Per chi pensava che per Chiara Ferragni ci potesse essere un punto di svolta, beh, a quanto pare non è così. Noi che abbiamo seguito la vicenda fin dall’inizio avevamo escluso che, a meno di una potente strategia di comunicazione, che non c’è stata, lei potesse riabilitarsi. La sua debacle si sta trasformando dal virtuale al fisico: è arrivata infatti l’indiscrezione di Chi, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, secondo cui lo store del brand con sede a Milano in via Capelli, di proprietà dell’influencer, sta chiudendo i battenti. Questo circa un anno dopo l’inaugurazione di un secondo punto vendita nella capitale, quello sulla cui vetrina erano stati scritto insulti proprio nei confronti della moglie di Fedez. Un flagship inaugurato nei 2017, che stava già dando segni di evidenti difficoltà dall’esplosione del pandoro gate, tanto che nei primi giorni di saldi invernali, la location era deserta. Noi di MOW ci siamo andati e vi abbiamo raccontato proprio il vuoto che c'era nello store, con tutti gli articoli in super saldo (persino la borsetta iconica). Questo segnale è molto diverso dagli altri, dai gossip, dalla perdita di follower o dalla mancanza di collaborazioni. Prima di tutto perché negli altri casi la protagonista era sempre e solo Chiara Ferragni, piuttosto che Fedez o Fabio Maria Damato.
Adesso, invece, viene intaccato il suo vero patrimonio: le sue società, i suoi marchi. Beni sì riconducibili a lei (visto che il brand ha proprio il suo nome), ma non in modo così diretto. Non è forse stato questo l'errore più grande? Accentrare tutto sotto un unico volto e unico nome? Finora si pensava che la tempesta sarebbe passata, ma questo segnale ci fa capire che l’Italia non ha dimenticato il suo passo falso, il suo errore di comunicazione, e che non ha mai veramente accettato le sue scuse. Si può dire ora, forse in modo definitivo, che la Ferragni non solo non ha più appeal come influencer, ma nemmeno come imprenditrice, digitale e fisica. Anche se per ora non sono arrivati commenti da parte della diretta interessata, e siamo certi che parlerà tramite un comunicato ufficiale senza farlo lei direttamente, ha dovuto rinunciare anche a quei 120 metri quadri in cui venivano esposti i capi creati e ideati da lei (o meglio dire chi per lei). Un ennesimo contratto chiuso, dopo le varie collaborazioni a cui ha dovuto rinunciare, tra cui spiccano quella di Safilo e di Pantene. Continueranno a parlare di lei per i suoi flirt, per le sue frecciatine via social, potrà permettersi comunque una vita di lusso sfrenato senza alcun problema, ma forse "pensati libera" ora è davvero l'unica frase appropriata. Libera dai brand.