Ma l’auto italiana? Beh, a quanto pare, guardando la grande crisi produttiva di Stellantis, non esiste più, anzi, riprendendo le parole di Giorgetto Giugiaro, “è morta”. Il designer, famoso per disegnato alcune tra le vetture più belle e iconiche dell’automobilismo made in Italy (e non solo), ha voluto commentare la difficile, o forse addirittura tragica, situazione del settore in un’intervista rilasciata a La Verità. Il primo tema toccato non poteva che essere quello della Fiat Panda, modello che egli stesso realizzò agli albori degli anni ottanta e che oggi si ritrova alle porte di un cambiamento radicale: via le dimensioni compatte e le iconiche forme, ma soprattutto via dall’Italia; la nuova Grande Panda, infatti, sarà prodotta in Serbia. Insomma, “il nome rimane – afferma Giugiaro – ma la logica della Panda, che è la macchina più importante che ho fatto non c’è più […] La Fiat di allora era una roba pazzesca, eppure adesso non c’è più”…
No, la storica casa italiana non esiste più, al suo posto oggi c’è, per l’appunto, Stellantis, colosso del settore a trazione italofrancese. Il presidente John Elkann (nipote dell’avvocato Gianni Agnelli) e l’amministratore delegato Carlos Tavares continuano a parlare di un’Italia centrale nel progetto dell’azienda per il futuro; ma, almeno per il momento, così non sembra. E non sembra nemmeno a Giugiaro, secondo cui “ora abbiamo venduto tutto alla Peugeot, sono loro che decidono”. Insomma, il riferimento a quel gennaio 2021, momento in cui è avvenuta la fusione tra Fca e Psa, è chiaro; e la differenza tra il presente e il passato è più netta che mai. Tant’è, continua Giugiaro, che “siamo diventati un Paese che è passato da due milioni di autovetture prodotte, quando ancora operavo, a 400.000”. Ma cosa è successo in questo lasso di tempo? Chissà… Comunque sia, nella sua intervista a La Verità, Giorgetto parla anche di auto elettriche, rivelando che “da due anni viaggio su una Ioniq 5 della Hyundai” e ammettendo che “il prodotto elettrico è un passo avanti enorme. La tecnologia è arrivata a sodisfare qualsiasi tipo di capriccio”, ma anche della minaccia cinese, a cui noi non possiamo far altro che soccombere. “Noi siamo morti – dice Giugiaro –. La Cina ci sommergerà”.