E se fosse l’idea vincente? Se fosse la soluzione per realizzare nuove mostre di artisti e far vivere l’arte nelle nostre più remote isole? Se fosse il modo per avvicinare gli sportivi al mondo dell’arte e spingere chi sogna l’attività subacquea, ma non è riuscito ancora trovare un motivo valido per avvicinarsi? Queste riflessioni vengono in occasione della mostra subacquea dell’artista Alessandro La Motta, allestita a Lipari in questi giorni e visibile fino al 5 agosto. Le installazioni sono state posizionate nei fondali della secca di Capistello di Lipari. Titolo della mostra: Là dove Zefiro soffia. Le sculture dell’artista sono state adagiate sul fondale marino e ancorate, come a suggerire un rinvenimento subacqueo. Opere d’arte nel silenzio delle profondità marine e nella solitudine del mondo antico da cui provengono, fatto di miti, di divinità, di misteri. Sette opere come le sette isole sorelle delle Eolie, magmatiche, forgiate dal rosso fuoco e sulfureo, temprate dal blu acqueo, turchese e azzurro, e dagli sbuffi del vento. Zefiro alato, come una figura angelica, cinge Flora inneggiando alla fioritura, il vento soave spinge sulle isole. Nereidi e sirene sbuffano tra le onde, la primavera accompagna Persefone alla rinascita e Afrodite nasce dalla spuma marina, sciogliendo i fianchi suadenti alla bella stagione. Solitudine e amicizia, nel loro essere "isole opera" custodi di antiche verità e compagnia ai nostri giorni, nel loro disvelamento e riscoperta. Alessandro La Motta è uno dei cinque artisti protagonisti di “Verranno le stelle a toccare la terra”, la mostra diffusa che ha invaso l’isola di Lipari per Eolié 24, la rassegna di arte e cultura giunta alla quarta edizione. Quando ho saputo di questa mostra subacquea, ma una subacquea per tutti, poiché è posizionata in una secca a una profondità di 3-4 metri, e quindi accessibile a tutti, ho pensato: che bella idea! Sono riusciti a coniugare arte, sport e passione per il mare. E soprattutto è una soluzione innovativa e intelligente per fare lavorare tutti i centri di diving nelle isole con un’altra fascia di clientela sino a oggi sconosciuta.
Il diving, che è un misto di sport, tecnologia e passione che porta ad andare sott’acqua, a esplorare, pescare e fotografare, da anni è molto diffuso in Italia, sul territorio nazionale si contano ben 928 diving. Ma come tanti settori è stato colpito dalla crisi e ha parzialmente trovato una soluzione passando dalla pesca alla fotografia e alle passeggiate subacquee. Un’idea veramente originale quella di portare il turismo delle mostre artistiche al mondo del diving. Promuovere l’arte e contemporaneamente portare nuovi clienti nelle isole cosiddette minori, che lavorano solo pochi mesi l’anno. Purtroppo questa idea così originale è nata in Italia, ancora peggio in Sicilia, e quindi come tutto quello che avviene in questa parte del mondo spesso rischia di venire abbandonata a se stessa. Non troverete un solo manifesto, non un volantino, ma non solo nei paesini, nei traghetti, nemmeno nelle numerose vetrine dei tanti diving delle isole Eolie. Un’iniziativa che potrebbe fare scuola in Italia e oltre, sembra invece che sia subita o quantomeno abbandonata dalle istituzioni locali. Eppure quest’estate non sembra che nelle Eolie si contino molte iniziative artistiche. Un vero peccato che i nostri i rappresentanti delle istituzioni non abbiano saputo cogliere quest’opportunità, mi riferisco ad assessori regionali, assessori comunali, sindaci, consiglieri e tanti altri. Una bell’occasione sottovalutata a tal punto che rischia di essere conosciuta e colta solo da pochissimi. Speriamo a questo punto che la comunicazione e i social riescano dove le istituzioni hanno abbandonato.