“Alberto Stasi non mi ha chiesto se Chiara Poggi fosse viva o morta”. Una dichiarazione netta, che pesa come un macigno sul racconto di quella mattina d’agosto del 2007, quando Chiara Poggi venne trovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco. A pronunciarla è stato il colonnello Gennaro Cassese, ex comandante della compagnia dei carabinieri di Vigevano, ospite dell’ultima puntata di Chi l’ha Visto?.
“A me personalmente non ha mai chiesto se Chiara Poggi fosse morta o ancora viva. Quando lo abbiamo sentito successivamente ci ha detto che aveva intuito che fosse morta quando è uscito il medico del 118 che si è messo nel giardino in fondo al portico a scrivere i suoi atti”.
Un dettaglio che riapre interrogativi e alimenta le perplessità mai sopite intorno alla figura di Stasi, l’ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva per omicidio. Le parole di Cassese, sembrano suggerire un distacco, un’assenza di reazione che non smette di far discutere: davvero un ragazzo che trova la propria fidanzata in una pozza di sangue non chiede subito se sia ancora viva?

Il colonnello ha anche ricostruito i primi momenti del suo arrivo sulla scena del crimine: “Appena sono arrivato – ha ricordato – Stasi era seduto su un marciapiede. Io mi sono avvicinato qualificandomi e mi sono fatto raccontare ciò che aveva già detto ai carabinieri di Garlasco”. Poco dopo, Stasi chiese se poteva entrare in casa. “Voleva farmi vedere il suo percorso – ha raccontato Cassese – ma io gli dissi di restare fuori e detti disposizione di portarlo in caserma. La stessa richiesta l’aveva fatta anche ai carabinieri”.
Una testimonianza che si aggiunge alle tante già acquisite ma che, nel tempo, continuano a generare dubbi, ombre e ipotesi alternative. Proprio in queste settimane, alcune trasmissioni come Zona Bianca e Filorosso hanno rilanciato la pista di un possibile sicario internazionale, con riferimenti a contesti ecclesiastici, come sostenuto dall’avvocato di Andrea Sempio. Una direzione investigativa mai davvero percorsa a fondo e che oggi torna in auge, mentre l’opinione pubblica continua a dividersi.
