Il mondo dietro di te è un film squisitamente americano prodotto da niente meno che Barack e Michelle Obama, con un cast stellare: Julia Roberts, Ethan Hawke, Maherrshala Ali e Kevin Bacon. La regia è firmata Sam Esmail che ha voluto portare sullo schermo l'omonimo romanzo di Rumaan Alam, edito in Italia per La nave di Teseo. Breve parentesi sul romanzo: l'autore lo ha scritto in piena pandemia da Covid, aspetto da considerare alla luce dell'alto tasso ansiogeno che traspare sia dal libro che dal film. Ma perché Il mondo dietro di te sta facendo parlare tutti, ed è al primo posto tra i più guardati sulla piattaforma del colosso californiano dell'intrattenimento? Noi un'idea ce la siamo fatta. La trama è solo apparentemente lineare e semplice. È la storia di una famiglia americana piena zeppa di soldi che si è stancata di vivere a New York. Madre, padre e due figli adolescenti (Roberts ed Hawke affiancati da Farrah Mckenzie e Charlie Evans nella parte di Rose e Archie) decidono perciò di affittare una bellissima villa fuori dalla città caotica, immersa nel verde e nella natura, per staccare dal tran tran quotidiano. Una volta arrivati l'effetto wow è elettrizzante: la piscina è fantastica, il giardino è enorme, la spiaggia vicina: insomma, un paradiso. L'iniziale euforia dopo poco tempo svanisce e lascia spazio alla paura, perché in quella casa nuova sta per succedere di tutto... A cominciare dal segnale gps poco affidabile e dalla connessione Internet ballerina. Ma si sa come va nei posti paradisiaci, no? Già dalla prima gita al mare si intuisce l'andazzo, con una nave enorme che perde il controllo e si va ad arenare sulla spiaggia piena di bagnanti. Come se non bastasse, di notte, arrivano anche due estranei che bussano alla porta dei nuovi proprietari (Maherrshala Ali particolarmente in forma, accompagnato dalla brava Myha'la Herrod) e sostengono di aver acquistato anche loro la villa. Insomma: blackout inspiegabili, pc e smartphone e tv completamente fuori uso, la natura che si ribella... Nelle vicende di questa famiglia che si ritrova a fronteggiare determinate circostanze, gli autori ci mettono dentro tutte le nostre paure: hacker, terrorismo, malattie, fine del mondo, complottismo.
È un film distopico, insomma, ma con vicende possibilissime, con una carica ansiogena notevole. Se volete rilassarvi non è il film per voi. Quelli che invece amano un regista come M.Night Shymalan e i suoi ultimi lavori (tra tutti: Signs) lo adoreranno o già lo adorano. Il ritmo è serrato e ogni personaggio rappresenta un aspetto della società odierna, tratti tipici degli esseri umani post-pandemia. C'è la misantropa che non si fida di nessuno, la ragazzina viziata che ha sempre avuto tutto dai genitori, l'uomo piacente e perbene, il benestante afroamericano (Barack Obama?) lord e chicchissimo (aspetto che ha fatto infuriare la comunità dei bianchi suprematisti negli Usa fermamente convinti del complotto del black power), il complottista (Kevin Bacon), la bimba nerd, Rose. E a proposito di Rose, la figlia più piccola di questa coppia ha una vera passione per la serie tv Friends, che del film è un fil rouge. Ma che ci fa questa sit-com super spensierata in un contesto così greve e apocalittico? Lo stesso Esmail ha risposto a questa domanda al magazine The Messenger. Leggendo il romanzo in piena pandemia, il regista si era deciso a usare l'amata serie tv Friends come viatico per la salvezza, almeno mentale. “Friends sembrava perfetto perché è uno show così iconico con un enorme ritorno ed è riuscito ad attraversare le generazioni oggi – spiega Esmail a The Messenger -. L'unica cosa che volevo mantenere era l'ambiguità della conclusione di Rumaan. Ho pensato che fosse importante per diverse ragioni, ma soprattutto come riflessione sulla vita e su come dobbiamo affrontare le ambiguità. E specialmente in momenti di crisi come questi, in cui non otteniamo risposte e soluzioni. Quindi mi sono concentrato sul viaggio di Rose, che, per me, è sempre stato il cuore pulsante della storia”. Friends diventa così il simbolo dell'arte salvifica, che riesce a farci superare anche i momenti più terribili. Forse, a pensarci bene, e messa così, questo film è perfetto anche per il periodo di Natale.