image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Full Metal Jacket torna al cinema ed è ancora la sintesi del nostro mondo in guerra, tra eserciti “nati per uccidere” in nome della pace e soldati-Joker che ballano sui cadaveri. E l’accettazione della morte passa dalle immagini...

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

20 ottobre 2024

Full Metal Jacket torna al cinema ed è ancora la sintesi del nostro mondo in guerra, tra eserciti “nati per uccidere” in nome della pace e soldati-Joker che ballano sui cadaveri. E l’accettazione della morte passa dalle immagini...
Ci sono film che non smettono mai di essere attuali: per stile, tematiche e per l’efficacia nella messa in scena delle contraddizioni del mondo. Torna al cinema Full Metal Jacket, il film di Stanley Kubrick sulla guerra del Vietnam. Eppure, l’opera ci parla ancora oggi: tra eserciti “nati per uccidere”, ma con la scusa della pace, soldati trasformati in Joker e balletti su macerie e cadaveri. E l’accettazione della morte passa per le immagini…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Un elmetto vuoto, senza nessuna testa a indossarlo. C’è scritta sopra una frase: “Born to kill”, nato per uccidere. A fianco, il simbolo della pace. Già l’immagine del poster di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick è una sintesi del nostro tempo. C’è la guerra e l’assenza di una strategia (l’elmetto senza testa), la natura degli eserciti e il nascondersi dietro a un simbolo. La pace come fine ultimo, troppo spesso irrealizzato. Era il 1987 quando il film arrivava nelle sale e il popolo americano si stava guardando indietro per trovare il modo di digerire tutto ciò che era successo in Vietnam. Un conflitto che spaccò in due l’America. Oggi si combatte un’altra guerra, seppur su un altro terreno. Il conflitto in Palestina, infatti, è altrettanto divisivo. Leggere il caos in Medio Oriente attraverso la lente del film di Kubrick è inevitabilmente una forzatura. Ciononostante, come tutti i classici, Full Metal Jacket trova un modo sempre nuovo di essere attuale. Il discorso del sergente maggiore Hartman, con il dito puntato in camera, e dunque a noi che guardiamo, è ancora un’immagine perfetta per descrivere l’effetto della propaganda e conseguente morte del pensiero critico. Quasi una parodia del poster che ritrae lo Zio Sam: “We want you”. Sì, perché senza rivolgersi alle masse una guerra perde il suo presupposto fondamentale: il consenso. Per fortuna, non sempre la risposta della gente è affermativa. E Kubrick lo sa. Forse proprio per questo motivo il film comincia in un campo di addestramento. È cosciente che serve un luogo in cui la conversione a macchine per uccidere può avvenire indisturbata. La stessa trasformazione che renderà il soldato Palla di Lardo un assassino. La stessa che ridurrà il personaggio interpretato da Matthew Modine a una maschera.

Il poster di "Full Metal Jacket"
Il poster di "Full Metal Jacket"
https://mowmag-store.myspreadshop.it/

“Fammi una faccia da guerra”, comanda Hartman. Il soldato risponde con un urlo, bloccando i muscoli della faccia. È diventato Joker. L’umanità che gli rimane in corpo avrà sempre meno spazio, per poi spegnersi del tutto quando il proiettile che dà il titolo al film viene esploso. E di maschere hanno bisogno gli eserciti, non di coloro che la indossano. In Full Metal Jacket, però, ci sono i germi di ciò che saranno le guerre dei decenni successivi. L’accettazione della morte passa dalle immagini. E il regista ci mostra impietosamente i macabri giochi dei soldati americani che posano con i cadaveri dei vietcong. I balletti degli eserciti sulle macerie di quartieri distrutti, gli abiti appesi come poster che vediamo in questi giorni sembrano un prolungamento di quella follia. Ci sono poi i cecchini che colpiscono da lontano, senza far vedere i propri volti. Mostri, probabilmente, pensano i soldati Usa. Quando poi il nemico si rivela, diventa difficile riconoscere quella mostruosità che era stata immaginata. Forse per comodità è sempre meglio individuare l’orrore in ciò che ci sta di fronte, facendo finta di niente rispetto a quello che ci circonda. Il nostro vicino è sempre l’assassino impossibile.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Abbiamo visto in anteprima il film “Natale fuori orario” con Vinicio Capossela alla Festa del cinema di Roma. Ecco come congelare il tempo per mantenere viva la festa: e questa è la missione “metafisica” della settima arte

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Dal Festival del cinema

Abbiamo visto in anteprima il film “Natale fuori orario” con Vinicio Capossela alla Festa del cinema di Roma. Ecco come congelare il tempo per mantenere viva la festa: e questa è la missione “metafisica” della settima arte

Francesco Acquaroli è al cinema con “Berlinguer”: “La deriva capitalistica? Ci sta isolando, siamo tutti cani sciolti”. Poi la “grande ambizione”, l’accentramento di potere, la tecnologia, la violenza e il dramma della politica di oggi…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

dal festival del cinema

Francesco Acquaroli è al cinema con “Berlinguer”: “La deriva capitalistica? Ci sta isolando, siamo tutti cani sciolti”. Poi la “grande ambizione”, l’accentramento di potere, la tecnologia, la violenza e il dramma della politica di oggi…

“The Apprentice”, Maria Bakalova è Ivana (ex moglie di Trump) nel film: “Lui l’ha rinnegata, ma è la ragione del suo successo”. Poi lo scandalo “a letto” con Rudy Giuliani, il mentore di Donald (“uno dei più crudeli”) e la scena dello stupro

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

È politica?

“The Apprentice”, Maria Bakalova è Ivana (ex moglie di Trump) nel film: “Lui l’ha rinnegata, ma è la ragione del suo successo”. Poi lo scandalo “a letto” con Rudy Giuliani, il mentore di Donald (“uno dei più crudeli”) e la scena dello stupro

Tag

  • Joker
  • Esercito
  • guerra
  • Film
  • Cinema

Top Stories

  • E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate

    di Fulvio Abbate

    E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate
  • Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo

    di Riccardo Canaletti

    Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo
  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Le bombe di Claudio Trotta sui concerti: secondary ticketing? "Crimine contro l'umanità". Dynamic pricing? "Nemico della musica”. L'intervento al Parlamento Europeo che scuote il settore del produttore di Barley Arts

di Benedetta Minoliti

Le bombe di Claudio Trotta sui concerti: secondary ticketing? "Crimine contro l'umanità". Dynamic pricing? "Nemico della musica”. L'intervento al Parlamento Europeo che scuote il settore del produttore di Barley Arts
Next Next

Le bombe di Claudio Trotta sui concerti: secondary ticketing?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy