Si chiama Bukies ed è un fast food ignorante al punto giusto: hamburger grondanti, cookies mostruosi e zero sensi di colpa. E poi il conto alla fine...
Siamo andati a mangiare gli hamburger e i cookies preferiti di Piero Armenti de Il mio viaggio a New York al fast food che ha aperto ad Aversa, a due passi da 'u Vesuvio. Non solo pizza e mozzarelle di bufala: ora in Campania c'è un pezzo di America grazie alla joint venture tra Piero Armenti – il salernitano più famoso di New York – Jana di Italyfoodporn, Gianandrea Squadrilli e Bruno Sculli, imprenditore e pizzaiolo pluripremiato. Così, senza vergogna, ci siamo abbattuti su un tavolo imbandito di grondanti smashburger americani, completando l’opera con due bicchierozzi di alette di pollo intinte nella salsa barbecue fatta in casa e di pepite di pollo dorate, per finire con i cookies giganti con pezzi di cioccolato fuso. Una goduria napoletana alla moda Usa che stravincerà in ogni angolo d’Europa, secondo Bruno Sculli, maestro pizzaiolo pluripremiato, che con Piero e Jana ha unito la semplicità newyorkese della ricetta degli hamburger ai cookies di Le Levain. I fan di Piero potranno assaggiare un pezzo di America alle pendici del Vesuvio, sentendosi sul balconcino dell'appartamento del più celebre degli italiani a New York.

Perché andare ad Aversa, in provincia di Caserta? Per ammirare i Campi Flegrei? Certo. Per immergersi nelle trasparenti acque della vicina Baia, ammirando i mosaici sommersi delle terme ove gli imperatori mettevano le auguste terga ammollo? Sicuramente. Per regalarsi l'ebbrezza di un vaticinio della Sibilla Cumana, a pochi chilometri di distanza? Ovvio. Per abbuffarsi di mozzarelle di bufala? Sì, vabbé. Il motivo più importante per correre come posseduti ad Aversa è Bukies, il fast food aperto da Piero Armenti de Il mio viaggio a New York, Bruno Sculli e Jana – Gianandrea Squadrilli di Italyfoodporn – che da un mese catalizza il pubblico della zona e oltre, il quale accorre per accaparrarsi un pezzo della Grande Mela di Piero grazie agli smashburger con ricetta semplice, originale americana. Alle 19 l’hinterland napoletano pare Las Vegas: i mall illuminati giganteggiano incastrati l’uno all’altro nello skyline casertano, mentre automobili cariche di guaglioni sgasano per raggiungere il ristorante prescelto per la cena. Ad Aversa se magna. E pure tanto. E pure bene. Quando abbiamo chiesto a Piero il motivo della scelta aversana, ci ha detto: "Abbiamo deciso Aversa per diverse ragioni: è un punto nevralgico di un'area molto popolosa e con tanti giovani, a cui si aggiunge anche una base Nato a pochi chilometri di distanza", per una degna joint venture Usa-Campania.

Approdiamo sul sagrato del neonato tempio del sogno di libertà americano, quello che unisce i deliri di noi tutti mentre sgobbiamo in Italia spiando Piero che ce l’ha fatta dal nostro cellulare, immaginando di sfrecciare su una route a bordo di un’auto yankee e fermarsi a divorare un hamburger gigante senza pensieri. All’entrata il nostro salernitano preferito campeggia alla parete, ritratto in formato cartoon, con i caratteristici occhiali con i quali siamo abituati a vederlo nelle sue avventure newyorkesi. Poi il menù dei panini, il microonde e le tazze Bukies per ‘il lattuccio caldo’ in cui inzuppare l’infinita profferta di cookies che occhieggia dal bancone. Eh sì, perché Bukies non è altro che la crasi di burger e cookies, iconici capisaldi della City tanto cari a Piero. Amici de Il mio viaggio a New York, siamo davvero pronti per l’abbuffata che ci sogniamo da tutto il giorno e ci diamo dentro con lo Special Big Bukies fatto con un potato bun artigianale, triplo smashburger, bacon croccantissimo, cipolla smashata, salsa big, cheddar, cetriolini e insalata. Una bestia inenarrabile, signori, una mina esplosiva di sapore dove si riconosce la qualità della ciccia alla moda newyorkese, spiaccicata come una piadina – ma il fatto è che gli hamburger sono tre – che rende la carne più saporita, prestandosi a sposare la colata di formaggio che a sua volta incontra la cipolla e la salsa, che a loro volta lubrificano il guscio soffice del bun casareccio, che è doce come ‘o zucchero.

Ragazzi, credeteci: in questo momento non esiste più la gente, I p’ me tu p’ te di Geolier in sottofondo, Aversa, il mare, o Vesuvio; siamo noi e questo hamburger, vera sintesi dell’abbondanza americana e partenopea fuse in un solo panino. Non paghi, mentre ancora smascelliamo la foglia di insalata con l’occhio bovino, peschiamo dal bicchierozzo di carta le chicken wings laccate nella salsa barbecue fatta in casa: già al primo morso non vi è traccia di quell’afrore tipico di miscele antifungine e conservanti artificiali, dove il chimicone invade le narici, perché tutto ciò che il palato avverte è la freschezza e l'artigianalità dei prodotti. Ogni mese varia l’offerta dello “special”, che oggi omaggia il Big Mac, il grande classico. Strepitoso. Ma affrontiamo il chicken burger: sovracoscia di pollo fritta carica d’emozione, pomodoro, insalata iceberg, formaggio. Siamo Samuel L. Jackson e John Travolta nei panni di Vincent e Jules in Pulp Fiction all’attacco del mitico Big Kahuna Burger, ma questo che ci sbraniamo è leggendario. L’opzione veggie con la carne plant based è altrettanto appetitosa e non fa rimpiangere il classico, accompagnato anche dalle patatine tradizionali o dolci, con ricetta originale americana e ketchup artigianale. Appozziamo poi a mani basse nelle chicken strips home made impanate nei cornflakes e dorate nell’olio caldo, le ruzzoliamo nella sweet chili sauce e ci ingozziamo senza remore di queste pepite tenere e succose; ha ragione il salernitano Piero Armenti, il cibo è una cosa seria e Bukies a noi ce piace assaie.

"Qual è il tuo panino preferito?" gli abbiamo chiesto. "A me piace lo smashburger! E i cookies", ispirati ai newyorkesi di Levain Bakery, gusto extradark, impasto classico con i chunks di cioccolato, con le noci, con chunks al caramello o al cioccolato bianco e fondente. Grossi come frisbee, signori, belli caldi e friabili, con i pezzi di cioccolato fusi all’interno che manco Cookie Monster, il mostro blu dei Muppet divoratore seriale di biscotti. Ma i prezzi? Parliamone: per un panino sostanzioso, elevabile alla massima potenza – volendo, fino a cinque hamburger all’interno – abbiamo la size M, L, XL e XXL, rispettivamente da 9,50 euro, 12,50, 15,50 e 17,50, mentre per il veggie 10,50 euro e per il chicken burger 9 testoni. Al prezzo di 3,50 euro l’uno possiamo sperimentare la goduria dei cookies, per un’abbuffata americana alla Piero che, giura Bruno Sculli, conquisterà l’Europa intera con nuovi punti vendita in arrivo. E allora, jamme bell’, let’s go to Aversa: amici de Il mio viaggio a New York, Bukies ci aspetta!

