“L’unico uomo che ho mai chiamato papà è Federico Facchinetti, l’uomo che mi ha cresciuta e ha cresciuto i miei fratelli”. Naike Rivelli si racconta al podcast di Luca Casadei, One More Time, in una sorta di autobiografia completa. Nella sua infanzia, spiega di essere cresciuta molto semplicemente, ai ritmi di una volta: “Le cose vanno meritate e guadagnate. Quando mi piaceva qualcosa potevo chiederlo, sapendo che l’avrei ricevuto per il mio compleanno e non subito”. Sapeva che la mamma, Ornella Muti, faceva l’attrice, ma Naike racconta di aver sempre vissuto in un ambiente protetto dai lati oscuri della fama. La madre, nonostante fosse una celebrità, amava tornare a casa dalla famiglia al posto di frequentare le feste e i luoghi dei vip. Certo, spesso andavano in giro per l’Europa e per il mondo, e Naike spesso rimaneva con la sua “nonnina russa” a visitare le città, i musei. Un aspetto, quello di non frequentare l’alta società, che le è stato tramandato, forse geneticamente: “Più la persona è normale, più mi ci trovo bene”. “Nella mia vita ho fatto di tutto, artisticamente parlando. Mi sono divertita come una pazza”, fin da bambina: la sua prima apparizione era stata in un film con mamma Ornella e Paolo Villaggio, ma suo padre decise di mettere un freno, perché il sistema della celebrità “crea un vuoto”, trasforma il bambino in un prodotto e il denaro, come gli hanno insegnato i genitori, tende sempre allo sporco. Anche se poi, crescendo, ha capito che se il denaro viene reimmesso in circolo con un orientamento giusto, poi torna come felicità. Dopo l’arrivo del figlio Akash inizia a lavorare molto all’estero, come attrice: Germania, Francia, con il nome della madre che faceva un po’ da lasciapassare, racconta Naike, anche se quello fu un periodo di allontanamento dal grembo materno. Un’evoluzione necessaria, una separazione importante che ha permesso di rinsaldare il rapporto. Ma scendiamo, come dice il conduttore del podcast Casadei, nel periodo più dark della vita di Naike.
“Quando facevo la cantante frequentavo un ambiente che era notturno, in tutti i sensi. C’erano molte persone che facevano uso di sostanze per mantenersi svegli, e per un certo periodo ci sono cascata anch’io, anche se tendenzialmente sono pro-cannabis quindi tendo a cercare l’effetto opposto. Preferisco il relax. Fu un periodo buio. Ero circondata da molte persone, ho letteralmente respirato questo ambiente”, ma il problema non erano soltanto le droghe, era tutto sbagliato. “Avevo affittato una casa stupenda in Sicilia ma una mattina mentre facevo colazione sono scoppiata a piangere: era un periodo fantastico, avevo appena venduto una casa importante, ero piena di soldi ma mi sono resa conto di essere sola come un cane. Neanche le mie amiche erano veramente mie amiche, ero circondata da tenebra. Avevo affittato questa casa per lavorare ma non lavorava nessuno, erano tutti fuori come delle pigne. Mio figlio Akash mi trovò così al mattino, in lacrime, e ho capito che era il momento di cambiare”. Fu un periodo breve, racconta Naike, ma la cocaina la odia ancora adesso perché “è una sostanza che ingrigisce le persone”. Il sesso? Da bambina Naike era innamorata delle donne, dei personaggi femminile, da Biancaneve alle sue amiche. Nella sua vita ha avuto due grandi amori, di cui uno era il padre di suo figlio, ma l’amore “non ho mai capito cosa fosse, fino a pochi anni fa. Adesso ho capito che l’amore non è fare le performance. prima pensavo che fosse così, ma non sapevo davvero quello che volevo fare, non avevo idea di cosa fosse davvero un orgasmo. Con un ragazzo sono finita anche a fare terapia perché non riuscivo a raggiungere il piacere ma non avevo il coraggio di dirglielo. Ho avuto anche una fidanzata, una relazione molto sentimentale, più che carnale. Oggi sono molto innamorata di un uomo, anche se pensavo di non riuscire più a trovarne uno giusto. L’amore è arrivato poi per caso: un uomo del sud trasferito in Piemonte. Ora viviamo insieme, siamo vicini di casa di mamma".
Il rapporto con il cibo? Naike racconta che le è sempre piaciuto mangiare, ma tra uno “Stai attenta” pronunciato da sua mamma e i proclami alla magrezza presenti ovunque, nei media e nei discorsi delle persone, era poi arrivata all’anoressia: “Un mese e mezzo a bere succhi, vomitavo sempre, anche se lo psicologo che frequentavo mi ha spiegato che in realtà non mi volevo bene”. Adesso è tutto lontano, per fortuna. "Il consiglio migliore da dare alle ragazze? Sentirsi fighe, a prescindere dai chili. Tutto il resto non conta, e non si può morire per i sensi di colpa legati al cibo, alla moda e a tutto quello che gira intorno". La menopausa l’ha vissuta “malissimo”, essendole arrivata presto, intorno ai 40 anni. Ha iniziato ad avere problemi importanti, dalle caldane alla depressione, e per questo è importante trovare il “medico giusto che ti metta a posto”. La domanda finale rimanda all’oracolo di Delfi: conosci te stessa? Chi sei oggi? La risposta è: “Energia pura, come tutti noi. Mi sento di averlo scoperto, ho scoperto che Naike non esiste, che è una manifestazione di energia, ed è per questo che cerco di gravitare intorno alla positività. L’importante è dare valore a sé stessi, accontentandosi delle piccole cose della vita, essere felici anche solo per un caffè. Tutto il resto è fuffa”.