Nell’ambito delle nuove indagini sul delitto di Garlasco, la Procura di Pavia ha disposto per martedì l’interrogatorio non solo di Andrea Sempio, ma anche di Alberto Stasi e, in qualità di testimone, di Marco Poggi, fratello di Chiara, la ragazza trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Stasi, già condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni per l’omicidio dell’allora fidanzata, verrà ascoltato a Pavia, come Sempio. Marco Poggi sarà invece sentito a Venezia. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua testimonianza è ritenuta dagli inquirenti rilevante per ricostruire le abitudini del gruppo di amici di cui faceva parte anche lo stesso Sempio. Il nome di Andrea Sempio è tornato al centro dell’inchiesta dopo la riapertura del fascicolo, con nuove perquisizioni effettuate nei giorni scorsi. A parlare in sua difesa è l’avvocato Angela Taccia, che assiste il trentasettenne insieme al collega Massimo Lovati. “A quanto ricorda Andrea Sempio, non c'è nulla di oscuro. Né nell'avere fatto quel tema, né nel suo contenuto”, ha dichiarato la legale, riferendosi a un elaborato sul delitto di Chiara Poggi che Sempio scrisse durante un corso frequentato tra il 2014 e il 2015 a Pavia.

Si trattava di un percorso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) di comunicazione e media, indirizzo giornalistico, organizzato dalla fondazione Le Vele. Durante quel corso, la giornalista e docente Maria Fiore assegnò come compito la stesura di un tema proprio sull’omicidio di Garlasco. “Mi risulta che l’abbia proposto spesso”, precisa l’avvocato Taccia, “e comunque non c’è niente di losco, di oscuro, nell’aver fatto questo tema”. Sarebbe stato lo stesso Sempio, secondo quanto si apprende, a informare i carabinieri dell’esistenza di quell’elaborato, spiegando che sarebbe potuto emergere nel materiale informatico sequestrato durante la perquisizione condotta mercoledì scorso.

Maria Fiore conferma. “Era un ragazzo molto introverso, ma il migliore di quella classe”, ha dichiarato, ricordando con precisione il periodo in cui Sempio seguì il corso. “Se non sbaglio era il 2014-2015. Alla prova finale, un’intervista, aveva preso 7,5 e il giudizio complessivo a fine corso era stato ottimo”. Sull’elaborato oggetto dell’attenzione degli inquirenti, la docente aggiunge: “L’ho cercato nel mio computer, ma non l’ho trovato. Non mi pare fosse oggetto di verifica. Di sicuro della vicenda avevamo parlato in classe. Forse non era in formato digitale, potrebbe averlo scritto a mano, in questo caso non lo avrei più”. Le indagini, a distanza di diciotto anni dal delitto, si muovono ora su nuovi fronti, con l’attenzione concentrata anche sull’ambiente relazionale di Chiara Poggi. La giornata di martedì, con gli interrogatori a Stasi, Sempio e Marco Poggi, potrebbe rappresentare un nuovo punto di svolta nel caso.