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Pesce grande (Bper) mangia pesce piccolo (Popolare di Sondrio) con la benedizione di Consob? Ecco le domande che nessuno fa sul risiko bancario

  • di Alessandro Sforza Alessandro Sforza

  • Foto: Immagine generata con IA

2 luglio 2025

Pesce grande (Bper) mangia pesce piccolo (Popolare di Sondrio) con la benedizione di Consob? Ecco le domande che nessuno fa sul risiko bancario
L’operazione di Bper su Banca Popolare di Sondrio solleva più interrogativi che certezze. Solo pochi mesi fa, il presidente di Unipol, principale azionista Bper, definiva la fusione “sbagliata”, temendo la perdita di valore. Ora il progetto avanza senza un piano industriale combinato, tra resistenze del Cda di Sondrio e dubbi sulla reale natura “amichevole” dell’offerta. Bper punta a diventare una grande banca nazionale, ma il modello appare distante dai valori cooperativi e territoriali di Popso. Intanto, la storia recente di Bper mostra una costante razionalizzazione della rete, con centinaia di sportelli chiusi. In gioco non c’è solo una banca, ma l’identità economica e sociale di un intero territorio

Foto: Immagine generata con IA

di Alessandro Sforza Alessandro Sforza

Vi abbiamo già raccontato dell'offerta di Bper a Banca Popolare di Sondrio. L’Ops (Offerta Pubblica di Scambio), approvata da Consob, si inserisce nel più ampio contesto del risiko bancario italiano, con l’obiettivo di consolidare pochi grandi attori nel sistema creditizio nazionale. Nonostante la solidità e redditività della Popolare di Sondrio, l’operazione solleva preoccupazioni legate alla perdita di autonomia, al possibile indebolimento del legame con il territorio e ai rischi occupazionali derivanti da future razionalizzazioni. Il piano industriale della banca valtellinese, che prevede forti utili e investimenti, rischia di essere sacrificato in nome di logiche di mercato e interessi finanziari. A essere penalizzati sarebbero soprattutto i piccoli azionisti e i risparmiatori locali, mentre sindacati e osservatori denunciano l’assenza di un dibattito pubblico e politico su una trasformazione che potrebbe incidere profondamente sulla coesione economica e sociale del territorio. Dopo i nostri articoli un lettore ci ha scritto presentandosi così: "Sono un semplice azionista da anni (ho ereditato le azioni da mio nonno e le ho conservate gelosamente perché, come diceva lui: i valtellinesi sono un popolo di risparmiatori e finché ci sarà la Popolare di Sondrio la Valtellina può stare tranquilla.). Ho fatto quello che tutti i 'media' dovrebbero fare prima di scrivere articoli a riguardo e commentare l’Ops di Bper, invece di seguire la retorica dominante. Mi sono documentato..."  E la sua riflessione ci ha portato a pubblicare queste domande. 

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La corsa al gigantismo bancario

Perché nessuno ci spiega queste parole del presidente di Unipol Cimbri? “Una fusione tra Bper e la Banca Popolare di Sondrio oggi per me sarebbe un'operazione sbagliata”

Lo scorso 17 Settembre su Radiocor, Cimbri ha sostenuto che l’operazione rischia di fare pasticci, dato che le due banche si trovano in una fase di vita differente. Bper è un calderone di altre banche, mentre Sondrio è efficiente e più redditizia. Eloquente la chiosa finale: ho l'impressione che è più il valore che si rischia di perdere di quello che si viene a creare. Come mai ha cambiato idea? C’è davvero un forte razionale industriale e strategico o solo il timore di perdere terreno nella corsa al gigantismo bancario? L’assenza di un piano industriale combinato Bper-Popso, la mancanza di riferimenti a questa Ops nel recente piano industriale Bper e l’ostilità dell’offerta sono elementi che spingono per la seconda ipotesi.

Quale banca aspira a diventare Bper e quali sono i suoi modelli?

Lo scorso Ottobre Bper ha annunciato il piano industriale al 2027, salvo cambiare direzione soltanto 4 mesi più tardi, a quanto riporta Stylefinance nel suo articolo dello scorso 29 giugno “Gianni Franco Papa: «Solo banche più grandi possono accompagnare l’economia»”, lanciando questa offerta di scambio. L’AD Papa ha spesso ripetuto che in Italia servono banche più grandi. A cosa ambisce dunque Bper? Quale è il modello di riferimento, la spesso citata JP Morgan? In parte ha già risposto Papa stesso in un’intervista: Sondrio è parte di un progetto più ampio. Il punto non è una singola acquisizione, ma il percorso verso un sistema bancario italiano più forte, strutturato e competitivo. E’ quindi logico pensare che Bper non si vorrà fermare con Sondrio ma proseguirà con ulteriori acquisizioni, aumenti di capitale e diluizione per gli azionisti (inclusi quelli Popso che aderiranno all’ops). Bper si autodefinisce una banca con radici simili a Popso e dna popolare, ma in sostanza sembra puntare a essere tutt’altro.

Ci saranno chiusure di sportelli bancari?

La domanda non riguarda, a differenza di come ripete Papa, la sovrapposizione degli sportelli in alcune province lombarde su cui sta verificando l’Antitrust, ma la costante strategia di razionalizzazione e la storia recente di Bper. Perché Sondrio e la Valtellina dovrebbero fare eccezione nei prossimi mesi e anni? Basta notare che nei resoconti dell’esercizio 2024 Bper ha riportato “razionalizzazione della rete di sportelli, come previsto dal piano industriale”: un articolo de Il Sole 24 Ore, del 16 dicembre: “La desertificazione bancaria colpisce la Liguria. Resta un solo istituto del territorio”, riporta che gli sportelli del gruppo sono diminuiti di quasi il 5% (-77). Nei resoconti del 2023 il quadro è ancora peggiore, con una riduzione nel gruppo di 278 sportelli, -14,5% (di cui 48 per evitare l’insorgere di tematiche Antitrust post acquisizione Carige). Nei resoconti del 2022 è stato invece indicato che, a seguito della fusione di Carige, 122 sportelli Bper sono stati razionalizzati e 64 sportelli Carige chiusi. Con questi dati, è addirittura possibile ipotizzare qualche risposta al problema della desertificazione bancaria in Liguria. Non sembra quindi vantaggioso sacrificare una banca come Popso che continua ad allargare la propria rete di filiali e il numero di dipendenti (ultimo esempio Jesolo) in favore del modello Bper.

Perché i 4 nuovi consiglieri del Cda di Sondrio non si sono espressi a favore dell’Ops?

Dai verbali dell’assemblea dei soci Popso (30/04), in merito alla votazione per il rinnovo di 5 membri del Cda, si evince come Unipol abbia contribuito a far prevalere la lista di minoranza, in discontinuità con l’attuale management. Questo ha portato all’uscita dal Cda di alcuni membri più vicini al “territorio” e l’ingresso di 4 nuove figure indipendenti. E’ interessante far notare però come nessuna di queste si sia espressa a favore dell’Ops di Bper. Dal verbale del Cda si vede infatti come la bocciatura dell’offerta sia stata unanime, con le uniche eccezioni dei consiglieri Recchi (che si è assentato) e Giay (astenuto e in quota Unipol). Come mai anche nuovi consiglieri, indipendenti, entrati da poco in carica non riescono a vedere vantaggi nell’offerta di Bper?

La base azionaria di Bper si concentrerà ulteriormente?

Nella recente nota, Unipol riferisce di aver sottoscritto un contratto di vendita a termine riguardante massimo circa il 5% delle azioni Bper, in modo da far rientrare la propria quota, se necessario, sotto il 20%. A chi andrà questa quota in eccesso? E’ importante perché la base azionaria di Bper è già molto più concentrata rispetto a Popso, dove l’unica presenza significativa è Unipol con il 19,7%. Al contrario, secondo gli ultimi aggiornamenti sul sito ufficiale Bper al 18 Giugno, oltre il 51% è controllato, anche tramite strumenti finanziari, da soli 5 soggetti (Unipol, JP Morgan, Fondazione Sardegna, Ubs e BlackRock). Difficile credere ancora nella definizione di banca popolare per Bper e ancora più difficile pensare che la tutela di Sondrio e della Valtellina occupi un ruolo primario nelle priorità dei suoi principali azionisti.

Perchè la biodiversità bancaria non è vantaggiosa?

La scienza ci insegna che in natura la biodiversità non solo è un valore, ma è evolutivamente vantaggiosa. Non si spiega perché lo stesso non debba valere per il sistema bancario. In caso di shock o eventi esogeni è proprio l’omologazione a trovarsi in maggiore difficoltà, non la diversità. Durante la crisi del 2008, grandi banche internazionali hanno subito gravi perdite, mentre banche cooperative locali hanno retto meglio proprio grazie anche a una minore esposizione ai mercati finanziari globali. Inoltre, la biodiversità aumenta l’inclusione finanziaria poiché le banche locali spesso servono segmenti di popolazione trascurati e sono più vicine alle esigenze delle comunità. Operano in aree rurali o periferiche, offrendo servizi a piccole imprese e famiglie che altrimenti sarebbero difficilmente incluse nel sistema finanziario tradizionale. Infine, inutile ribadire che settori concentrati difficilmente favoriscono una riduzione dei costi per la clientela.

Come interpretare i messaggi inviati da Bper a dipendenti, clienti e azionisti Popso?

Potrebbe risultare singolare, se non addirittura provocatorio, che Bper scriva ai dipendenti di Popso usando lo slogan “insieme” oppure dando una sorta di benvenuto in un gruppo che però aveva già previsto nel piano industriale (annunciato prima dell’Ops) di ridurre il personale di quasi il 10% al 2027. Altrettanto difficili da accettare sono le parole di Papa riportate da Sondrio Today, il 23 maggio 2025: “La nostra offerta amichevole. Nulla di cui avere paura", in cui lasciava intendere che lo storico presidente Cavalier Melazzini fosse aperto a una fusione con Bper. Probabilmente viene sottovalutata la capacità degli azionisti Popso di capire che sono passati oltre 10 anni da quel periodo e che la Bper di allora non c’entra quasi più nulla con quella attuale (a cominciare dalla forma giuridica di Spa). Non convince nemmeno il riferimento alla distribuzione geografica degli attivi di Popso: limitarsi a indicarne la % in Valtellina tradisce una certa inadeguatezza nel comprendere il valore simbolico, prima ancora che economico, e il lustro che un gioiello come la Banca Popolare di Sondrio dà alla città e a tutta la Valtellina.

Perché Bper non ha proposto un cambio nome, per esempio, in Banca Popolare dell’Emilia Romagna e di Sondrio?

Sarebbe stato un gesto significativo del riconoscimento di Popso come banca simile e dallo “stesso DNA”, come viene ripetuto a parole. Forse non è possibile dare questa importanza a Sondrio perché non viene effettivamente vista alla pari? Oppure semplicemente Sondrio è solo un tassello destinato a essere irrilevante all’interno di un mosaico molto molto più grande?

Credo sia importante andare oltre la retorica dominante e stucchevole del “servono banche più grandi” e analizzare gli effettivi vantaggi per gli azionisti Popso nell’aderire all’offerta.

Io non ne ho ancora trovati.

https://mowmag.com/?nl=1

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