Di volta in volta, quando si tratta di comunicazione, il confine tra un messaggio vero e uno falso deve essere stabilito con attenzione. Capita che i brand si dichiarino per ciò che in realtà non sono. Nella moda, per esempio, si cade talvolta nel cosiddetto “greenwashing”. Su questo tipo di analisi si fonda l’azione dell’Agcm. Ma l’approccio critico deve essere applicato a tutti i settori. Abbiamo già parlato di come i fuffa guru o i presunti esperti di marketing operino consapevolmente su questo confine, sfruttando le ambiguità del linguaggio e una scarsa conoscenza di certi meccanismi del web degli utenti. Il mercato delle auto elettriche non fa eccezione. L’Autorità ha infatti stabilito che certe espressioni non potranno essere più usate sui siti web dei marchi Xev Yoyo e Microlino per promuovere le proprie vetture. “100% sostenibile”, “100% Green”, “Zero emissioni”, “Impatto zero sull'ambiente”, “Eco”: formule che, stando a quanto comunicato in una nota dall’Agcm, non sono pertinenti in quanto non rispecchierebbero le caratteristiche delle auto vendute.
Nel documento leggiamo che quelli contestati sono “green claim generici e senza indicazione della fase del ciclo di vita del prodotto”. Questi sono i presupposti della moral suasion (ovvero l’invito a cambiare le modalità di comunicazione prima dell’inizio di un procedimento vero e proprio) nei confronti delle società Campello e Microlino Italia. La transizione ecologica è tra i temi più importanti del nostro tempo. Lo è dal punto di vista tecnologico, dell’impatto sociale (e sul mondo del lavoro) e delle risorse che devono essere messe in campo. Ma anche il mondo della comunicazione deve regolarsi secondo leggi sempre più attente.