image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Jovanotti, U2 e gli altri: ma davvero su Gaza i cantanti non dicono abbastanza? Scanzi su Lorenzo “ecumenico”, Elodie e le “robette furbine (con Lauro e il Crispy McBacon)”, Bono e...

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Ansa

19 agosto 2025

Jovanotti, U2 e gli altri: ma davvero su Gaza i cantanti non dicono abbastanza? Scanzi su Lorenzo “ecumenico”, Elodie e le “robette furbine (con Lauro e il Crispy McBacon)”, Bono e...
“Tengo famiglia”, dunque non parlo. Questa, più o meno, la ragione del silenzio di molti artisti su Gaza. Lo dice Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: ecco cosa ha detto su Jovanotti, Elodie, gli U2 e Bono…

Foto: Ansa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Un’artista deve portare la politica sul palco? Deve esporsi sulla guerra in Ucraina o sul massacro in Palestina? In definitiva: deve schierarsi? Se n’è parlato tanto in queste ultime settimane, soprattutto dopo le parole pronunciate da Jovanotti. È tornato sulla questione anche Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano: “L’artista deve schierarsi o acquattarsi? Domanda eterna e al contempo inutile, perché un artista fatalmente non può non dire come la pensa, altrimenti non è un artista fino in fondo: è un'altra cosa, magari anche più piacevole, per esempio un ‘intrattenitore’... ma appunto è un'altra cosa. Non a caso, l'idea che un cantante debba ‘soltanto’ cantare è tipica della destra più ebete”. Come detto, i dubbi sul ruolo e i compiti degli artisti si sono manifestati con forza negli ultimi tempi anche in seguito alle notizie che arrivavano da Gaza: “Gli artisti italiani, fino a pochi mesi fa, se ne sono stati in larga parte silenti. Ogni volta che qualcuno osava prendere posizione, tipo Ghali a Sanremo, apriti cielo. Quando in primavera Alessandro Di Battista ha organizzato un evento a Roma per la Palestina, ha ricevuto una badilata di ‘no, grazie’ dalla stragrande maggioranza di musicisti invitati. Trai pochi a esporsi Cristiano De André, che pochi giorni fa ha ribadito la sua posizione: ‘Mi vergogno di essere italiano per il silenzio sul genocidio di Gaza’. Di recente ancora Ghali ha sottolineato con dolente ironia come ‘incredibilmente alcuni artisti non si sono esposti’”. Ma di sorprendente in tutto questo c’è solo la sorpresa.

Ghali a Sanremo
Ghali a Sanremo Ansa

Infatti, prosegue Scanzi, “l’Italia è il Paese del tengo famiglia. Anche tra gli artisti, anche tra gli intellettuali. Lo cantava già Fabrizio De André nel 1990 in La domenica delle salme: ‘Voi avevate voci potenti/ Lingue allenate a battere il tamburo/ Voi avevate voci potenti/ Adatte per il vaffanculo’. Il ‘voi’ erano i cantautori e più in generale gli artisti, possessori di voci tanto teoricamente potenti quanto concretamente spompate”. Dunque nessuna sorpresa, anzi, storia già vista e già raccontata. Ora, però, qualcosa è cambiato, “ma solo perché i morti sono così tanti che stare zitti è davvero arduo (e ciò nonostante, molti lo fanno). I casi alla Roger Waters, da sempre in prima linea, sono rarissimi. Nelle prossime settimane organizzeranno concerti per la Palestina artisti da sempre impegnati come Piero Pelù e Damon Albarn (ex Blur). Altri, come Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Enzo lacchetti e Giovanni Storti, hanno fatto sentire la loro voce. Non pochi invece si accontentano di robette furbine, come Elodie che a San Siro ha sventolato la bandiera della Palestina senza però dire mezza parola (e nel frattempo duettava con il diversamente artista Achille Lauro, testimonial del Crispy McBacon di McDonald's, azienda nota per il rispetto per i lavoratori...)”. Chiaramente, la durezza delle critiche non è uguale per tutti e “C'è chi, per il suo silenzio, è stato duramente criticato. Su tutti Thom Yorke dei Radiohead”. Qualcosa di simile è “accaduto anche a Jovanotti, reputato troppo vago per le sue dichiarazioni su Gaza”. Jova, però, prosegue Scanzi, non ha mai negato una vocazione “ecumenica”, come dichiarato da lui stesso in un’intervista realizzata proprio dalla firma del Fatto: “La politica è l'ultimo interesse che ho e non mi scalda il cuore. È stato un po' diverso negli anni Novanta, quando ho scoperto che la politica esisteva, ma anche allora il mio era comunque un interesse globalista: il sud del mondo, l'Africa, l’America Latina, Cuba, Mandela. Un'attrazione ingenua ed estetica... Sono inadeguato per l'analisi politica: mi mancano proprio gli strumenti... Sono un ecumenico pacificatore che cerca di accogliere tutti”. Piaccia o non piaccia, tant’è. “E poi c'è Bono Vox. Dopo due anni di silenzio imbarazzante, gli ex barricaderi U2 hanno partorito qualcosa su Gaza. Solo che ognuno lo ha detto a modo suo. The Edge (chitarrista) e Larry Mullen (batterista) sono stati duri, Adam Clayton (bassista) abbastanza, Bono per niente”. Insomma, i versi di De André rimangono ancora oggi validi: “Nonostante il genocidio in atto, le ‘voci adatte per il vaffanculo’ latitano. Come sempre, più di sempre”.

Jovanotti e le critiche per le sue parole su Gaza
Jovanotti e le critiche per le sue parole su Gaza Ansa
https://mowmag.com/?nl=1

More

Morto Baudo: EDIZIONE (fin troppo) STRAORDINARIA? Tomaso Montanari bacchetta la stampa italiana: “Se lo spazio dedicato a Gaza fosse stato un decimo di quello per Pippo, allora Giorgia Meloni…”

di Redazione MOW Redazione MOW

Sbilanciamento

Morto Baudo: EDIZIONE (fin troppo) STRAORDINARIA? Tomaso Montanari bacchetta la stampa italiana: “Se lo spazio dedicato a Gaza fosse stato un decimo di quello per Pippo, allora Giorgia Meloni…”

Né criminali né pro Gaza: ma allora come li vogliamo questi ultras?

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Equidistanti?

Né criminali né pro Gaza: ma allora come li vogliamo questi ultras?

Gonzo journalism: Andrea Scanzi va al concerto degli Oasis a Wembley e, invece di raccontarcelo, ci fa il temino di quello che già sappiamo

di Irene Natali Irene Natali

giornalismo d'attacco

Gonzo journalism: Andrea Scanzi va al concerto degli Oasis a Wembley e, invece di raccontarcelo, ci fa il temino di quello che già sappiamo

Tag

  • Andrea Scanzi
  • gaza
  • Musica
  • Jovanotti
  • Politica
  • Elodie

Top Stories

  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”
  • Ma perché non mi sono ubriacato al release party del nuovo disco di Irama? Non ne ho idea. Il reportage...

    di Gianmarco Serino

    Ma perché non mi sono ubriacato al release party del nuovo disco di Irama? Non ne ho idea. Il reportage...
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Chi è Ronnie Rondell Jr., che c’entra con i Pink Floyd, Hollywood e film come Matrix e Batman & Robin e perché si parla di lui (oltre che perché è morto)?

di Redazione MOW

Chi è Ronnie Rondell Jr., che c’entra con i Pink Floyd, Hollywood e film come Matrix e Batman & Robin e perché si parla di lui (oltre che perché è morto)?
Next Next

Chi è Ronnie Rondell Jr., che c’entra con i Pink Floyd, Hollywood...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy