image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“Nun ve trattengo”, Califano oltre le donne, le droghe e il “cappuccino” col gin tonic. Tra malinconia, canzoni scritte di notte e amici: ecco la libertà del Califfo, “il giornalista dei sentimenti”

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

28 ottobre 2024

“Nun ve trattengo”, Califano oltre le donne, le droghe e il “cappuccino” col gin tonic. Tra malinconia, canzoni scritte di notte e amici: ecco la libertà del Califfo, “il giornalista dei sentimenti”
La libertà di Franco Califano è al centro di “Nun ve trattengo”, docufilm presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma: oltre le donne, la droga, il “cappuccino” con il gin tonic e la vita di strada. Franco dietro al Califfo. Ne abbiamo parlato con i registi Francesca Romana Massaro e Francesco Antonio Mondini. Attraverso gli aneddoti di chi lo ha vissuto e la frequenza di Radio Radicale. Califano era libero perché diceva quello che pensava, perché sapeva godersi la malinconia, perché non era legato a partiti o circoli di potere. In “Nun ve trattengo” c’è la malinconia, prima della vita di strada. E la verità del Califfo, “il giornalista dei sentimenti”, sta in entrambe le cose

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

La sveglia alle undici di sera per il “cappuccino”, la droga, le prostitute, la vita di notte per le strade. Tutto questo è parte di Franco Califano. Troppo spesso, però, il suo lato “mondano” ha fagocitato l’artista. I suoi vizi scambiati come unica misura della sua libertà. Il docufilm Nun ve trattengo di Francesca Romana Massaro e Francesco Antonio Mondini presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma ci dice che c’è qualcosa di più. Franco Califano era libero perché parlava la lingua dei detenuti, perché non si nascondeva dietro una morale di facciata, perché diceva ciò che pensava. “Non era legato a partiti, amichettismi o circoli di qualche tipo”, ci ha detto la regista durante l’intervista. E nel film ci sono immagini inedite, che restituiscono l’immagine di un Califano diverso dal playboy che tutti conoscono. Una persona “estremamente profonda, malinconica, che viveva delle emozioni degli altri e le rimetteva nelle sue canzoni”. Un “giornalista dei sentimenti”, come lo ha definito Antonello Mazzeo. Il racconto esce dai microfoni di Radio Radicale (diffusa dall’auto guidata da Lele Vanoni), da cui parlano i tanti che lo hanno conosciuto: Claudia Gerini, Barbara Palombelli o Francesco Rutelli solo per citarne alcuni. Ed è proprio quest’ultimo che ci tiene a ricordare la completezza della figura di Califano, la sua poetica della libertà e non solo quella della trasgressione. Ma c’è anche Noyz Narcos, per il quale la musica del Califfo è più vicina di quanto si creda al rap. Il maestro parlava in modo altrettanto diretto con il suo pubblico e possedeva la capacità rara di connettersi con gli ascoltatori più diversi. Pochi, probabilmente, si sarebbero potuti permettere di salire sul palco di un concerto in carcere, rivolgersi ai detenuti e dire: “‘A delinquenti”.

https://mowmag-store.myspreadshop.it/

“Parlando con amici, conoscenti, con i miei genitori ho capito che tutti avevano un’immagine un po’ stereotipata di Califano”, ha aggiunto il regista Francesco Mondini. Il rischio è che la musica arrivi sempre dopo. Troppo dopo. Invece è il punto di partenza, il motivo per cui il maestro è rimasto nella vita di tutti. “La mia libertà”, cantata “solo quando serve”, per esempio. E le canzoni scritte di notte, nei cinque minuti in più in cui il Califfo rimaneva solo mentre gli altri dormivano, lasciate davanti alle porte degli amici, o le poesie da mandare alle fidanzate da trascrivere con una sola raccomandazione: “Non ci mettere niente di tuo”. Il docufilm non si limite a parlare del successo di Califano. C’è anche il carcere, la sofferenza nascosta di un uomo che si ostinava a dire che “si abbronzava anche con la pioggia”. Poi le donne che lo “amavano perché era figo e non perché era Califano”, come ci ricorda Mondini, e che il Califfo non ha mai pagato. E che talvolta rifiutava per stare con la band, con gli amici: “Capitava, come si vede nel documentario, che Stephanie di Monaco lo invitasse a cena e lui rispondesse: ‘No, domani gioca l'Inter e devo andare a cena con i ragazzi della band’”. Ma il maestro è stato anche solo. Una solitudine però che sapeva affrontare e interpretare, che forse era la fonte del suo carisma: “Secondo me si sentiva la sua autenticità, che comunque è la cifra che tutti gli riconosciamo, anche magari inconsciamente. È questa la cosa che ci fa sentire più vicini, che ci aggancia subito”, ha detto ancora Francesca Massaro. L’autenticità si poteva tradurre, in certe occasioni, in ingenuità. Troppi i finti amici, i membri della “corte dei miracoli” che si sono approfittati di lui. “Nun ve trattengo” toglie la maschera al Califfo, andando oltre lo stereotipo. C’è Franco Califano, invece: l’uomo che soffre, che dice di no alle donne, che è stanco per la vecchiaia. E la verità per un giornalista dei sentimenti sta in entrambe le cose.

https://mowmag.com/?nl=1

More

In lode di Elisabetta Sgarbi e del suo film L’isola degli idealisti: un dono dal Festival del cinema di Roma tra Scerbanenco, Diabolik e Buzzati

di Fulvio Abbate Fulvio Abbate

da vedere

In lode di Elisabetta Sgarbi e del suo film L’isola degli idealisti: un dono dal Festival del cinema di Roma tra Scerbanenco, Diabolik e Buzzati

Se Fognini o Kyrgios contro Sinner vi sembrano eccessivi, guardate il film su Ilie “Nasty” Nastase. Lo abbiamo visto in anteprima alla Festa del cinema di Roma: ecco il bandito che venne dall’est, il primo numero uno del tennis: le donne, il talento e...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Dalla Romania con furore

Se Fognini o Kyrgios contro Sinner vi sembrano eccessivi, guardate il film su Ilie “Nasty” Nastase. Lo abbiamo visto in anteprima alla Festa del cinema di Roma: ecco il bandito che venne dall’est, il primo numero uno del tennis: le donne, il talento e...

Full Metal Jacket torna al cinema ed è ancora la sintesi del nostro mondo in guerra, tra eserciti “nati per uccidere” in nome della pace e soldati-Joker che ballano sui cadaveri. E l’accettazione della morte passa dalle immagini...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Ancora attuale

Full Metal Jacket torna al cinema ed è ancora la sintesi del nostro mondo in guerra, tra eserciti “nati per uccidere” in nome della pace e soldati-Joker che ballano sui cadaveri. E l’accettazione della morte passa dalle immagini...

Tag

  • Franco Califano
  • Cinema
  • Film
  • Festival del cinema di roma
  • Musica

Top Stories

  • EHI OH! Striscia la Notizia cancellata da Mediaset! Ecco dove volevano spostarla, chi si è opposto e perché siamo arrivati a questo punto. È la vendetta definitiva per l'indipendenza di Antonio Ricci?

    di Irene Natali

    EHI OH! Striscia la Notizia cancellata da Mediaset! Ecco dove volevano spostarla, chi si è opposto e perché siamo arrivati a questo punto. È la vendetta definitiva per l'indipendenza di Antonio Ricci?
  • Pausini, Mengoni, Annalisa e gli altri 'intoccabili' sui social. Ma la critica non genera odio, i fanatismi invece sì. Mentre Grignani...

    di Grazia Sambruna

    Pausini, Mengoni, Annalisa e gli altri 'intoccabili' sui social. Ma la critica non genera odio, i fanatismi invece sì. Mentre Grignani...
  • X Factor 2025, pagelle della prima puntata di Audizioni: Gabbani vs Iezzi sulla melodia (7), Lauro piacione (5) e La Furia ama le tamarrate (8). Migliori concorrenti? Gli Abat Jour…

    di Irene Natali

    X Factor 2025, pagelle della prima puntata di Audizioni: Gabbani vs Iezzi sulla melodia (7), Lauro piacione (5) e La Furia ama le tamarrate (8). Migliori concorrenti? Gli Abat Jour…
  • Pino Insegno e il "favore" a Piscitelli, Michela Andreozzi: "Diabolik mi chiamò personalmente, mesi di ansia", ma perché la Rai non dice niente?

    di Irene Natali

    Pino Insegno e il "favore" a Piscitelli, Michela Andreozzi: "Diabolik mi chiamò personalmente, mesi di ansia", ma perché la Rai non dice niente?
  • Striscia la Notizia lascia Canale 5? Il critico tv Simonelli: "Se non è uno scherzo di Antonio Ricci è la fine di un'era". Mediaset? "Senza identità". E su La Ruota della fortuna e Ok, il prezzo è giusto in Rai...

    di Irene Natali

    Striscia la Notizia lascia Canale 5? Il critico tv Simonelli: "Se non è uno scherzo di Antonio Ricci è la fine di un'era". Mediaset? "Senza identità". E su La Ruota della fortuna e Ok, il prezzo è giusto in Rai...
  • Ma quanto rosica Carlotta Vagnoli? Le accuse contro Serena Doe vengono archiviate ma lei sbotta: “Mi denunci per calunnia. Quando si diceva che ero una succhiacazzi…”

    di Jacopo Tona

    Ma quanto rosica Carlotta Vagnoli? Le accuse contro Serena Doe vengono archiviate ma lei sbotta: “Mi denunci per calunnia. Quando si diceva che ero una succhiacazzi…”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Essere Michele Monina, vent'anni del Premio Bianca d’Aponte

di Michele Monina

Essere Michele Monina, vent'anni del Premio Bianca d’Aponte
Next Next

Essere Michele Monina, vent'anni del Premio Bianca d’Aponte

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy