presidente del Casinò di Campione d’Italia e, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe gestito la Procura di Pavia in modo discutibile. A novembre, due ex colleghi di primo piano – il comandante del nucleo investigativo Maurizio Pappalardo e il maresciallo Antonio Scoppetta – sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta su un presunto sistema di corruzione. Nel corso delle perquisizioni, sono stati sequestrati documenti, dispositivi elettronici e avviati accertamenti patrimoniali. Il caso Sempio, almeno per ora, non rientra direttamente tra gli episodi sotto indagine.
